Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Paolino Canzoneri
USA – L'Ente Spaziale degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di ben 219 pianeti esterni al nostro sistema solare, 10 dei quali con caratteristiche molto simili a quelli della terra. La conferenza stampa di poche ora fà all'Ames Research Center in California, nella Silicon Valley ha dell'incredibile e apre scenari inimmaginabili nella scoperta del cosmo e sopratutto dei pianeti relativamente "vicini". Il telescopio Kepler con la sua lente di oltre 7 metri, dal 2009 ha analizzato e scandagliato centinaia di corpi celesti mostrandoci come molti pianeti scoperti abbiano condizioni simili alla terra e siano posizionati in modo tale che un vicina stella, un sole quindi, insieme ad altre caratteristiche possano aver già offerto condizioni ideali per la nascita della vita. La giusta distanza dal sole per consentire la presenza di acqua. Si arriva quindi a ben 4034 potenziali pianeti dove la vita potrebbe essere già presente e la vastità dello spazio e le recenti scoperte hanno appurato come condizioni simili al nostro sistema solare non rappresentino un evento unico. Del resto credere d'esser soli in tutto l'universo apparirebbe un lusso esagerato molto presuntuoso e ridicolo, retaggio di credenze obsolete e prive di qualsiasi fondamento e rigore scentifico.
Nella costellazione del Cigno il telescopio Kepler, che sarà sostituito dal nuovo James Webb, ha rivelato che 10 dei 219 pianeti spiccano maggiormente per dimensione vicina alla Terra e nel corso del tempo Kepler ha fornito scoperte redatte in 8 cataloghi di pianeti al di fuori del nostro sistema solare e serve ancora tempo per riordinare con precisione uteriori dati e dettagli. La coordinatrice del nuovo catalogo, la dottoressa Susan Thompson dell'Istituto SETI ha spiegato: "Questo catalogo è frutto di misure estremamente accurate. E' la base di partenza per rispondere ad una delle domande più interessanti dell'astronomia: quanti sono i pianeti simili alla Terra nella nostra galassia?". Il professore Benjamin Fulton dell'Università delle Hawaii ha dichiarato: "Trovare due gruppi distinti di esopianeti sarebbe come scoprire che mammiferi e lucertole formano due rami distinti dell'albero evolutivo". Il nuovo telescopio che verrà lanciato il prossimo anno sarà in grado di offrire maggiore dettagli e consentirà di saperne ancora di più e scoprire ancora tanti pianeti in grado di poter ospitare la vita. Per adesso godiamoci la bellezza di essere sempre più consapevoli della magnificenza infinita del cosmo.
Correlati