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Ucraina, Putin annette due regioni e invia le truppe per “assicurare la pace”

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Gli Usa, intanto, hanno spostato per la notte i propri diplomatici in Polonia per motivi di sicurezza

Precipita drammaticamente la crisi in Ucraina. Con una mossa a sorpresa, ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dapprima annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, per poi ordinare l’invio di truppe nella regione del Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di “assicurare la pace”.

“Non abbiamo paura della Russia”, la replica del presidente ucraino, Volodimyr Zelensky, che in un discorso alla nazione ha ribadito che gli ucraini non cederanno “un solo pezzo” del Paese. Gli Usa, intanto, hanno spostato per la notte i propri diplomatici in Polonia per motivi di sicurezza.

Precipita drammaticamente la crisi in Ucraina
. Con una mossa a sorpresa, il presidente russo Vladimir Putin ha dapprima annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, per poi ordinare l’invio di truppe nella regione del Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di “assicurare la pace”. Le speranze di una soluzione diplomatica fiorite durante la notte tra domenica e lunedì sono dunque svanite come un sogno alla luce del giorno. A dissiparle i colpi di artiglieria che sono ripresi di buon mattino e il durissimo fuoco di sbarramento di dichiarazioni ostili che si è alzato da Mosca, culminato a fine giornata con l’annuncio di Putin.

In serata una colonna di blindati è stata segnalata nella Repubblica di Donetsk dall’agenzia russa Interfax, che cita testimoni sul posto.

E una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’Ucraina è stata chiesta nella serata di ieri, lunedì. Lo riferiscono alcuni diplomatici, secondo quanto riporta l’Afp.

Al termine di un lunghissimo discorso tv alla nazione, il capo del Cremlino ha firmato il decreto di riconoscimento delle entità filo-russe con al fianco i capi dei due ‘Stati’ ribelli, scatenando la condanna di tutti i leader occidentali. Il presidente Usa Joe Biden ha chiamato subito dopo il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. Gli Stati Uniti hanno già annunciato le prime sanzioni su investimenti e commercio nel Donbass, alle quali se ne aggiungeranno ovviamente altre. L’Unione europea si appresta a farlo domani, con il presidente di turno Macron che per il momento ha parlato di misure “mirate”. Anche Londra, ha fatto sapere la sua ministra degli Esteri Liz Truss, annuncerà un’ulteriore stretta verso la Russia.

Il discorso fiume in tv di Putin si è risolto in una durissima arringa contro i dirigenti ucraini, accusati di ogni nefandezza, e contro l’Occidente. “L’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, diventando serva “dei padroni occidentali”, ha attaccato lo zar. Per poi accusare la Nato di essere già praticamente presente sul territorio ucraino, minacciando direttamente la sicurezza della Russia. “In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia”, ha affermato, aggiungendo che “le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno 10 sono in corso, ed i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente”.

Le prospettive di una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, e in generale del braccio di ferro che da mesi contrappone la Russia e l’Occidente, sembrano quindi tramontare del tutto.

Solo poche ore prima la svolta dello zar, Macron aveva portato a termine una lunga giornata di consultazioni telefoniche che sembravano aprire la strada ad un vertice tra Putin e Biden. Poi una serie di docce gelate, una dietro l’altra. Putin non è contrario a vedere Biden, ma prima bisogna stabilire gli obiettivi del vertice, aveva puntualizzato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. L’incontro “è possibile”, cercava di controbattere l’Eliseo. Ma poi ci ha pensato lo stesso capo del Cremlino a fugare le illusioni. A quel punto la Casa Bianca ha rilanciato l’allarme per “un attacco estremamente violento contro l’Ucraina possibile nei prossimi giorni o ore”. E tutto è sembrato rotolare ineluttabilmente verso il conflitto. La decisione di Putin a beneficio delle repubbliche ribelli nell’est dell’Ucraina è stata presa dopo una lunga riunione del Consiglio di sicurezza nazionale ed è stata annunciata a Macron e Scholz prima di essere resa pubblica. Le ore precedenti avevano visto nuove violazioni del cessate il fuoco in Donbass. Ma soprattutto una serie di gravissime accuse lanciate dai separatisti e dalle stesse forze armate russe all’esercito ucraino. Come quella di avere infiltrato nella regione russa di Rostov un gruppo di sabotatori, cinque dei quali sarebbero stati uccisi dai militari di Mosca. O quella di aver bombardato un posto di frontiera russo. Entrambi episodi negati da Kiev, che invece ha denunciato l’uccisione di due suoi soldati e il ferimento di altri quattro in un bombardamento separatista. Da parte sua, l’autoproclamata repubblica di Donetsk ha affermato che un suo miliziano e un civile hanno perso la vita in un bombardamento ucraino.

