UCRAINA: ARSI VIVI I CANI NEL RIFUGIO GESTITO DAL FOTOGRAFO ANDREA CISTERNINO

Una mattanza! 80 animali completamente bruciati, intrappolati nel rifugio, ora il Partito Animalista Europeo è preoccupato per l’incolumità del volontario italiano che gestisce questo rifugio contro la crudeltà di chi lo minaccia anche di morte

di Cinzia Marchegiani

Ucraina – Una scena di una mattanza senza logica con le fiamme ancora alte, è questo ciò che ha scoperto al ritorno al suo rifugio il connazionale italiano. Arsi vivi 80 cani, un dolore che Andrea Cisternino non riesce a contenere, soprattutto per la gratuità con cui è stato appiccato il rifugio dedicato ai suoi amici randagi che gestisce in Ucraina, dove per professione fa il fotografo. Il rifugio non esiste più, tanti sacrifici per mantenere un posto dedicato agli amici animali che nessuno vuole. Ogni struttura è stata smembrata dalle fiamme alte, Andrea guarda anche la cucina appena comprata per poter preparare i pasti agli animali ancora infuocata. Andrea Cisternino da anni si batte contro una vera e propria mattanza di randagi che avviene in Ucraina, secondo alcune testimonianze, questa notte qualcuno ha appiccato un incendio al rifugio, uccidendo gli animali che hanno trovato la morte senza poter scappare. Andrea piange e fa vedere al mondo intero la strage appena consumata, i suoi amici stecchiti dal fuoco, sono la testimonianza di una crudeltà per orasenza nome.

Il Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi, messo a conoscenza del triste episodio, ha provato a contattare telefonicamente il volontario animalista senza riuscirci. Preoccupato per la sua incolumità, avendo lo stesso animalista ricevuto infinite minacce dai "Dog hunter" ucraini, ha deciso di informare immediatamente la "Farnesina Italiana" tramite il proprio ufficio legale diretto dall'Avvocato Alessio Cugini, al fine di accertare nel più breve tempo possibile le condizioni di salute del connazionale.