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USA: 5 TALEBANI PER UN SERGENTE

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Tempo di lettura 2 minuti Un'indiscrezione rivela i nomi dei terroristi che torneranno liberi. Obama, intanto, prepara il ritiro delle truppe previsto per il 2016.

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di Maurizio Costa

Afghanistan – Il Sergente Bowe Bergdahl, catturato dai talebani nel giugno del 2009, è stato liberato dopo una lunga ma pacifica trattativa tra il Governo degli Stati Uniti e i capi talebani che lo tenevano detenuto. Un Emiro del Qatar avrebbe mediato le parti e cercato di far arrivare ad un accordo in breve tempo.

Lo scotto che il Governo di Obama dovrà pagare agli afghani è quello della liberazione di ben 5 talebani detenuti nella prigione di Guantanamo. Una decisione che ha portato a molte critiche, visto che, gli scorsi anni, i prigionieri liberati dalla maxi-struttura detentiva cubana sono stati messi subito in piena libertà e molti non hanno smesso di compiere azioni illecite. Questa volta, però, Obama è stato più cauto: i 5 talebani che torneranno in libertà, saranno confinati in Qatar, in una sorta di arresto domiciliare.

Ma chi sono questi 5 detenuti che verranno liberati? "Time" ha fornito delle indiscrezioni che rivelerebbero i nomi dei talebani che andranno in esilio in Qatar in cambio del Sergente Bergdahl.

1. Mohammad Fazl
Uno dei primi talebani catturati e trasferiti a Guantanamo, nel lontano 2002. Fazl è l'ex vice Ministro della Difesa dei talebani ed è stato accusato di aver compiuto molte uccisioni di massa ai danni di cittadini sciiti.

2. Mohammad Nabi
L'ex capo della sicurezza dei talebani verrà liberato nella maxi-operazione. Mohammad ha collaborato con la CIA per la cattura di molti capi afghani e questo rende difficile la sua scarcerazione.

3. Abdul Haq Wasiq
Anch'esso accusato di molte uccisioni di massa. Abdul è l'ex vice Ministro dell'Intelligence talebana ed ha collaborato strettamente col Mullah Omar, Capo di Stato dell'Afghanistan fino al 2001.

4. Mullah Norullah Nori
Ex Governatore di due province talebane, Mullah sarebbe uno dei più importanti funzionari talebani detenuti a Guantanamo.

5. Khairullah Khairkhwa
Comandante militare e Ministro degli Interni talebano. Khairullah è stato anche stretto collaboratore del Mullah Omar e di Hamid Karzai. Già nel 2002, però, sembrava aver preso le distanze dal movimento talebano.

Cinque liberazioni non proprio tranquille; i personaggi che verranno scarcerati hanno ricoperto cariche importanti nel Governo talebano e si sono macchiati di violenti omicidi. La cosa positiva è che, almeno, verranno tenuti comunque sotto osservazione in Qatar per evitare ripercussioni negative.
 

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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