Connect with us

Roma

VELLETRI E CASTELLI ROMANI, DISCARICA E BIOGAS: VERSO LA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO "METROPOLITANO"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minutiTrivelloni (Ndc) interviene sui progetti “pseudo ambientalisti” a Velletri

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti

Redazione
Velletri / Castelli Romani (RM)
– "Da tutta questa vicenda se ne uscirà con un impoverimento culturale, ambientale ed anche economico delle famiglie veliterne. Il tutto in cambio di un arricchimento di pochi".
E' un commento lapidario quello che Lamberto Trivelloni, esponente politico del Nuovo Centrodestra, fa dell'intera vicenda legata alle politiche ambientali in atto nella città di Velletri. Da uno che già da tempi non sospetti va lottando contro il progetto pseudo ambientalista dell'Impianto di Biogas della Volsca, timbrato dal Comune con tutta una serie di rassicurazioni mai ritenute veramente tali, non poteva non scaturire una ferma contrarietà di fronte alle ipotesi di una discarica di rifiuti indifferenziati a Lazzaria.

"A commento di quanto va accadendo non posso non condannare tutte quelle persone che hanno preferito l'interesse personale a quello della comunità in cui vivono. Condanno anche tutte le persone che fanno finta di non sapere o, addirittura, fanno finta di protestare. Quando tutti lo capiranno allora sarà troppo tardi e avremmo distrutto per sempre una città che avrebbe meritato tutt'altri onori e traguardi". E' un Trivelloni che, per primo, si augura che la frittata possa essere scongiurata, ma che ha anche la lucidità mentale per capire che difficilmente si riuscirà ad inceppare i motori di una 'macchina' già ben oliata. Non è un caso che l'operazione la dia quasi per fatta, convinto che ci sia una regia che passa da una parte della maggioranza e coinvolge una parte dell'opposizione, con tutti le rassicurazioni del caso da parte del Commissario Prefettizio.

"Gli interessi sono così avanzati – aggiunge Trivelloni – che non mi stupirei se la contrarietà di alcuni partiti sia totalmente di facciata. Qualcuno ricordi a lor signori che Velletri aveva già dato, essendo stata sede di una discarica dove ancora non sono state portate a termine le operazioni bonifiche. Fui proprio io – ricorda Trivelloni -, da assessore all'ambiente, a pretendere attraverso l'allora sindaco Cesaroni che la discarica venisse chiusa e il conferimento dei rifiuti fosse fatto a Colleferro, sito previsto dal piano dello smaltimento dei rifiuti provinciali. Grazie a quell'operazione, allo stesso prezzo per metro cubo del conferimento fatto nella discarica di Velletri dall'allora società di gestione che era la SAO Ambiente, i rifiuti vennero portati a Colleferro, con evidente sollievo per il nostro territorio. Un territorio, e mi riferisco in particolare a Lazzaria, che ha già subito il peso sociale ed ambientale di decisioni passate, senza dimenticare che a neanche 4 km in linea d'aria, ad Aprilia, vi è un altro impianto di smaltimento di rifiuti. E' impensabile – ribadisce con amarezza Trivellini – che con un patrimonio storico, culturale ed agricolo, come quello che abbiamo Velletri, venga realizzato un polo come quello che questi tizi hanno in mente. E' parimenti inaccettabile che su questa situazione non vi siano responsabilità politiche ben definite; ed allora ritorniamo al punto iniziale: quando tutto questo sarà compiuto inizieranno le accuse reciproche. Il tutto senza tralasciare i danni inferti al comparto agricolo, ma anche e soprattutto alla salute di migliaia di persone, che dovranno anche subire l'onta della svalutazione dei propri beni immobiliari, che sarà automatica ed incontrovertibile".

A non andare giù a Trivelloni, da qualche mese in forza all'entourage del Ministero della Salute, al fianco di Beatrice Lorenzin, è stato anche l'episodio delle brochure informative dell'Ecoparco (la società che si è presa la briga di portare a compimento l'intera operazione), avvenuto nell'aula consiliare poco prima dell'apposita seduta: "quanto avvenuto – esclama con sdegno l'ex esponente uddiccino – rappresenta un ulteriore atto di arroganza politica ed una certificazione di debolezza di gran parte degli ignavi consiglieri, deboli per riuscire ad impedire questa grande ed irrecuperabile violenza ai danni del territorio e della nostra città. Ci sono persone, in quel consiglio comunale, che hanno già accettato e benedetto quanto che sta avvenendo. Alcuni, anzi, non mi stupirei se ne fossero promotori, ed  il loro tentativo di confondersi all'interno della classe politica che si batte e contesta queste scelte è un'ulteriore dimostrazione della dell'ipocrisia che caratterizza la vita politica della nostra città da diversi anni a questa parte".