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Giornata storica, oggi, per Valmontone con l’inizio dei lavori di completamento del nodo di scambio della stazione ferroviaria. Si tratta di un’opera che, ferma dall’agosto del lontano 2001, ha impegnato l’Amministrazione Latini a risolvere diverse questioni prima di tornare in possesso delle aree; richiedere e ottenere un finanziamento dalla Regione Lazio e, infine, di progettare e procedere alla gara per l’affidamento dei lavori.
“E’ stata dura – afferma Veronica Bernabei, vice sindaca e assessore ai lavori pubblici – ma alla fine siamo riusciti a riprendere in mano una situazione incredibile e, con orgoglio, andiamo a completare un’opera fondamentale per la nostra città, sia in termini di riqualificazione di tutta l’area che per i servizi che andrà ad offrire ai cittadini”. “L’intervento – prosegue la Bernabei – è finanziato per 300 mila euro dalla Regione Lazio, con un bando sulle opere incompiute, con una nostra quota parte di 50 mila euro e prevede il completamento e ripristino del nodo di scambio della stazione ferroviaria, dove ubicare gli stalli dei bus Cotral e del Tpl, l’entrata in funzione del parcheggio multipiano (120 posti auto e circolazione in senso orario) e la rimodulazione di tutta la viabilità circostante, da via Sandro Pertini a Colle Fontana Vecchia che, per l’occasione, verrà ampliata e tornerà a doppio senso di marcia. Verrà, poi, realizzato l’intero impianto elettrico, l’illuminazione, le scalinate nonché un sistema di video sorveglianza per garantire la sicurezza delle cose e delle persone”.
Tra gli obiettivi del progetto, si legge nella relazione tecnica, quello di “assegnare una nuova immagine all’edificio, oggi associato da parte della cittadinanza di Valmontone ad episodi di degrado urbano e di insicurezza pubblica. Tale volontà è stata tenuta in grande considerazione proponendo un’immagine in grado di conquistare un forte valore identitario per tutto il territorio”.
“Quando sono diventato sindaco, nel 2013, – sottolinea Alberto Latini – Valmontone era la città delle grandi incompiute e delle opere abbandonate. Una dopo l’altra, con impegno e grandi sacrifici, siamo riusciti a portare a termine quasi tutto. Oggi, con il nodo di scambio, andiamo ad eliminare il simbolo del degrado e dell’abbandono. Abbiamo faticato non poco per tornare in possesso dell’area antistante e delle due rampe, che la ditta aveva preso all’asta per compensare il mancato pagamento di 500 mila euro di lavori compiuti. E’ stato il primo passo per ripartire e porre le basi per la ripresa dei lavori”.
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