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Il Segretario generale dell’UGL Paolo Capone dopo il monito all'Italia di Claude Juncker risponde:”Suggeriamo all’esigentissimo presidente della Commissione Europea, che le ulteriori riforme chieste oggi all’Italia siano pagate dai suoi concittadini, in considerazione delle migliori condizioni economiche in cui vivono rispetto a tutti gli altri cittadini d’Europa”
di Cinzia Marchegiani
L’Italia scende in piazza con i sindacati contro il Jobs Act e la Legge di Stabilità. Lo sciopero generale proclamato per il 12 dicembre, per 8 ore dall’Ugl riguarda tutto il territorio nazionale e tutti i settori, dagli uffici pubblici ai trasporti fino al settore privato. Tra le categorie che aderiscono allo sciopero Autoferrotranvieri e quindi bus metro e tram, Trasporto Aereo, Dipendenti Pubblici, Scuola, Autonomie, Sanità, Metalmeccanici, Chimici, Terziario, Sicurezza Civile, Credito, Agroalimentare, Coltivatori, Costruzioni, Igiene Ambientale. Mobilitati anche i Pensionati i quali protestano per le gravi ripercussione che si abbatteranno su di loro a causa della Legge di Stabilità.
A mettere i puntini sulle “i” interviene il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, commentando il duro monito arrivato lo scorso 10 dicembre c.a. di Juncker, il quale ha avvisato Italia e Francia che le promesse vanno bene ma se alle parole non seguiranno i fatti, le conseguenze non saranno piacevoli: ”Suggeriamo all’esigentissimo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che le ulteriori riforme chieste oggi all’Italia siano pagate dai suoi concittadini, in considerazione delle migliori condizioni economiche in cui vivono rispetto a tutti gli altri cittadini d’Europa”. Per Capone “se il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, smettesse di pubblicizzare in Italia e in Europa come fatte le riforme ancora da realizzare, non ci troveremmo nella paradossale situazione di essere trattati come stupide mucche da mungere invece che come cittadini sia dal presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, sia dal direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, la quale ieri, pur plaudendo al Jobs Act, ha chiesto maggiore flessibilità sul contratto a tempo indeterminato”.
Una ragione in più per scioperare quindi per il segretario generale dell’UGL, che fotografa una situazione irreale e illogica con cui da una parte si approva il lavoro del governo, dall’altra si chiede all’Italia sempre di più:”come se non bastassero la precarietà dilagante, i tagli alle pensioni, il basso livello degli stipendi, gli esodati, i precari della pubblica amministrazione, la riduzione degli ammortizzatori sociali, un regime fiscale insopportabile e il blocco della contrattazione nella P.A. Sono quindi infinite le ragioni per scioperare con assoluta convinzione insieme a Cgil e Uil il prossimo 12 dicembre”.
Manifestazioni e appuntamenti
La segreteria generale dell’Ugl indica le varie manifestazioni che copriranno tutto il territorio nazionale: a Roma in particolare saranno in corteo insieme alla Cgil e Uil. L’Ugl Lazio sfilerà nella Capitale dalle ore 9.00 a piazza dell’Esquilino, fino a raggiungere Piazza SS. Apostoli, mentre L’Ugl Lombardia sarà a Milano, con un corteo che partirà alle 9.30 a Porta Venezia, fino ad arrivare a piazza del Duomo; iniziative simili a Brescia. Il Friuli Venezia Giulia si riunirà a Trieste alle ore 9.00 in piazza Goldoni per raggiungere alle 11.00 piazza Verdi. Infine, l’Ugl Abruzzo, a Pescara, sfilerà nel corteo che prenderà il via alle ore 9.00 da piazzale Madonnina del Parto, per arrivare fino a Piazza Sacro Cuore. A Reggio Calabria l’Ugl manifesterà insieme a Cgil e Uil con corteo che partirà da piazza Denava alle ore 9,30 per proseguire poi verso piazza Duomo dove si terranno gli interventi dei rappresentanti sindacali”. “L’Ugl Puglia – prosegue la nota – è mobilitata a livello regionale e in particolare nella città di Lecce ha organizzato un presidio in piazza Umberto I, dalle 9.30 dove alle 12.00. L’Ugl di Ragusa allestirà un gazebo aperto ai cittadini dalle ore 10,30 alle ore 17,00 in piazza Libertà per spiegare le motivazioni dello sciopero. Altre proteste a livello provinciale si terranno a Vicenza, Forlì, Vibo Valentia, Catanzaro, e in altre città italiane”.
Venerdì 12 dicembre 2014, come dice Capone… una ragione in più per scioperare, vista la condizione illogica e anacronistica senza via d’uscita cui vengono spinti i lavoratori italiani e l’intera nazione.
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