Usa, Trump: “Vincerò per la terza volta e grazierò gli ostaggi di Capitol Hill”

Nel terzo anniversario dell’assalto al Capitol, Donald Trump ha definito “ostaggi” gli assalitori incarcerati promettendo di graziare molti di loro quando in novembre verra’ eletto “per la terza volta” alla Casa Bianca, come ha detto in un comizio in Iowa ribadendo la bugia delle elezioni rubate nel 2020. 

Intanto sembra essere rientrata la tensione dopo la telefonata chiarificatrice sabato tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il segretario alla Difesa Lloyd Austin dopo le polemiche per il ricovero del capo del Pentagono tenuto segreto al presidente e al consiglio per la sicurezza nazionale per tre giorni.

Secondo il New York Times, che cita due dirigenti americani, Biden ha piena fiducia nel segretario alla difesa ed e’ stato felice di sentire che si sta riprendendo. 

I repubblicani al Congresso hanno reagito con indignazione alla notizia del ricovero nascosto alla Casa Bianca. Alcuni di loro stanno già chiedendo che Austin testimoni o addirittura venga cacciato per quello che viene descritto come una “grave rottura” nelle comunicazioni, riporta Axios. 

Il capo del Pentagono si è assunto “la piena responsabilità” per aver tenuto segreto il suo ricovero ospedaliero per diversi giorni, nel pieno della guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza. “Riconosco – ha scritto in una nota – che avrei potuto fare un lavoro migliore assicurando che il pubblico fosse adeguatamente informato. Mi impegno a fare meglio. Ma è importante dire che questa è stata una mia procedura medica e mi assumo la piena responsabilità delle mie decisioni in merito alla divulgazione”.

Lloyd Austin è ancora ricoverato al Walter Reed Medical Center, l’ospedale militare di eccellenza alle porte di Washington, ma ha ripreso interamente le sue funzioni di comando. Lo ha riferito il Pentagono, che ha reso noto il ricovero solo venerdi’, quattro giorno dopo. Al Walter Reed, Austin e’ stato anche in una unita’ intensiva, scrive il Wall Street Journal.  

La protesta dei reporter. L’associazione dei giornalisti che coprono il Pentagono ha espresso in una lettera indirizzata alla Difesa americana “gravi preoccupazioni” per la segretezza intorno al ricovero di Lloyd Austin, affermando che ritardarne l’annuncio per giorni fino “alla tarda sera di venerdì è uno scandalo”. “Il pubblico ha il diritto di sapere quando i membri del gabinetto americano sono ricoverati in ospedale, sotto anestesia o quando vengono delegati compiti a seguito di una procedura medica”, sottolinea l’associazione. Il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, dal canto suo ha assicurato che “in ogni momento il viceministro della Difesa, Kathleen Hicks, era pronta ad agire e a utilizzare le prerogative del ministro, se necessario”, senza specificare se ci sia stata questa evenienza.