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Editoriali

Una questione di cuore: la rinascita del tennis italiano

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Lo confesso! Sono un uomo fortunato. Ho avuto il privilegio di vivere momenti straordinari, che solo un cuore appassionato di sport può comprendere a pieno. Ricordo con nostalgia le gesta indimenticabili di Pietrangeli, Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, che hanno scritto pagine di storia nel tennis italiano, affrontando avversità di ogni genere e trionfando con il sudore e il coraggio.

Eppure, la scorsa stagione ha riservato nuove emozioni, facendomi assistere a una rinascita che, con i colpi imperiosi di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, ha riportato il tennis italiano tra le stelle.

Ma chi avrebbe mai potuto immaginare che avremmo festeggiato un’altra volta la vittoria della Coppa Davis?

Questo trofeo così ricco di significato, di tradizione e di orgoglio. Eppure, in questo trionfo c’è molto di più di una semplice vittoria sportiva; c’è una rivincita culturale. Queste partite non si vincono solo con la tecnica, ma prima di tutto con il cuore. Perché quando i nostri “moschettieri” scendono in campo, l’italica eccellenza si manifesta in ogni colpo, in ogni scambio, in ogni strategia studiata a tavolino.

Eppure, come sempre accade nel bel paese, il primo gioco che qualcuno si affanna a praticare è quello delle polemiche. Una sorta di rituale che sembra quasi essere parte integrante delle vittorie italiane.

Ma guardiamoci dentro: i primi “portatori sani di polemica” siamo proprio noi, pronti a credere a complotti, a sospetti di doping, a improvvisi favori che nemmeno una trama di un romanzo giallo potrebbe immaginare. E le residenze fiscali, quelle diventano argomenti di conversazione quasi come se stessimo parlando di un calcio di punizione.

Smettiamola! Almeno stavolta, godiamoci questo gruppo di giovani guerrieri che ha combattuto con determinazione e passione. Hanno dimostrato l’eccellenza del nostro paese, la nostra capacità di rinascere dalle ceneri e di affrontare le sfide con fierezza, senza mai cedere al pessimismo. La loro prestazione non è solo il risultato di allenamento e lavoro, ma anche di una forza di volontà che sa combattere contro tutto e contro tutti.

Grazie, ragazzi!

Grazie per il vostro cuore, per la vostra voglia di vincere e per averci fatto sognare di nuovo. Godiamoci questo momento di gloria e riscopriamo quel senso di unità e di orgoglio che solo una vittoria italiana può dare.

Perché, in fondo, il tennis è solo un gioco… eppure, quando si veste di azzurro, diventa una questione di cuore.