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Roma

Velletri, omicidio Pennacchi: quella situazione non degna di attenzione particolare

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Tempo di lettura 2 minutiRoberto Pennacchi: "Io voglio soltanto ci sia data la possibilità di piangere dignitosamente in privato mio fratello con l'assegnazione di un pezzo di terra"

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di Alberto De Marchis 

VELLETRI (RM) – "Non è meritevole di favorevole esame" così si sono espressi i giudici amministrativi del Tar Lazio lo scorso 18 gennaio 2017 riguardo il ricorso proposto da Roberto Maria Pennacchi, fratello di Francesco Maria Pennacchi il giovane commercialista ucciso barbaramente il 27 novembre 2015 con una coltellata al petto inflittagli dall'albanese Lorenc Prifti  condannato in primo grado a 30 anni di galera.

Il ricorso chiedeva l'annullamento di una delibera della Giunta comunale di Velletri che di fatto non aveva accolto il parere favorevole della massima assise comunale – il Consiglio – riguardo l’assegnazione di un’area del cimitero per la sepoltura della vittima dell’efferato omicidio. A commentare i fatti, durante la puntata dello scorso 2 febbraio della diretta webtv Officina Stampa diretta dalla giornalista Chiara Rai, un Roberto Pennacchi visibilmente commosso e provato, ospitato nello spazio giornalistico condotto da Simone Carabella: "La politica nasce per fare il bene del cittadino – ha detto Carabella al termine di un video contributo che ha ripercorso la vicenda – Nella nostra Italia di oggi – ha proseguito il conduttore – troppo spesso il 'politicamente corretto' e la burocrazia fanno prendere decisioni che vanno totalmente contro lo scopo primario della politica".  "Io voglio soltanto – ha detto Roberto Pennacchi dopo aver ripercorso i fatti – che venga fatta chiarezza e che venga fatto ciò che è giusto, ovvero ci sia data la possibilità di piangere dignitosamente in privato mio fratello con l'assegnazione di un pezzo di terra".

Tra i motivi del mancato accoglimento
il Tar ha evidenziato come la fattispecie non rientrasse tra le ipotesi previste dalla delibera di Giunta n. 187 del 27 ottobre 2015, la quale consente – in deroga alle ordinarie procedure – l’assegnazione di aree cimiteriali riservate nella quota del 40% per determinate ipotesi, quali: "a famiglie di autorità, personaggi illustri, famiglie benemerite e/o situazioni degne di attenzione particolare che ne abbiano fatto domanda e che, volta per volta, saranno sottoposte all'esame della Giunta
Comunale, da parte del competente ufficio".

Evidentemente Fausto Servadio, primo cittadino di Velletri e la sua giunta, non hanno ritenuto
"una situazione degna di attenzione particolare" il fatto che un cittadino modello della città sia stato barbaramente ucciso da un albanese per assurdi motivi.