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Redazione
NEW YORK – In un colloquio a due nello Studio Ovale Donald Trump chiese a James Comey di insabbiare l'inchiesta su Michael Flynn, il consigliere per la Sicurezza Nazionale che aveva appena lasciato la Casa Bianca dopo che era emerso che aveva mentito sulla natura dei colloqui avuti con l'ambasciatore russo a Washington. A rivelarlo è stato per primo il New York Times che la notte scorsa ha pubblicato gli appunti, un memorandum che potrebbe essere esplosivo per il futuro della Casa Bianca, che l'ex direttore dell'Fbi scrisse subito dopo quell'incontro. "Spero che lei possa trovare una strada per lasciar cadere la cosa, lasciar andare Flynn, è una brava persona", disse Trump, parlando con Comey di Flynn e dell'inchiesta, secondo il memo che, stando a quanto rivela il New York Times, non è l'unico che l'allora direttore dell'Fbi ha scritto con l'intento di documentare quello che considerava un improprio tentativo di influenzare l'inchiesta in corso.
La Casa Bianca ha immediatamente smentito la notizia e il contenuto del memo, che è stato poi pubblicato da altri media, affermando che non è "un veritiero o accurato resoconto di quella conversazione". Nel comunicato della Casa Bianca Trump "espresse più volte la sua opinione che il generale Flynn sia una brava persona" ma "non ha mai chiesto a Mr Comey né a nessun altro di chiudere nessuna inchiesta, compresa quella che coinvolge il generale Flynn". Il memorandum ha fatto scoppiare un'altra bufera, quando ancora non si era placata quella provocata dalla rivelazione che Trump, durante il colloquio con Sergei Lavrov, ha condiviso informazioni top secret, ottenute da un Paese alleato che si ritiene sia Israele, sullo Stato Islamico. Ma questa nuova rivelazione appare essere "una minaccia all'esistenza della presidenza Trump", come scrive la Cnn che ha anche confermato l'esistenza del memo, spiegando che il memorandum – che l'esperto investigatore ha scritto riportando direttamente le frasi del presidente, come se fosse una testimonianza – potrebbe aprire le porte a un'inchiesta per intralcio alla giustizia, una delle accuse che può portare all'impeachment del presidente.
Jason Chaffetz, il repubblicano che guida la commissione controllo della Camera, ha inviato una lettera al direttore ad interim dell'Fbi, Andrew MvCabe, in cui si chiede di consegnare "tutti i memorandum, appunti, sintesi e resoconti" dei colloqui tra Comey e il presidente. Documenti, ha esplicitamente scritto il repubblicano, potrebbero "sollevare domande riguardo al fatto che il presidente abbia influenzato o bloccato" il bureau. Comey ha scritto l'accurato resoconto del colloquio, che avvenne il giorno dopo e dimissioni di Flynn il 13 febbraio, perché era così "sconvolto" per la richiesta fatta da Trump che voleva documentarla in modo da poterne discutere con altri alti funzionari del bureau. Con i colleghi però decise di mantenere segreta la conversazione, anche per non influenzare il lavoro degli agenti che lavoravano sull'inchiesta. Il New York Times sottolinea che la propria fonte non ha consegnato una copia del documento, che è classificato, ma ne abbia letto alcuni stralci al suo reporter. Non è chiaro se Comey abbia avvisato il dipartimento di Giustizia dell'esistenza di questo memo e di altri scritti dopo ogni telefonata o colloquio con Trump.
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