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Esteri

Ucraina-Russia, sospesi i colloqui per trovare un accordo. L’Oms lancia l’allarme: Mariupol a rischio epidemia di colera

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Il procuratore generale russo ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento ucraino Azov come “organizzazione terroristica”

I colloqui per un accordo tra Russia e Ucraina sono sospesi. Lo spostamento del processo negoziale a Washington e Londra non porterà frutti, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, mentre il negoziatore ucraino Podolyak ha affermato che “non ci sono stati progressi dopo l’incontro di Istanbul, ma ogni guerra finisce al tavolo delle trattative e questo processo sarà moderato da Zelensky”.

Mosca chiede di riconoscere il reggimento ucraino Azov come “organizzazione terroristica”.

Svezia e Finlandia invieranno domani le candidature per l’ingresso nella Nato, dopo il voto favorevole del parlamento finlandese e il pronunciamento formale del governo di Stoccolma.

Ha definitivamente ceduto la difesa dei combattenti ucraini barricati nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, il quartier generale dell’autoproclamata repubblica del Donbass annuncia che “oltre 250 militari ucraini, tra cui 51 feriti, si sono arresi”. Mosca pubblica il video della resa, Kiev parla dell’evacuazione come una “operazione umanitaria”. Putin rassicura: i combattenti dell’acciaieria saranno trattati in linea con le “leggi internazionali”. Kiev prospetta uno scambio di prigionieri, il presidente della Duma russa si oppone: “Vanno processati”.
Intanto a Mariupol scatta l’allarme colera. A lanciarlo è la direttrice regionale per le emergenze dell’Oms, Dorit Nitsan, citata dall’agenzia ucraina Unian.‘CRIMINALI NAZISTI’
Il procuratore generale russo ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento ucraino Azov come “organizzazione terroristica”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax citando il sito web del ministero della giustizia russo. La Corte Suprema russa dovrebbe esaminare il caso il 26 maggio. E la Duma russa esaminerà domani una bozza di risoluzione che vieta lo scambio dei militari evacuati dall’acciaieria Azovstal. I deputati hanno sostenuto la proposta fatta dal capo del comitato di Difesa della Duma, Andrei Kartapolov. Nella proposta di risoluzione Kartapolov parla di “criminali nazisti”.

Intanto ad Azovstal “continua l’operazione umanitaria. Stiamo lavorando alle prossime fasi dell’operazione umanitaria”, ha scritto su Telegram il vice premier ucraino Iryna Vereshchuk. Kiev ha annunciato l’evacuazione di 264 militari.

Se è vero che la Russia ha perso il 15% delle truppe all’inizio della guerra, questo è un record mondiale per un esercito che ha invaso un altro Paese”. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell al termine del consiglio Difesa Ue.

colloqui tra Mosca e Kiev attualmente non si stanno svolgendo in alcuna forma, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. E il consigliere presidenziale e negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, ha poi spiegato: “Attualmente il processo negoziale è sospeso: dopo l’incontro di Istanbul non ci sono stati cambiamenti, nessun progresso. La Federazione Russa resta ancora sulle sue posizioni stereotipate. Ma ogni guerra finisce al tavolo delle trattative, e questo processo sarà moderato da Zelensky”, ha affermato, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian.

AZOVSTAL
Kiev
 continua “la massima attività diplomatica in altre aree, nell’interesse del Paese”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, citato dall’agenzia Ukrinform, in un discorso alla nazione. “Il lavoro continua – ha detto ancora il presidente -. Questo lavoro richiede delicatezza, e tempo”.
“I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo. Sono per sempre nella storia. Mentre tenevano posizioni su Azovstal, hanno impedito all’esercito russo di trasferire fino a 17 battaglioni tattici, circa 20.000 soldati in altre aree, e impedito la conquista rapida di Zaporizhzhia, l’accesso al confine amministrativo delle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia”, ha dichiarato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine citato da Ukrinform. “Della difesa di Mariupol fanno parte l’unità speciale separata Azov, la 12ma Brigata della Guardia nazionale dell’ucraina, la 36ma Brigata separata dei Marine, guardie di frontiera, polizia, volontari: attirare le principali forze russe attorno a Mariupol ci ha dato l’opportunità di preparare e creare linee difensive, dove si trovano oggi le nostre truppe, e dare un discreto contrattacco all’aggressore. Abbiamo usato il momento critico per formare riserve, raggruppare le forze, ricevere assistenza dai partner “, ha affermato lo stato maggiore. “Combatteremo Mariupol su tutti i fronti con la stessa fedeltà con cui i difensori dell’Azovstal difendono lo Stato”, ha assicurato lo Stato maggiore. “La guarnigione di Mariupol ha compiuto la sua missione di combattimento, il comando militare supremo ha ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azovstal di salvare le vite dei combattenti”, ha spiegato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine in un comunicato citato dalla Bbc. L’esercito ucraino ha dichiarato di essere al lavoro per evacuare tutte le truppe rimaste dall’acciaieria dopo mesi di bombardamenti.
“Oltre 250 militari ucraini, tra cui 51 feriti provenienti dall’acciaieria Azovstal di Mariupol si sono arresi”, afferma il quartiere generale dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr) citato dall’agenzia di stampa russa Interfax.
I combattenti dell’acciaieria Azovstal di Mariupol saranno trattati in linea con le “leggi internazionali”: così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Bbc. Peskov ha rifiutato di commentare lo status delle truppe evacuate e non ha risposto alla domanda se i soldati ucraini saranno trattati come criminali di guerra o come prigionieri di guerra: “Il Presidente Putin ha garantito che saranno trattati in linea con le leggi internazionali in materia”, ha dichiarato senza fornire ulteriori dettagli sulla sorte delle truppe evacuate.