L’Ucraina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, mentre il suo ministro degli Esteri Dmytro Kulebba, a Bruxelles in occasione della riunione dei suoi colleghi della Ue, aveva fatto appello all’Unione per l’adozione “già ora di sanzioni” contro Mosca, senza aspettare l’invasione. Per ora, Kiev e i 27 hanno raggiunto solo un accordo di principio sulla creazione di una missione di formazione militare consultiva in Ucraina. Ma intanto ci si prepara ad ogni evenienza: l’Air France, seguendo l’esempio di Lufthansa e Swiss Air, ha deciso di annullare i voli per Kiev in programma martedì, mentre le autorità russe hanno invitato le compagnie commerciali a non sorvolare il Mar d’Azov, nel nord del Mar Nero, ad est della Crimea.

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1 Comment

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  1. Nerio

    20 Luglio 2022 at 16:17

    Direi che quanto accade in questa guerra scatenata un un “signore russo” verso ucraini parrebbe la trama di un film…invece e è purtroppo triste realtà. Qualcuno asserisce che Putin abbia problemi di salute, invece non è cosi altrimenti i capi di altre nazioni si dissocerebbero, invece sono con lui solidali vedi IRAN, Corea del Nord ed anche altri in Africa, CINA e INDIA che fanno capire una …intesa sotto sotto… E’ veramente ignobile questa guerra dettata da puro espansionismo da una Russia già tanto enorme. Pare che tutto sia iniziato per motivi di russofobia, fascisti, ed altro si è vero problemi in Donbass vi erano, ma questo è stato il pretesto per accaparrarsi le risorse che abbondano nel sottosuolo de quelle regioni. Pertanto migliaia di morti, donne bambini, civili e militari..oltre alla distruzione di un paese. La colpa non è del solo Putin ma di tutti i paesi che questi approvano col loro mortale silenzio\assenso…

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Esteri

Usa, Biden: “Pronti a difendere Israele”

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“Poco fa io e la vicepresidente siamo stati informati nella Situation Room sugli sviluppi in Medio Oriente. Abbiamo ricevuto aggiornamenti sulle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati, sugli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali e sui preparativi per supportare Israele qualora venisse nuovamente attaccato”: lo scrive su X Joe Biden, postando una foto del team della sicurezza nazionale.

“Abbiamo anche discusso i passi che stiamo intraprendendo per difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco contro il nostro personale nel modo e nel luogo che preferiamo”, ha aggiunto. 
   

Pezeshkian: ‘Israele riceverà una risposta per la sua insolenza’

‘L’Iran non vuole espandere la guerra e la crisi nella regione, ma il regime sionista riceverà sicuramente una risposta per i suoi crimini e la sua insolenza’. Lo ha detto il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, in un incontro ieri sera con il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Sergei Shoigu, a Teheran.

 ‘Le azioni criminali di Israele a Gaza e l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh sono la chiara indicazione della violazione di tutte le leggi internazionali’, ha proseguito.

 Pezeshkian ha poi affermato che le relazioni con la Russia sono una priorità per l’Iran, in quanto ‘Mosca è stata un partner strategico e un amico dei tempi difficili per Teheran’. ‘Il tempo dell’unilateralismo di alcune potenze come gli Stati Uniti è passato’, ha aggiunto.

Shoigu, scrive l’agenzia Irna, ha definito Teheran un alleato strategico della Russia nella regione e ha sottolineato i tentativi dei due Paesi di risolvere la sicurezza e di formare un mondo multipolare. Il dirigente russo ha anche incontrato il capo di stato
maggiore delle forze armate iraniane nella tarda serata di lunedì.

Durante l’incontro, Mohamamd Bagheri ha affermato che gli Stati Uniti sanno bene che il mondo non è più bipolare. ‘L’Iran
e’ favorevole alla cooperazione trilaterale con Russia e Cina’, ha aggiunto. 

