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VACCINAZIONI: L’ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA E PEDIATRI

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Tempo di lettura 5 minutiSicuri i compensi ma non le responsabilità

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Un accordo siglato che riconosce ai pediatri che aderiranno, un bel cachet fino a 3000 euro per il raggiungimento degli obiettivi imposti, oltre 15 euro a profilassi eseguita (molti sono vaccini facoltativi) ai loro assistiti presso il loro studio. Ora si deve comprendere se i pediatri firmeranno visto che sarà sotto la loro responsabilità la conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia. Chi e come sarà valutata una causa per problemi di reazione avversa o danni all'assistito?

di Cinzia Marchegiani

Cambiamenti in vista per i pediatri ma anche per i genitori che dovranno affrontare il percorso delle vaccinazioni dei propri figli nella Regione Toscana. L'accordo tra la Regione e pediatri di famiglia, è stato siglato il 9 aprile 2015 presso il Palazzo Strozzi Sacrati dall'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, dal segretario della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) Toscana, Paolo Biasci, e dai componenti del Comitato regionale per la pediatria di famiglia: i direttori generali delle Asl 5 di Pisa, Rocco Damone, Asl9 di Grosseto, Daniele Testi, Asl10 di Firenze, Paolo Morello Marchese, Asl 11 di Empoli, Monica Piovi; e il presidente della SdS Bassa Val di Cecina, Samuele Lippi.

"Obiettivo di questo accordo – chiarisce l'assessore Marroni – è quello di migliorare e ampliare i servizi assistenziali rivolti alla popolazione pediatrica, favorendo l'adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali promossi dalla Regione, con l'implementazione del compito dell'esecuzione dell'atto vaccinale da parte del pediatra di famiglia nello studio dove di norma esercita la sua attività".

PUNTI FONDAMENTALI DELL’ACCORDO
I pediatri dovranno eseguire minuziosamente compiti sanciti dall’accordo, al quale ciascun pediatra di famiglia aderirà volontariamente:
– Informazione e promozione delle vaccinazioni. L'attività di informazione e promozione all'adesione al calendario vaccinale si sviluppa in due momenti principali: prima della nascita e al momento del primo Bilancio di salute.
– Acquisizione del consenso informato secondo le modalità espressamente previste dalla normativa. Nel caso che la famiglia non intenda procedere alle vaccinazioni, il pediatra acquisisce invece il dissenso informato.
– Effettuazione della vaccinazione. Il pediatra esegue l'atto vaccinale avendo cura di seguire le indicazioni e la tempistica prevista dal calendario vaccinale regionale. Le sedute vaccinali possono essere effettuate in occasione dei bilanci di salute o in sedute programmate ad hoc.
– Registrazione delle vaccinazioni effettuate. L'atto vaccinale deve essere annotato sul libretto pediatrico ad uso delle famiglie, sulla cartella informatizzata ad uso del pediatra e, a regime, sul software messo a disposizione dell'azienda.
– Segnalazione degli eventi avversi. Il pediatra deve segnalare tempestivamente le reazioni avverse agli uffici aziendali, con l'invio dell'apposita scheda di segnalazione.
– Segnalazione e recupero degli inadempienti. Il pediatra si impegna a collaborare con l'azienda per il recupero degli inadempienti, con modalità che saranno precisate a livello aziendale.
L'accordo prevede anche che il pediatra si impegni alla conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia, e sotto la propria responsabilità.
L'accordo entra in vigore da subito, al momento della firma. I pediatri di famiglia in Toscana sono 430. Ciascun pediatra aderirà volontariamente.

COMPENSI RICONOSCIUTI AL LAVORO DEL PEDIATRA. MOLTE PROFILASSI SONO FACOLTATIVE
Per le attività di informazione, promozione, acquisizione del consenso informato, effettuazione dell'atto vaccinale, registrazione della vaccinazione, segnalazione e recupero degli inadempienti da parte del Pediatra di famiglia (ma se molti sono facoltativi?) da parte del Pediatra di famiglia si fa riferimento a quanto stabilito dal punto 4.3 dell’AIR 2001, tuttora vigente, che prevede un compenso che si articola in una tariffa per la prestazione vaccinale e in una per il raggiungimento degli obiettivi, infatti viene riconosciuto:
– un compenso di 15 euro per ogni atto vaccinale, oltre i premi obiettivi:
– 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per terza dose di esavalente (di cui due sono facoltativi ma non se ne fa parola)
– altri 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per morbillo (anch’esso facoltativi
– e ancora altri 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > dell’ 80% per papilloma virus (anch’esso facoltativo)

L’accordo però è chiaro, se l’obiettivo non viene raggiunto, gli stessi compensi saranno dimezzati per il raggiungimento di coperture tra 92 e 95% per terza dose di esavalente e morbillo, e di coperture tra 71 e 80% di Papillomavirus. Per le coperture inferiori a quelle accordate, non sarà riconosciuto alcun compenso, oltre le 15 euro per atto vaccinale. Si fa presente che dalla stessa copertura non saranno conteggiati i soggetti irreperibili e quelli che hanno firmato il consenso informato.

