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Chiara Rai
In tempi dove la parola d'ordine è "spending review" bisogna pensare a tutto, anche a implementare i servizi ai cittadini senza grosse spese e cercando di rendere partecipe la comunità. Il "nonno vigile" è una idea brillante che Italia funziona.
Per garantire un servizio di sicurezza fuori dalle scuole, la polizia locale di Velletri è pronta ad arruolare i “nonni vigile” che come angeli custodi faranno da body guard agli studenti all’ingresso e uscita delle elementari e medie del Comune veliterno. Per ogni giornata di effettiva presenza, ovviamente fatta esclusione per i giorni festivi e di chiusura scuole, ad ogni “nonno vigile” sarà corrisposto un buono lavoro di 10 euro al giorno, bada bene al lordo della ritenuta previdenziale dovuta all’Inps e quella assicurativa dovuta all’Inail. Un lavoro, forse, poco remunerativo, ma in fondo gli anziani potranno impegnarsi sul fronte civico vigilando i più giovani per garantire maggiore sicurezza di fronte le scuole del territorio. Bada bene, i compensi dei "nonni vigili" costituiscono redditi assimilabili a quelli da lavoro dipendente e sono sottoposti al trattamento fiscale agevolato previsto per i lavoratori socialmente utili, che hanno raggiunto l'età per la pensione di vecchiaia.
Come afferma il Libro Bianco su «La vita buona nella società attiva» del Ministero del lavoro, della salute si stima che nel 2045 gli ultrasessantacinquenni italiani saranno il 30 per cento della popolazione e gli ultraottantenni il 12 per cento. In una situazione del genere i vecchi modelli sociali, che vedevano le persone anziane ormai tagliate fuori da un’esistenza attiva, non hanno più motivo di esistere. Il discorso vale sia per le grandi aree metropolitane, dove più forte è il rischio di una vita in solitudine, che per le piccole città, dove pure il senso di appartenenza a una comunità è più accentuato. Per questo da più parti si sostiene, ormai da tempo, l’idea che sia utile e opportuno coinvolgere le persone entrate nella terza età in attività sociali di provata utilità: dalla vigilanza sulla sicurezza dei bambini di fronte agli ingressi delle scuole alla vigilanza nelle biblioteche e nei musei, nonché al controllo sul deturpamento urbano. Non a caso in alcuni comuni italiani ci sono già state alcune positive esperienze sul campo.
Per partecipare all’avviso pubblico, che scade il 27 agosto a mezzogiorno, gli aspiranti “nonni vigile” di Velletri di età compresa tra i 51 e 75 anni ma anche essere in possesso di determinati requisiti quali l’”onorabilità” richiesta per l’accesso al pubblico impiego, l’idoneità psicofisica a svolgere il servizio di vigilanza, con regolare certificazione rilasciata dalla Asl ed essere residente a Velletri. Lo domande di ammissione, possono essere redatte in carta semplice e dovranno essere fatte pervenire al comando di polizia di corso della Repubblica. La graduatoria verrà formulata tenendo conto dell’indice di situazione economica equivalente, dell’esperienza acquisita e dell’età anagrafica. A parità di punteggio, verrà preferito l’aspirante “nonno vigile” che ha il reddito più basso.
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