Bagheri, ‘Dobbiamo resistere e prendere misure reciproche’

 “L’Iran deve resistere e prendere misure reciproche, in conformità con il diritto internazionale, per affrontare le azioni malvagie del regime sionista, che è la causa dell’instabilità nella regione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim Ali Bagheri in una conversazione telefonica avuta ieri sera con il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, il cui Paese è presidente di turno dell’Ue.

 “L’Iran attribuisce importanza al mantenimento della stabilità regionale, ma allo stesso tempo considera il suo legittimo diritto di difendere la sicurezza, la sovranità nazionale e l’integrità territoriale del Paese”, ha sottolineato Bagheri, citato dall’agenzia Irna.

Szijjártó, da parte sua, ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe adottare tutte le misure possibili per prevenire l’escalation della tensione e della crisi. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ieri di aver ricevuto da Bagheri, tramite il ministro degli Esteri ungherese, il messaggio che l’Iran ha deciso di attaccare Israele.

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Cronaca

Finlandia, l’Orchestra Toscana apre il Festival di Musica di Turku

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Al via l’edizione 2024 del Turku Music Festival  che aprirà il prossimo 8 agosto con una interessante proposta musicale a cura di artisti provenienti da Firenze. Il concerto di apertura ha in programma una scaletta multinazionale di musiche di Gioachino Rossini, Camille Saint-Saëns, Franz Schubert e Felix Mendelssohn-Bartholdy, che accompagna il pubblico in uno splendido viaggio musicale.
 
Il Turku Music Festival è stato fondato dalla Musical Society di Turku nel 1960. Si è evoluto in un evento urbano diversificato con un’ampia gamma di eccellente musica, tra cui grandi concerti orchestrali, musica da camera, recital, jazz, eventi all’aperto e concerti per bambini. Il catalogo degli ospiti include ogni anno artisti finlandesi e stranieri. L’attuale direttore artistico è Klaus Mäkelä; i suoi predecessori includono Ville Matvejeff, Topi Lehtipuu, Olli Mustonen e Martti Rousi.
 
La città di Turku è gemellata con una rete di 13 città in tutta Europa. Turku e Firenze sono gemellate da oltre 30 anni. Il Turku Music Festival celebra questa relazione con un tocco di classe, portando il violoncellista Ettore Pagano, il direttore principale Diego Ceretta e una delle migliori orchestre italiane, l’Orchestra Della Toscana, da Firenze per tenere un concerto a Turku.
 
Questo il programma del Festival che si conclude il 29 agosto:
 
Gioacchino Rossini (1792–1868): Une larme (Una lacrima), tema e variazioni per violoncello e archi
 
Camille Saint-Saëns (1835–1921): Concerto per violoncello n. 1 in la minore op. 33
Allegro non troppo – Allegretto con moto – Tempo primo
 
Franz Schubert (1797–1828): Ouverture ‘in stile italiano’ n. 1 in re maggiore D.590
 
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1807–1847): Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 ‘Italiana’
 
Allegro vivace – Andando con moto – Con moto moderato – Saltarello: Presto
 
L’Orchesta della Toscana
 
Fondata a Firenze nel 1980, l’Orchestra della Toscana (ORT) è considerata una delle migliori orchestre in Italia. I suoi 44 musicisti si dividono anche in vari ensemble di musica da camera che si esibiscono in Toscana oltre alla loro base, lo storico Teatro Verdi. Il direttore artistico dell’ORT è Daniele Spini e il suo direttore principale è Diego Ceretta. L’orchestra si esibisce regolarmente in tutta Italia e in alcune delle più importanti sale da concerto del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, il Teatro Coliseo di Buenos Aires e sedi a Hong Kong e in Giappone.
 
L’ORT ha collaborato con artisti quali Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, James Conlon, Myung-Whun Chung, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma, Emmanuel Pahud, Daniele Rustioni e Uto Ughi. Il repertorio dell’ORT comprende opere dal Barocco ai giorni nostri, con particolare attenzione alla musica contemporanea, che l’orchestra esegue regolarmente alla Biennale di Musica di Venezia e allo Strasbourg Music Festival.
 
Diego Ceretta, Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana, ha studiato violino e direzione d’orchestra (con Daniele Agiman) al Conservatorio di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti. Dopo aver debuttato alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Italiana nel 2016, ha diretto diverse orchestre in Italia (tra cui le Orchestre Sinfoniche di Sanremo e Città di Grosseto e l’Ecomusic Big Band, che ha diretto anche in tournée alla Carnegie Hall di New York). Ha diretto le prime mondiali di diverse opere, tra cui Billy Budd di Federico Ghedini e La notte di Natale di Alberto Cara. Nella stagione 2023-2024, Ceretta dirige concerti con l’Orchestra della Toscana in Italia e all’estero e anche spettacoli de Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma. Apparirà inoltre come direttore ospite con LaToscanini a Parma, il Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonia Siciliana e l’Orchestre National de Montpellier.
 
