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di Maurizio Costa
Kiev – La Russia ha schierato 45.000 truppe al confine con l’Ucraina. La notizia arriva dal portavoce militare ucraino, Andriy Lusenko, che ha confermato che Putin ha predisposto un’enorme schiera militare, composta anche da carri armati, sistemi missilistici, aerei da guerra ed elicotteri d’assalto. Una mossa che fa temere il peggio: un'invasione vorrebbe dire la perdita del controllo e il rischio di alimentare un nuovo conflitto.
“Alle undici di lunedì mattina – ha dichiarato Lysenko – circa 45.000 truppe delle forze armate e di altre forze interne della Federazione Russa si sono radunate nelle aree di confine.”
Una situazione che rischia di esplodere, anche perché l’armata è veramente imponente: 160 carri armati, più di mille veicoli militari, 150 postazioni missilistiche e 137 elicotteri d’assalto.
Putin, dal canto suo, tira acqua al suo mulino, dichiarando che quella attuata in Ucraina è solamente una missione umanitaria, che si svolgerà in cooperazione con la Croce Rossa Internazionale e senza scorta militare.
La denuncia del portavoce militare ucraino, però, smentisce queste parole. Secondo il segretario generale della Nato, Anders Fogh, la situazione è molto grave: "Mosca sta cercando un pretesto per l’intervento, che potrebbe mascherare come operazione umanitaria."
La missione umanitaria, comunque, è prevista: Germania, Russia e UE invieranno volontari per aiutare le città ucraine in difficoltà, che si trovano senza luce, cibo e acqua. Lo stesso presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha richiesto l'aiuto internazionale. Una mossa azzardata della Russia porterebbe ad una catastrofe.
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