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Cronaca

Vaticano: indagine su rapporti gay

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ROMA – Un nuovo e recente filone di indagini condotto dalle autorità vaticane nell’ambito del Preseminario “San Pio X”, il collegio situato a palazzo San Carlo dove alloggiano i cosiddetti “chierichetti” del Papa, ha portato alla luce che negli ultimi anni si sono verificate vicende di rapporti omosessuali tra i ragazzi ospiti. I primi risultati emersi dalle indagini, apprende l’ANSA, ribaltano le conclusioni di precedenti accertamenti che invece non avevano trovato riscontri per simili vicende.

La Santa Sede ha fatto sapere che il Preseminario era sotto i fari fin dal 2013 ma le segnalazioni “anonime e non” non trovarono, nella prima indagine, conferma. Ma recentemente sono emersi “nuovi elementi” – conferma il Vaticano – per aprire un nuovo filone di inchiesta. Tra le righe della nota vaticana si apprende che l’indagine interesserebbe rapporti omosessuali, e non abusi veri e propri, almeno non atti di pedofilia, perché si fa riferimento a fatti che “avrebbero coinvolto alcuni coetanei tra loro”.

La denuncia contenuta nel libro di Nuzzi è comunque precisa e circostanziata. L’autore di Vaticano S.p.A.Sua Santità e Via crucis, infatti, riporta una lettera di denuncia scritta dal polacco Kamil Tadeusz Jarzembowski. L’autore della missiva è un ex studente del preseminario che dichiara: “A settembre del primo anno di frequenza, cioè al mio rientro in Vaticano dopo le vacanze estive, il rettore mi assegnò una stanza dormitorio da dividere con Paolo, anch’egli alunno del preseminario. Nel corso dell’anno scolastico, e più precisamente dalla fine del mese di settembre fino all’inizio del mese di giugno, sono stato testimone di atti sessuali che Antonio esigeva da Paolo, atti sessuali che si compivano nonostante la mia presenza. Gli atti venivano svolti sempre di sera, intorno alle 23”.

Secondo quanto ha spiegato Kamil, anche il molestatore era un ragazzo ma, ha precisato nel corso di un servizio de Le Iene, aveva comunque “una posizione di potere all’interno del seminario e anche della Basilica di San Pietro. Non era un normale seminarista perché godeva della massima fiducia del rettore. Era lui che sceglieva cosa facevo io, cosa faceva il mio amico e così via”.

E ancora: “Dopo che tutti gli altri alunni si erano coricati, Antonio accedeva nella stanza dormitorio condivisa da me e Paolo. Qui avvenivano rapporti di sesso orale, mentre alcune volte i due si recavano insieme in un’altra stanza per proseguire il rapporto. Antonio aveva libero accesso al preseminario, era particolarmente benvoluto da diversi monsignori, esercitando una certa influenza su noi allievi. Antonio poteva godere di forti e particolari rapporti di fiducia che gli consentivano, pur non avendo incarichi ufficiali nell’istituzione, di muoversi con potere nel preseminario. Questo garantiva la possibilità di esercitare una forma di potere e di intimidazione nei più giovani seminaristi (che si sentivano di fatto a lui subalterni). È questa la ragione per cui Paolo si sentiva obbligato a cedere alle sue richieste, le quali infatti sottendevano un sottile e inespresso ricatto: in caso di resistenza alle richieste, il mio amico studente avrebbe potuto avere dei problemi con i superiori o sarebbe stato ‘punito’ con l’assegnazione di un ruolo più marginale nello svolgimento del servizio liturgico, soprattutto in occasione delle celebrazioni pontificie”.

“Le stesse preoccupazioni – scrive ancora l’ex seminarista – erano alla base del mio imbarazzo e della mia paura a denunciare apertamente i fatti dei quali ero testimone. Una mia presa di posizione diretta ed esplicita avrebbe infatti determinato il mio allontanamento dal seminario, essendo io consapevole del fatto che Antonio godeva di una speciale protezione da parte della gerarchia.La crescente angoscia di fronte al ripetersi degli avvenimenti sopra ricordati, unita alla paura di essere allontanato, mi indussero comunque a confidare le mie preoccupazioni e il mio sconcerto al mio direttore spirituale (e direttore spirituale dell’intero seminario), don Marco”

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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