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Roma

URANIO, PDM: “MAI PIU' MORTI SENZA RISPOSTE, SALVO CANNIZZO E' VITTIMA DELL'ASSENZA DELLO STATO”

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Pdm: "abbiamo presentato una interrogazione diretta al Ministro della difesa, ammiraglio Di Paola, a prima firma del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, che oggi attende ancora la dovuta risposta."

 

Redazione

"Ci è difficile accettare la morte di un militare soprattutto quando ciò avviene nella più totale assenza dello Stato. Occorre domandarsi se la morte del militare Salvo Cannizzo, avvenuta lo scorso 17 settembre, sia normale in un paese che si dice civile ma in cui i vertici della Difesa ignorano ogni richiesta di aiuto che gli previene dalle centinaia di militari ammalatisi per e a causa del servizio prestato. – Dichiarano in una nota dal Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) – Come facciamo ormai da oltre tre anni anche in questo caso, lo scorso 10 luglio, quando la protesta del militare è stata degnata di attenzione dai media per il suo gesto di civile protesta – prosegue la nota – che lo ha portato a incatenarsi in via Etnea davanti la sede catanese dell'Ars, abbiamo presentato una interrogazione diretta al Ministro della difesa, ammiraglio Di Paola, a prima firma del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, che oggi attende ancora la dovuta risposta. Ci auguriamo che questa sia l'ultima volta in cui la morte di un militare vittima del dovere e del servizio precede le dovute risposte dello Stato perché in questo caso Salvo Cannizzo è vittima dell'assenza dello Stato."

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16918
presentata da MAURIZIO TURCO martedì 10 luglio 2012, seduta n.663

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. – Al Ministro della difesa. – Per sapere – premesso che:

sul sito web del Corriere del Mezzogiorno del giorno 2 luglio 2012 è pubblicato un articolo dal titolo "I soldi non bastano, ex marò afflitto da tumore fa "sciopero della chemio""; nell'articolo si legge «[…] questa mattina un ex marò del Battaglione San Marco costretto sulla sedia a rotelle a causa di un tumore al cervello si è incatenato in via Etnea davanti la sede catanese dell'Ars. Il suo nome è Salvo Cannizzo ed a causa del male incurabile contratto nel 2001 al termine di una missione in Kosovo, durante la quale vennero usati proiettili all'uranio impoverito, gli restano solamente 6 mesi di vita. «Fino a qualche mese fa – racconta ai cronisti ed ai tanti cittadini colpiti dalla sua drammatica vicenda – ricoprivo un incarico civile per il Ministero della difesa, dal quale oggi ricevo una pensione di 769 euro. Una miseria, poiché 350 sono destinati alla mia ex moglie e che con gli altri devo mantenere la mia nuova famiglia e pagarmi le cure» ed ancora «La lotta farmacologica contro il neuroblastoma è dolorosa e soprattutto molto costosa: per la chemio ed altri controlli specialistici sono necessarie frequenti trasferte in Lombardia». «Da tre mesi a questa parte – continua Cannizzo – sono stato costretto a mettere in atto uno 'sciopero della chemio' perché non ho più i soldi per recarmi a Milano dove si trovano i medici che seguono il mio caso. Il paradosso è che teoricamente dovrei ricevere un contributo di oltre 2 milioni di euro, ma nel mio caso non è stata riconosciuta come causa del tumore il contatto con l'uranio impoverito. Penso non sia un caso che su 9 colleghi del mio stesso reparto impegnati in Kosovo dal 1998 al 2001 ben 5 si trovino oggi in queste condizioni. Non ho ricevuto nessun aiuto dalle istituzioni e dal mondo della politica, dire che sono disperato è riduttivo» -: quale sia la situazione del militare in premessa riguardo alla pratica di riconoscimento di dipendenza da causa di servizio del militare e quali siano le peculiari motivazioni adottate per il diniego da parte del Comitato di verifica per le cause di servizio e dalle autorità sanitarie militari; quale sia lo stato di trattazione del contenzioso relativo al militare Salvo Cannizzo e a quale articolazione centrale della Difesa sia a carico il contenzioso sanitario in materia, anche a seguito della soppressione e della redistribuzione del personale del servizio contenzioso della ex direzione generale della sanità militare. (4-16918)