Ucraina, Mariupol non si arrende: convoglio bus evacua civili

Le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio

Un piccolo convoglio di autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol nell’ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell’Ucraina controllate dall’esercito di Kiev. Lo riporta il Guardian.

I civili evacuati oggi dalle zone vicine all’acciaieria Azovstal sotto assedio sono 127, secondo le milizie di Donetsk. Un numero di gran lunga inferiore ai seimila tra donne, bambini e anziani che le autorità ucraine speravano di poter allontanare dalla città assediata, ha confermato il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Media locali hanno riferito che alcuni dei punti di incontro per le evacuazioni sono stati colpiti da bombardamenti d’artiglieria.

Intanto, nelle ore in cui si decide il destino di quella che è stata definita la ‘città martire’ del conflitto russo-ucraino, la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dalla Tass, annuncia che le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. “Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento”, ha detto ai giornalisti, parlando della parata del “Reggimento Immortale”, come viene definita dai russi. 

Ed è scaduto l’ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev. “Chiediamo all’Europa di includere l’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel oggi a Kiev. “Siamo grati all’Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per firmare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin”, ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato. La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà”, ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto di essere ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin e da quello ucraino Voldymyr Zelensky.