Roma
VELLETRI: LA PROCURA METTE LA QUINTA, PRETE FA IL PUNTO
Tempo di lettura 5 minutiPrete: "È noto che una giustizia lenta finisce per essere, in buona misura, giustizia denegata."
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9 anni faon
di Ivan Galea
Velletri (RM) – Trenta comuni e una popolazione di 603 mila cittadini, secondo il censimento Istat del 2011, costituiscono il circondario più popoloso del Lazio, dopo quello della capitale, al quale devono fare fronte il Tribunale e la Procura di Velletri. Un rapporto calcolato di 50 mila unità per singolo magistrato, rispetto il rapporto medio nazionale di quasi 31 mila persone per magistrato.
Una situazione, quella del Tribunale e della Procura di Velletri, che si presenta quindi con un forte squilibrio rispetto il resto degli uffici giudiziari italiani, con conseguente carico di lavoro pari al doppiodegli agli altri palazzi di giustizia del paese. Nonostante la gravosa situazione e un organico ormai al completo – un procuratore e 11 sostituti – i dati riferiti alle attività portate avanti dalla Procura di Velletri nel 2015, sotto la guida da dicembre 2013 del Procuratore della Repubblica dr. Francesco Prete, risultano migliorati rispetto il 2014.
L'organizzazione adottata è quella del cosiddetto sistema misto: quattro gruppi di lavoro per reati specialistici e l'assegnazione, secondo criteri automatici, della cosiddetta. materia generica. I quattro dipartimenti si occupano della criminalità organizzata comune, dei reati contro la pubblica amministrazione, di quelli contro l'economia e di quelli relativi alle c.d. fasce deboli. Accanto a questi opera un ufficio definizione affari semplici.
Nel gruppo criminalità organizzata comune sono impegnati due magistrati a tempo pieno, i sostituti Taglialatela e Paoletti e con un carico dimezzato la dr.ssa Corinaldesi.
Nel gruppo pubblica amministrazione ci sono due magistrati a tempo pieno il Procuratore capo insieme al dr Morra e la dr.ssa Corinaldesi con un carico dimezzato.
Al dipartimento reati economici sono assegnati a tempo pieno i sostituti Travaglini, Strangio e Bufano, mentre in quello delle fasce deboli i sostituti Patrone, Fini, Verdi e Fraddosio.
L'ufficio conta poi sull'apporto di 17 vice procuratori onorari, non tutti presenti. La sezione di polizia giudiziaria è composta da 26 sottufficiali e alcuni aggregati. Sul territorio sono inoltre presenti sette Commissariati di pubblica sicurezza, due Gruppi Carabinieri e due della Guardia di Finanza, entrambi in condivisione con il territorio di Roma da cui rispettivamente dipendono sei compagnie Carabinieri e quattro della Guardia di Finanza. Sono inoltre presenti un ufficio provinciale del Corpo forestale dello Stato, tre sezioni della Polizia stradale, uffici della Polizia ex provinciale in via di ristrutturazione e delle Capitanerie di porto di Anzio e Torvaianica, nonché articolazioni di altri enti tra cui Asl e Arpa, oltre, naturalmente, ai comandi di Polizia locale.
Un'organizzazione, quella attuata dal Procuratore Capo Francesco Prete, che ha iniziato a dare i primi risultati concreti, nonostante le forti criticità che caratterizzano la seconda sede giudiziaria del Lazio dopo quella di Roma.
Francesco Prete ha quindi iniziato un vero e proprio percorso di rinnovamento, forte anche della grande esperienza maturata fin da quando salì alla ribalta delle cronache giudiziarie come pm a Milano dove alzò parecchi veli su scandali del mondo della sanità e in quello delle forniture militari. Si ricordano ancora le varie inchieste coordinate da Prete che vanno dal crac dell'impresa Bresciano con l'incriminazione di Marcello Dell'Utri e del finanziere Filippo Alberto Rapisarda, alla vicenda 'Lastre Pulite', alla maxitruffa del medico Giuseppe Poggi Longostrevi, alle Usl lombarde, fino alle indagini sulle mazzette versate per gli appalti agli Icp e ad altre aziende ospedaliere, per le forniture dell'esercito nonchè la vicenda delle tangenti Anas. Prete ha inoltre fatto luce sul rogo del Galeazzi, l'incendio nella camera iperbarica dove nel 1997 morirono 11 pazienti, ottenendo la condanna dello staff dirigenziale compreso Antonino Ligresti. Dal 2008, come procuratore della Repubblica di Vasto, ha condotto molte operazioni antidroga e inchieste in materia edilizia che hanno portato a importanti sequestri, anche alla criminalità organizzata, di complessi residenziali e villaggi turistici.
Le spese: La spesa per le indagini si è ridotto rispetto agli anni passati in linea con le più generali limitazioni alla spesa pubblica in atto per tutti i comparti pubblici. La Procura di Velletri ha perseguito l'obiettivo in vario modo ed in particolare stipulando convenzioni con i fornitori di servizi.