PUTIN
L’Occidente si sta avviando verso “una sorta di suicidio energetico” con l’imposizione delle sanzioni contro le forniture russe: così il presidente russo Vladimir Putin parlando alle imprese petrolifere russe a Mosca. “Nel lungo termine ne subirà le conseguenze, si sta creando un danno all’economia europea”, ha aggiunto Putin.

NATO, FINLANDIA E SVEZIA

La Casa Bianca è fiduciosa che la Nato possa raggiungere un consenso unanime sulla richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, nonostante le resistenze della Turchia: lo ha detto la portavoce di Joe Biden, Karine Jean-Pierre.La ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha firmato la domanda di adesione della Svezia alla Nato. La firma rappresenta il passo formale di Stoccolma verso l’ingresso nell’Alleanza. E il Parlamento finlandese ha votato a larghissima maggioranza a favore dell’adesione alla Nato.
“Sono sicuro che la Svezia e la Finlandia nella loro richiesta di adesione alla Nato riceveranno un forte sostegno da tutti i Paesi Ue perché ciò aumenta la sicurezza e ci rende più forti”: così l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell prima della riunione dei ministri della Difesa dell’Ue al quale parteciperanno anche il titolare della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov e il vice segretario generale della Nato, Mircea Geoana. Sulla posizione della Turchia su Svezia e Finlandia, Borrell ha sottolineato: “Sono sicuro che il Consiglio Atlantico supporterà il più possibile” l’adesione dei due Paesi e “so che la Turchia ha avanzato qualche obiezione ma la Nato sarà in grado di superarle”.

IL CREMLINO
L’esistenza stessa della Russia è irritante per l’Occidente, il mondo occidentale è pronto a fare di tutto perché la Federazione non viva come vuole. Gli Stati Uniti si comportano in maniera ostile nei confronti della Russia”: così il portavoce del Cremlino Dimitrij Peskov secondo quanto riporta l’Agenzia russa Tass. “Il Paese perde la sua sovranità se non difende fermamente i suoi interessi”, ha aggiunto, “la Russia è sicura della sua vittoria e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, è sicura che tutto andrà bene”. “Le azioni dei Paesi occidentali nei confronti della Russia sono una guerra, sarebbe più corretto ora indicare i Paesi non amici come ostili”. “Kiev difficilmente avrebbe potuto realizzare da sola una messa in scena così brillante e sanguinosa a Bucha, ha un esercito di società di pubbliche relazioni che lavorano per lei”, ha aggiunto poi il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.

IL CONFLITTO
Almeno otto persone sono morte e altre 11 sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi di questa mattina sul villaggio ucraino di Desna, nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev e circa 64 km dal confine con la Bielorussia: lo ha reso noto la direzione del servizio statale di emergenza della regione. Lo riporta l’agenzia Unian.
Esplosioni sono state udite a Leopoli nelle prime ore di oggi, rende noto il sindaco della città ucraina occidentale Andriy Sadovy, citato dal Kyiv Independent. Corrispondenti della Cnn parlano da parte loro di una serie di esplosioni udite nel centro, nel nord e nel nordovest di Leopoli intorno alle 00:45 ora locale, poco dopo che le sirene dei raid aerei avevano risuonato in città. Esplosioni sono sate sentite anche da un testimone – citato dal canale americano – che vive a circa 30 chilometri di distanza da Leopoli, città a circa 70 km dal confine con la Polonia.
Una base militare ucraina a circa 15 chilometri dal confine con la Polonia è stata presa di mira nelle prime ore di oggi da un attacco missilistico russo, secondo Maksym Kozytsky, capo dell’amministrazione militare regionale di Leopoli. Una fonte della Cnn ha riferito di aver visto le difese aeree illuminarsi in direzione della struttura militare di Yavoriv, a una quarantina di chilometri di distanza dalla città da cui erano state sentite esplosioni. Yavoriv è stata preso di mira almeno tre volte dall’inizio della guerra.

La Russia sta introducendo permessi di residenza nella regione meridionale di Kherson per limitare la circolazione dei cittadini e sta bloccando le vie di uscita dall’oblast, fa sapere il vicecapo del Consiglio regionale Yuriy Sobolevsky, citato dal Kyiv Independent. 

UE
“Il lavoro continua e speriamo di avere un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni il prima possibile”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea durante il briefing quotidiano. “L’apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri”, ha precisato un portavoce della Commissione Ue. Per quanto riguarda il rispetto della direttiva, “è il Paese membro che deve far rispettare le sanzioni, dunque è il Paese che deve vigilare che le società rispettino le sanzioni: le sanzioni hanno un obbligo legale e in caso contrario la Commissione può aprire la procedura d’infrazione”, ha aggiunto il portavoce.

SCHOLZ-ZELENKSY
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una telefonata di cui dà notizia la cancelleria a Berlino, “hanno concordato sul fatto che una soluzione diplomatica fra Ucraina e Russia richieda la fine immediata delle attività di combattimento da parte della Russia e un ritiro delle truppe russe”. Scholz e Zelensky hanno avuto “uno scambio sulle possibilità di ulteriori forme di sostegno dalla Germania e hanno deciso di restare in stretto contatto”, si legge ancora nella nota del portavoce della cancelleria Steffen Hebestreit.

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