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Roma

VALMONTONE: LE INDENNITÀ DEGLI AMMINISTRATORI NON SI TOCCANO!

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Tempo di lettura 2 minutiLa maggioranza del Consiglio comunale ha respinto la proposta dell’opposizione di tagliare del 30% le indennità degli amministratori comunali

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Redazione

Valmontone (RM) – “La maggioranza del Consiglio comunale ha respinto la proposta dell’opposizione di tagliare del 30% le indennità degli amministratori comunali perché si tratta solo dell’ennesimo tentativo, demagogico, di strumentalizzazione da campagna elettorale”. Il sindaco di Valmontone, Alberto Latini, difende con forza la scelta adottata, nell’ultimo Consiglio comunale, dalla maggioranza che si è schierata contro la proposta delle minoranze. “Un conto è parlare di tagli agli stipendi da migliaia di euro dei parlamentari o dei consiglieri regionali – precisa Latini – altra cosa andare a toccare quelli, già esigui, di chi amministra un Comune che, se è onesto e non presenta di continuo il conto della spesa all’Ente come molti hanno sempre fatto, sono davvero poca cosa e, in molti casi, in larga parte servono a coprire le spese che un assessore o un consigliere sostiene nella sua veste di amministratore”.

Basti pensare che si sta parlando di 225 euro al mese per il presidente ed il vice presidente del Consiglio comunale, 507 euro per un assessore (che diventano 1014 euro se non ha un impiego pubblico), 587 per il vice sindaco, 18 euro lordi a seduta di Consiglio per un consigliere comunale (quindi, in media, meno di 200 euro lordi in un anno!!) e di 2137 euro al mese per il sindaco per il quale, essendosi messo a totale disposizione dell’Ente, rappresenta l’unica entrata alla fine del mese. Indennità quasi simboliche, soprattutto se paragonate all’impegno, e alle responsabilità, che un amministratore pubblico onesto e che voglia il bene della sua città mette ogni giorno nello svolgimento del proprio mandato. “Ma di cosa stiamo parlando? – ribadisce il sindaco – questa Amministrazione ha intrapreso una strada di tagli reali e concreti agli sprechi per recuperare risorse importanti da destinare alla scuola, ai servizi sociali, ai servizi.

Non i pochi soldi su cui si tenta di giocare in modo demagogico, ma centinaia di migliaia di euro che, a Valmontone, erano diventati un'emorragia incontenibile. Solo nell’ultimo Consiglio, per fare un esempio, abbiamo deliberato di uscire da due Fondazioni che, complessivamente, sono costate alla collettività 340 mila euro in 10 anni (70.000 euro in 7 l'una; 270.000 in 10 anni l’altra) e prossimamente revocheremo altre due partecipazioni onerose in due società esterne.

Purtroppo dovremo aspettare ancora qualche mese che scada un incredibile contratto quinquennale che ci impegna per 24 mila euro l’anno per un apparecchio del centralino!!! Per non parlare della fornitura di servizi pagati molto più del dovuto per motivi a noi sconosciuti. Penso al contratto per la fornitura dell’energia elettrica per il quale il Comune paga circa 11 centesimi in più a Kw/h consumato che, moltiplicato per tutte le utenze che abbiamo, porta ad uno spreco di circa 170 mila euro l’anno. In tutto questo c’è il marcio che stiamo eliminando: soldi veri non chiacchiere”.
“E’ ovvio – conclude Latini – che per perseguire qualsiasi obiettivo ognuno può avere la propria ricetta. Io credo che i conti si facciano alla fine dell’anno, tirando le somme, e allora sì che vedremo se i tagli prodotti da questa Amministrazione sono stati o meno reali e cospicui.
Il modo per raggiungerli ed ottenerli, però, siamo noi a deciderlo facendo le scelte che riteniamo migliori, senza farci tirare per la giacchetta da chi continua a vivere la propria azione politica come se la campagna elettorale non fosse mai finita”.