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Roma

VELLETRI: CRESCE LA PAURA PER LA CITTADELLA DELLA "MONNEZZA"

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Due milioni di metri cubi di rifiuti, in un'area di quasi venti ettari. Il tutto circondato dalla campagna laziale che produce kiwi dop, vino di qualità, considerata una zona agricola di alto pregio

LEGGI ANCHE: VELLETRI: I COMITATI DICONO NO ALLA CENTRALE PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI / VELLETRI, IMPIANTO BIOGAS: UNA PARTITA NON AFFATTO SCONTATA / VELLETRI: CHIESTA COMMISSIONE PER L'IMPIANTO BIOGAS / VELLETRI, MEGA POLO RIFIUTI: RIVELAZIONI SHOCK AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE / VELLETRI: I CITTADINI DICONO NO AL BIOGAS E NO ALL'ECOPARCO

Redazione

Velletri (RM) -"Una buca gigantesca, pronta ad accogliere due milioni di metri cubi di rifiuti, in un'area di quasi venti ettari. Il tutto circondato dalla campagna laziale che produce kiwi dop, vino di qualità, considerata una zona agricola di alto pregio." – Lo rendono noto la Coordinatrice di Velletri dei Popolari per l'Italia Mirella Proietto e il coordinatore dei castelli romani Riccardo Iannuzzi, insieme alla Coordinatrice del Lazio Renata Jannuzzi -"E, se non bastasse, un progetto arrivato in pieno agosto negli uffici regionali, presentato da una società appena creata, senza avvisare nessuno. "Non ne sappiamo nulla", assicurano tutti, Regione compresa.
La città è in subbuglio da quando il progetto per la nuova monnezza city laziale è apparso all'ufficio protocollo del Comune." – proseguono le due Coordinatrici -"Il pensiero è subito andato verso Roma, la città eternamente attanagliata dal problema rifiuti, alla ricerca da anni di una buca dove riversare il residuo del trattamento, oggi spedito a centinaia di chilometri di distanza. Per quasi tre anni due commissari di governo – prima il prefetto Giuseppe Pecoraro e poi Goffredo Sottile – hanno cercato disperatamente una soluzione. Nulla da fare, la nuova discarica che dovrà sostituire Malagrotta è peggio del Sacro Graal: tutti ne parlano, nessuno la trova. Dopo l'arresto dello scorso gennaio dell'ex monopolista dei rifiuti romani Manlio Cerroni – "il supremo" per i più intimi – tutto sembrava come congelato. Silenzio su tutti i fronti, mentre i rifiuti di Roma prendevano la via del nord, con costi altissimi.
Il progetto per la mega discarica di Velletri è pensato per Roma? Sulle carte non si indica il mercato di riferimento: nessun cenno sull'utilizzatore finale di quei due milioni di metri cubi. Ma sono i numeri a parlare: il vecchio invaso che serviva la città dei Castelli romani fino agli anni '90 era 200 volte più piccola e – spiega il sindaco di Velletri – la quantità dichiarata dai progettisti è ben al di sopra del fabbisogno dell'intera area a sud di Roma.

A creare ancora più apprensione è l'opacità dell'operazione. Il proponente è una società nuova di zecca, la Ecoparco srl, costituita il 17 luglio scorso con un capitale sociale versato di appena 2500 euro. I due soci sono il perito minerario Marcello Bardini – che è anche progettista – e l'imprenditore romano Valter Ciaraffoni, membro del consiglio di amministrazione della Seipa, società che controlla una discarica per inerti sulla via Ardeatina . La terra, però, appartiene ad un'altra società, la APL Immobiliare, della famiglia Cecchini, che ha comprato i 20 ettari destinati a discarica nel 2007, da un fallimento. In che rapporto sono le due società? Il progetto non lo dice.

Ieri la politica romana è entrata in fibrillazione. Gianni Alemanno ha spiegato che la discarica fuori dal comune di Roma è sempre stato il suo pallino, mentre la Regione Lazio ha spiegato che si tratta, per ora, "di un progetto presentato da privati" e che i piani regionali non prevedono una discarica a Velletri. La documentazione è ora allo studio dell'ufficio per la valutazione d'impatto ambientale, mentre i comitati preparano già la reazione."

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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