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Politica

Un decreto cambia il modo di fare le intercettazioni: ecco le frasi che non leggeremo più

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Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha pronto un decreto legislativo sulle intercettazioni. Lo scrive Repubblica in edicola oggi dove si legge che, tra le novità, “dai provvedimenti della magistratura – a partire dalle ordinanze di custodia cautelare – scompariranno le intercettazioni integrali, pubblicate tra virgolette”.

I testi delle intercettazioni saranno riassunti

Secondo il quotidiano romano, il decreto impone a pubblici ministeri, giudici per le indagini preliminari e giudici del tribunale del riesame di riassumere i testi delle intercettazioni. Nessuna pubblicazione integrale sarà più possibile, quindi, e anche gli avvocati dovranno aspettare l’udienza stralcio per ascoltare e vedere le intercettazioni sotto forma di colloquio.

Sul decreto legislativo – frutto della delega contenuta nella legge sul processo penale in vigore dal 4 agosto – il Guardasigilli aprirà una rapida consultazione con i capi delle più importanti procure, le Camere penali, la Fnsi. Orlando ha ancora due mesi di tempo per esercitare la delega. Il decreto disciplina anche l’uso dei Trojan horse, cantatori informatici attivabili a distanza.

Le frasi che non si potranno più leggere

Repubblica elenca anche le frasi ormai celebri delle intercettazioni che col decreto Orlando non potranno più essere trascritte né pubblicate. Vediamo le più famose:

  • Silvio Berlusconi: “La patonza deve girare” (commentando al telefono una cena a Palazzo Grazioli)
  • Matteo Renzi: “Non è cattivo, non è proprio capace…” (parlando dell’allora premier Enrico Letta col generale della Finanza, Michele Adinolfi nel 2014)
  • Stefano Ricucci: “Ma che stiamo a fa’ i furbetti del quartierino?” (in riferimento alla scalata di Unipol a Bnl del 2005)
  • Francesco De Vito Piscicelli: “Io ridevo questa mattina alle 3.30” (imprenditore parla del terremoto dell’Aquila)
  • Massimo Carminati: “Noi siamo tra i vivi e i morti: questa è la teoria del mondo di mezzo” (intercettazione nell’inchiesta ‘Mafia capitale’)
  • Luciano Moggi: “Mi sono portato le chiavi in aeroporto” (l’allora dg della Juve raccontava di aver chiuso negli spogliatoi l’arbitro Paparesta)
  • Federica Guidi: “Mi trattano come una sguattera del Guatemala” (l’ex ministra dello Sviluppo economico di Renzi al fidanzato, l’imprenditore Gianluca Gemelli)

Il ministero. “Nessun testo definitivo”

Il ministero della Giustizia in una nota ha precisato, “con riferimento a quanto riportato oggi a mezzo stampa relativamente al decreto legislativo in materia di intercettazioni”, che allo stato attuale, sta lavorando “alla stesura del testo”.

La nota precisa che il contenuto di questo “terrà conto anche del confronto prezioso e del contributo significativo di esponenti della giurisdizione, dell’avvocatura, della stampa e del mondo accademico che il ministro incontrerà, come già previsto, nei prossimi giorni”.

 

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