Il violoncellista Ettore Pagano (nato nel 2003) è noto per aver vinto i concorsi internazionali Anna Kull, Johannes Brahms e Khachaturian. Ha iniziato gli studi all’età di 9 anni con Riccardo Martinini, diplomandosi con lode presso l’Accademia di S. Cecilia a Roma nel 2021. Nel 2022 ha ottenuto il diploma presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona sotto la guida di Antonio Meneses. Pagano si è esibito nelle principali sale in Italia e in Europa, così come alla Carnegie Hall di New York con la Croatian Radio Orchestra, la Graz Philharmonic Orchestra, la Klaipeda Chamber Orchestra, la Euro Symphony Orchestra SFK e la Sicilian Symphony Orchestra. Nel 2018 ha registrato musiche di De Falla, Cassadò, Popper e Tchaikovsky per Musikstrasse.
Privo di virus.www.avast.com



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Cronaca

Dalla Finlandia un contributo per sostenere i pensionati ucraini

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Il governo finlandese ha generosamente donato 2 milioni di euro al PAM, Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), per sostenere l’assistenza complementare finanziaria del WFP ai pensionati che vivono nelle regioni vicine alla linea del fronte.
Il programma di assistenza in denaro complementare del PAM, lanciato nell’agosto 2023, è progettato per supportare i pensionati con pensioni basse che vivono in aree di ostilità attive o possibili, come definite dallo Stato, integrando le pensioni che ricevono. Da agosto 2023, oltre 360.000 pensionati hanno ricevuto pagamenti dal WFP nell’ambito di questo programma. I contributi della Finlandia e di altri donatori stanno consentendo al PAM di espandere il programma fino alla fine del 2024. Complessivamente, da febbraio 2022, la Finlandia ha contribuito con 11 milioni di euro alle operazioni umanitarie del PAM in Ucraina. 1 milione di euro è stato utilizzato per sostenere un programma congiunto WFP-FAO di azione contro le mine in ambito agricolo per aiutare le famiglie rurali e i piccoli agricoltori a riavviare in sicurezza la produzione alimentare nella regione di Kharkiv, e 8 milioni di euro sono stati utilizzati per fornire assistenza alimentare alle comunità che vivono vicino alla linea del fronte, nonché assistenza in denaro ai più vulnerabili in tutto il paese.
“Fornendo fondi flessibili, la Finlandia continua a dimostrare il suo impegno per un’assistenza umanitaria basata sui principi, consentendoci al contempo di supportare gli ucraini che ne hanno più bisogno, di dare il via a nuove iniziative e di colmare le lacune nei finanziamenti”, ha affermato Richard Ragan, direttore nazionale del PAM in Ucraina. “Siamo profondamente grati al governo finlandese per il suo costante supporto ai nostri programmi umanitari e al popolo ucraino”. L’assistenza in denaro è uno dei tanti modi in cui il PAM supporta gli ucraini colpiti dalla guerra: l’organizzazione distribuisce anche scatole di cibo nelle aree più vicine alla linea del fronte, dove il cibo è difficile da trovare o molto costoso, supporta il programma nazionale di alimentazione scolastica nonché la bonifica sicura di terreni agricoli minati nella regione di Kharkiv per aiutare gli agricoltori e i produttori alimentari a riprendere il lavoro. Il PAM ha anche noleggiato 25 navi per esportare grano ucraino nei paesi bisognosi attraverso la Black Sea Grain Initiative e la Grain From Ukraine Initiative.
Nel 2023 il contributo finlandese al PAM è ammontato a circa 31 milioni di euro, quello dell’Italia a 41. Tuttavia, il contributo della Finlandia è più ampio rispetto a quello italiano in rapporto al PIL.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è la più grande organizzazione umanitaria al mondo, con sede a Roma, impegnata a salvare vite umane in situazioni di emergenza e a utilizzare l’assistenza alimentare per costruire un percorso verso la pace, la stabilità e la prosperità per le persone che si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto dei cambiamenti climatici.



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