L’adesione a questo accordo vedrebbe, da una un lato, forzare la vaccinazione da parte del pediatra in virtù dei compensi raggiungibili, ma dall’altra un carico di responsabilità indipendentemente dagli obiettivi raggiunti. L'accordo ricordiamo che  il pediatra si deve impegnare alla conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia, e sotto la propria responsabilità. Questo serve ad assicurare che il lotto del vaccino ubicato preso lo studio medico, dovrà essere mantenuto sempre ad un intervallo di temperatura per mantenere la catena del freddo, altrimenti gli stessi farmaci vanno incontro a deterioramento e quindi non più somministrabili.

SCANDALO VACCINI CONSERVATI A TEMPERATURE AMBIENTE A LIVORNO

Sono passati solo pochi mesi, a fine novembre 2014, quando circa 500 vaccini antiinfluenzali destinati ai bambini sono stati trovati in un controllo conservati in modo scorretto, a una temperatura diversa e più alta rispetto a quella prevista dalla legge. Purtroppo è la scoperta agghiacciante che hanno fatto i Carabinieri Nas di Livorno all'interno del centro pediatrico Accademia, in via Caprilli, durante le perquisizioni disposte dalla Procura di Pisa in merito all'indagine sulla presunta corruzione nella maxi inchiesta medici low cost. La scoperta dei militari portò all'iscrizione nel registro degli indagati dei quattro medici associati alla clinica. Il reato che viene loro contestato è quello di "somministrazione di medicinali guasti o inefficaci". I prodotti infatti devono essere conservati in frigorifero a una temperatura massima di otto gradi, mentre gli stessi investigatori li hanno trovati all'interno di alcuni magazzini a temperatura ambiente.

CHI RISARCISCE I DANNI DA VACCINO?

L'accordo  appena siglato potrebbe regalare più ombre che luci, soprattutto sulle responsabilità legate all’integrità farmaceutica del prodotto, ciò significa che ogni medico si dovrà organizzare con un frigorifero che sappia anche mantenere la catena del freddo in caso di interruzione della corrente. Ma se a un assistito accade qualcosa dopo la profilassi, quali saranno le dinamiche che si instaureranno? Quali e quanti controlli saranno accertati affinché si possa risalire alla causa effettiva di un eventuale reazione/danno? Sicuramente un punto che non regala tranquillità all’operatore sanitario.

Ricordiamo che è lo Stato italiano con la Legge 210/92 del 25 Febbraio 1992, n. 210 (in Gazzetta Ufficiale, 6 Marzo, n. 55) che prevere l’“Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni”.
L’articolo stabilisce:
1. che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge.
2. l'indennizzo di cui al comma 1 spetta anche ai soggetti che risultino contagiati da infezioni da HIV a seguito di somministrazione di sangue e suoi derivati, nonché agli operatori sanitari che, in occasione e durante il servizio, abbiano riportato danni permanenti alla integrità psico-fisica conseguenti a infezione contratta a seguito di contatto con sangue e suoi derivati provenienti da soggetti affetti da infezione da HIV.
3. I benefici di cui alla presente legge spettano altresì a coloro che presentino danni irreversibili da epatiti post-trasfusionali.
4. I benefici di cui alla presente legge spettano alle persone non vaccinate che abbiano riportato, a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata, i danni di cui al comma 1; alle persone che, per motivi di lavoro o per incarico del loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano sottoposte a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, risultino necessarie; ai soggetti a rischio operanti nelle strutture sanitarie ospedaliere che si siano sottoposti a vaccinazioni anche non obbligatorie.

Insomma, i produttori dei vaccini non risarcirebbero le vittime, ma lo Stato si fa carico degli indennizzi, ovviamente usufruendo dei soldi pubblici, anche per chi viene contagiato da una persona vaccinata….Scenari in realtà che molti non conoscono l’esistenza, forse anche perché molti medici, prescrivono i richiami vaccinali senza fare informazione a 360 gradi, come del resto sono le esperienze che molti genitori raccontano  in seguito agli incontri avvenuti nei centri vaccinali. Con questo accordo i pediatri saranno impegnati ad informare i genitori su questo mondo ancora sconosciuto, soprattutto perché molti di questi vaccini sono espressamente facoltativi.

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