La convenzione con la ASL Roma H per le analisi tossicologiche. Nel corso del 2015 è stata stipulata una convenzione con la ASL Roma H che consente alla Procura della Repubblica di affidare le analisi sulle sostanze in sequestro ad un laboratorio appositamente istituito dalla struttura pubblica. In termini economici, questo ha determinato un dimezzamento dei costi rispetto a quelli praticati dai laboratori privati.
Le indagini di mercato in tema di intercettazioni. In tema di intercettazioni, una considerevole riduzione dei costi è derivata da un'indagine di mercato da cui è scaturita l'individuazione di società di noleggio degli apparati in grado di praticare tariffe di molto inferiori rispetto al passato. Oggi il costo di una intercettazione
telefonica si aggira sui 2,20 euro a bersaglio, compresa la "remotizzazione", salvo quelle che richiedono tecniche più sofisticate. Nel corso del 2015 la Procura di Velletri ha speso 139.169,00 euro, rispetto i 292.561,00 del 2014. Anche il costo per le consulenze si è ridimensionato ed è stato eliminato l'arretrato nella liquidazione dei compensi.
L 'edilizia giudiziaria In tema di edilizia la novità dello scorso anno è stata rappresentata dal passaggio delle competenze dai comuni al Ministero della Giustizia il quale è chiamato a intervenire sulla manutenzione degli immobili. Nel palazzo di Giustizia di Velletri sono state effettuate opere sia per una migliore utilizzazione degli spazi, sia per una maggiore sicurezza interna. Sono stato installati metal detector per un miglior controllo delle persone in entrata ed altre misure sono state richieste al Ministero.
L 'attività giudiziaria. 36.681 notizie di reato nel corso del 2015 di cui 12.926 a carico di persone identificate (in gergo, "note") e 23.7 55 a carico di ignoti. A questi vanno aggiunti 1909 fascicoli iscritti per fatti non costituenti reato e nel corso del 2015, la Procura di Velletri è riuscita ad abbattere del 14 percento le pendenze dei procedimenti iscritti a carico di noti. In particolare al l gennaio 2105 questi ammontavano a 14260 mentre alla fine dell' anno si sono attestati sul numero di 12330. E considerando le difficoltà operative in cui si muovono gli uffici giudiziari del Paese, compresa Velletri, ridurre di quasi 2.000 unità il numero dei procedimenti pendenti ha costituito risultato oggettivamente ragguardevole.
Riguardo i risultati positivi conseguiti nel 2015, una certa attenzione è stata riservata al settore dell'edilizia. Infatti il contrasto con il tradizionale strumento penale non era mai stato particolarmente incisivo, se è vero che l'attuale legislazione prevede per lo più contravvenzioni con breve periodo di prescrizione. Calate quindi le violazioni edilizie, che passano da 440 del precedente periodo a 368 del 2015 e di 1055 persone indagate rispetto le 1527 di inizio 2015.
La Procura di Velletri, nel contesto di un protocollo con la Procura generale presso la Corte d'appello di Roma, ha avviato una interlocuzione con la Regione Lazio per consentire ai comuni del proprio circondario di accedere ad un fondo regionale per il finanziamento dei lavori di demolizione degli immobili abusivi. E così nel corso del 2015, è stato firmato un protocollo d 'intesa con la Regione Lazio per l'accesso al fondo per le demolizioni degli immobili abusivi. A seguito di questo accordo la Procura di Velletri ha emesso i primi ordini di demolizione, avvisando che in caso di mancata demolizione ad opera del proprietario, si sarebbe attivata la procedura per eseguirla coattivamente. In questo nuovo quadro è stata avviata una fitta interlocuzione con le amministrazioni comunali per l'esecuzione delle demolizioni ordinate dal giudice.
"È noto che una giustizia lenta finisce per essere, in buona misura, giustizia denegata. – Scrive il Procuratore capo della Repubblica nel presentare il bilancio sociale 2015 – Per questo – prosegue Prete – è costante lo sforzo di accelerare i tempi, sia in fase di iscrizione del procedimento, sia in fase di sua definizione. Le iscrizioni oramai avvengono nel tempo medio di una settimana, ma bisogna ancora lavorare per migliorare la qualità del dato, essendo notorio che un'iscrizione inesatta in origine genera risultati statistici fallaci e costringe a laboriose correzioni successive. Anche sui tempi medi di definizione dei procedimenti, questo ufficio ha raggiunto nel corso del 2015, risultati molto soddisfacenti. I numeri ci dicono infatti che sul totale dei procedimenti iscritti, ben il 64% è stato definito nei sei mesi dalla data di iscrizione. Solo per dare l'idea del trend positivo, – aggiunge il Procuratore – basterà notare che l'anno scorso i procedimenti esauriti nei sei mesi si attestavano intorno al 50 %."
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