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Redazione
Roma – Adesso è ufficiale, la commissione Ue ha dato il via libera all’Italia per una flessibilità dello 0,85% per l’anno in corso, ciò significa anche che il bel paese dovrà rispettare delle regole e dovrà fare uno sforzo superiore allo 0,5% nell’anno 2017 e nell’anno 2018. Nella serata di ieri, la Commissione Europea ha inviato una lettera al ministero dell’Economia a Roma, in cui si dice pronto a concedere la sopracitata flessibilità di bilancio chiesta da nella Finanziaria 2016 dal Governo Renzi. Nella lettera si fa riferimento alle difficoltà che vi sono in Italia nel ridurre il debito pubblico che è superiore al 130% del PIL, malgrado ciò l’Italia dovrà assumere un impegno “Chiaro e credibile”. Nella missiva viene inoltre evidenziato che tale flessibilità non ha precedenti con nessun altro Paese. Bruxelles chiede all’Italia di mantenete l’aumento dell’Iva, aspetto tanto discusso poiché il governo l’aveva prima predisposto come garanzia qualora vi fosse la necessità, successivamente aveva annunciato di non volerla attuare. Nella missiva vi sono i seguenti della flessibilità concessa: 0,5% di Pil per le riforme strutturali fatte dall’Italia, 0,2% per investimenti produttivi, 0,04% per i costi della crisi migratoria, 0,06% per il giro di vite nella sicurezza. Emerge inoltre che vi sono due altre Stati che si trovano in una situazione molto delicata, tali Stati sono: Spagna e Portogallo. Essi non sono riusciti a ridurre il proprio deficit-Pil al 3% e si trovano in infrazione rispetto alle regole del Patto di stabilità. In merito alla virata italiana Renzi ha commentato “"Nelle prossime ore uscirà lo scambio di missive tra la commissione Ue e il ministro Padoan, che ha fatto un lavoro straordinario, e potremo vedere riconosciuto l'elemento della flessibilità”.
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