Costume e Società
Una persona scompare e non sai darti una motivazione: tutto questo si chiama “Ghosting”
Pubblicato
5 anni fail
![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2019/04/ghosting2.jpg)
Non è colpa di chi lo subisce ma
questa strana tendenza a scomparire senza lasciare notizie si ritrova frequentemente in famiglia e tra amici
Purtroppo le persone che spariscono senza una motivazione e improvvisamente dalla vita degli altri sono sempre di più e lasciano nelle persone che “abbandonano” una sofferenza e interrogativi molto grandi. Spesso inizia a lavorare dentro le “migliori vittime” di chi fa “Ghosting” (insomma di chi scompare) anche il senso di colpa e ci si inizia a chiedere: avrò fatto qualcosa? Cosa ho sbagliato?
Fino ad arrivare poi a chiedere scusa di qualcosa che non si è fatto pur di avere di nuovo un dialogo e un riavvicinamento con chi è sparito ed ha fatto una vera e propria operazione di abuso emotivo.
Non è raro infatti riconoscere alcune caratteristiche costanti negli abbonati al ghosting: tendenza al narcisismo, scarsa empatia e poca voglia di impegnarsi a lungo.
Il Ghosting – dall’inglese ghost, “fantasma” – è un fenomeno di dissolvenza nelle relazioni in cui un membro scompare, a volte gradualmente ma più spesso da un giorno all’altro, senza dare spiegazioni. Non è una vera chiusura, è un distacco che lascia spesso l’altro fluttuare in un limbo di punti interrogativi, a volte anche per moltissimi anni. Non chiude di proposito, lascia canali che permettono alla vittima di “spiare” e assistere passivamente agli accadimenti della vita di colui o colei che fa ghosting. Chi abbandona improvvisamente e senza motivo, prova il gusto di farsi desiderare, pensare, essere cercato e non va letto in psicologia come una “fame di affetto” ma come una chiara e netta volontà di primeggiare, essere superiore e rendere le vittime al di sotto, sempre nella condizione di “eterni colpevoli” che influenzeranno anche le vite di chi hanno intorno.
E se il fantasma ritorna? Ritorna il circolo vizioso vino a quando colui che è scomparso in passato non lo rifà di nuovo perché non ha assolutamente voglia ne desiderio di attaccarsi sentimentalmente a nessuno. il motivo? E’ troppo preso da se stesso. Spieghiamoci meglio se la relazione (che può essere uomo donna, genitore figlio, amico o amica ) frutta dei benefici soprattutto materiali per lo “scomparso ritornato” allora il rapporto di convivenza durerà di più ma se colui che scompare e poi ritorna non ha troppe convenienze sparisce di nuovo. Questo è un fenomeno molto chiaro e molto diffuso che però provoca reazioni emotive traumatiche in chi lo subisce.
Questa strana tendenza a scomparire senza lasciare notizie – e spesso senza avvisaglie – non è una prerogativa delle relazioni di coppia e si ritrova anche frequentemente in famiglia e tra amici; potrebbe essere assimilato ad una delle tecniche passive-aggressive più usate, come il trattamento del silenzio, vero e proprio abuso emotivo sotto mentite spoglie.Stare o non stare con un fantasma
Il ghosting è incentivato dalle chat e dai social network, dove la comunicazione è ormai diventato un mordi e fuggi senza un reale impegno nei confronti dell’altro. C’è una soluzione? Chi fa Ghosting si sceglie accuratamente le sue “vittime” e le manipola in qualsiasi momento. Per rompere questo circolo vizioso bisogna far capire a colui che fa ghosting che non può più manipolare la sua vittima. Spesso un taglio netto piuttosto che una “sospensione” è la migliore soluzione.
Correlati
Potrebbe interessarti
Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
Pubblicato
1 giorno fail
15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
Correlati
Costume e Società
Successo per la 4a edizione di “Puglia, uno stile di vita”, con turismo e cultura come catalizzatori
Pubblicato
2 settimane fail
1 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/Mare-di-Taranto-foto-Marcello-Nitti.webp)
Tempo di lettura 4 minuti
![]() |
Privo di virus.www.avast.com |
Correlati
Costume e Società
Visitare Norimberga: da Roma 2 voli a settimana con Eurowings
Pubblicato
3 settimane fail
28 Giugno 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/06/la-rete-da-Norimberga.jpg)
Tempo di lettura 3 minuti
![]() |
Privo di virus.www.avast.com |