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Latina

VELLETRI: LO SPETTRO DELLA BRETELLA CISTERNA – VALMONTONE. IL SECCO NO DEL M5S

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Tempo di lettura 2 minuti Verrà presto il momento dunque, in cui molti concittadini si troveranno un'intimazione di esproprio per l'abitazione o terreno che capiterà lungo il tracciato dell'autostrada.

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Nota del Movimento 5 Stelle Velletri

"Nelle ultime settimane lo spettro della bretella Cisterna-Valmontone è tornato ad aleggiare sulla nostra città, stavolta con un fare davvero minaccioso. Un progetto che da anni giaceva inerme è stato resuscitato dal decreto del fare con una rapidità sconcertante. Nessuno oramai ci credeva più. Un'autostrada dei pasticci per cui sono state costituite 2 società e vi sono già in ballo cause di risarcimento per quasi un miliardo di euro che ipotecano di fatto i soldi stanziati per la sua realizzazione.

Verrà presto il momento dunque, in cui molti concittadini si troveranno un'intimazione di esproprio per l'abitazione o terreno che capiterà lungo il tracciato dell'autostrada. Ciononostante, molti la ritengono un'opera utile e d'altra parte, in modo superficiale, si può facilmente pensare che il suo passaggio possa davvero portare benefici alla circolazione dei mezzi pesanti che affollano le strette strade delle nostre campagne.La via provinciale Caranella raccorda Velletri sud con la via di Cori, e su questa convergono tutti i mezzi provenienti dalle direzioni Nettuno e Cisterna per andare a prendere l'autostrada a Valmontone, attraversando le campagne veliterne, passando vicinissimo alle case del centro abitato di Lariano (a pochi metri da una scuola elementare) per poi sbucare sulla via di Artena.

Per chi vive quelle zone è davvero difficile dire di no ad un'autostrada che dovrebbe defluire il traffico dei mezzi pesanti: qualche anno fa vi si andava in bici, oggi si rischia la vita.Per questo dobbiamo essere bravi a far comprendere che non vogliamo dire no a prescindere: vogliamo un altro metodo, una soluzione alternativa meno invasiva che non tagli il territorio con una lingua di asfalto che impiegherà 10 anni, se mai avrà termine, per essere completata, deturpando un territorio che dovrebbe recuperare le energie economiche proprio dalla sua bellezza. Vorremmo che chi ci governa, prima di bussarci in casa con le ruspe, ci chiedesse il nostro parere.

E dobbiamo essere bravi a far comprendere che una soluzione migliore esiste: la messa in sicurezza della Caranella per esempio, con allargamento di corsia, una pista ciclabile e rotatorie agli incroci, costerebbe molto meno ed aiuterebbe enormemente il traffico locale risolvendo il problema mezzi pesanti.

Stessa soluzione sulla tratta di Lariano su cui andrebbe creata una variante al percorso cittadino: Artena ha già provveduto grazie al Fashion District di Valmontone ed al Rainbow Magicland.

Bisogna comprendere anche che la tratta Cisterna-Valmontone non riguarderà i pendolari, che sono il traffico maggiore verso la capitale, mentre gli investimenti andrebbero ponderati in opere che snelliscano e soprattutto evitino a costoro di trovarsi immersi nel traffico della Pontina.
Considerando poi che chi dovesse rimanere imbottigliato sul GRA per andare verso Valmontone, non percorrerebbe 70 km a pedaggio, piuttosto taglierebbe attraverso i Castelli Romani riversandosi sulle loro varianti e tangenziali, contribuendo ulteriormente al traffico locale.

Gli esperti di strade e di viabilità concordano sul fatto che Roma abbia bisogno di ulteriori anelli di raccordo per far defluire il traffico e che la Pontina debba essere messa in sicurezza ed affiancata da una metropolitana leggera per convergere il traffico pendolare verso una mobilità virtuosa.

Dobbiamo essere bravi a far capire che un'alternativa alla mobilità su gomma esiste e ci migliorerebbe la vita.

L'autostrada costerà ai cittadini molti soldi, non vedrà fine e soprattutto non apporterà alcun beneficio né al traffico né all'economia del territorio che vuole attraversare.

 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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