UBER: IL TRIBUNALE CONFERMA IL BLOCCO DEL SERVIZIO

di Ch. Mo.

Milano – E’ stato confermato dal Tribunale di Milano il blocco e l'inibizione del servizio Uber-Pop in Italia e ha deliberato di estendere l'ordine anche ai “driver” che egualmente concorrono slealmente nei confronti degli operatori taxi regolari. Secondo i giudici, "può essere rischioso per i giovani". Grande la felicità espressa dall’ Unione artigiani. "Il Tribunale – ha spiegato il delegato taxi dell'Unione Artigiani, Pietro Gagliardi – ha respinto il reclamo proposto dal gruppo Uber e ha nuovamente condiviso le difese dei nostri avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti dello studio legale Pavia e Ansaldo e dell'avvocato Alessandro Fabbi, nell'interesse di tutta la categoria taxi regolare".


Uber su Facebook. La pagina Facebook ufficiale di UberPop ha così commentato la notizia di oggi: “ Il Tribunale di Milano ha deciso che UberPOP dovrà continuare a rimanere sospeso in tutte le città italiane in cui opera a seguito di una causa di concorrenza sleale portata avanti da alcune associazioni di tassisti.
Tutto ciò, nonostante noi di Uber avessimo più volte argomentato le nostre ragioni e cercato di dimostrare in tutte le sedi che un'apertura del mercato gioverebbe a tutti, operatori e consumatori. Quella di oggi non è altro che un' ennesima interpretazione delle norme di una legge del 1992 che – non considerando i cambiamenti all'interno del contesto sociale che si sono avuti negli ultimi anni – regolano ancora il sistema della mobilità italiana. Le norme alle quali fa appello la decisione del tribunale sono le stesse che a detta dell’Authority dei trasporti e di quella per il Mercato e la Concorrenza andrebbero aggiornate proprio alla luce delle innovazioni tecnologiche introdotte da applicazioni come la nostra. Uber non smetterà di lavorare per trovare nuove soluzioni in linea con i suggerimenti delle autorità e per continuare a offrire alle persone e alle città un’alternativa economica, affidabile e sicura per muoversi, oltre che un' opportunità in più alle centinaia di driver che hanno fino ad oggi percorso questa strada insieme a noi. Il servizio UberBLACK resterà attivo nelle città in cui già opera (Roma e Milano) e continuerà a funzionare secondo le dinamiche di sempre in quanto non interessato dalla sentenza.”


Le proteste in Italia e Francia. Sono state ascoltate le proteste dei tassisti che hanno messo a ferro e fuoco diverse città. Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha vietato l'uso di "UberPop" dopo che i due manager della società sono stati rinviati a giudizio. Proprio uno dei due, Simphal, preannunciando lo stop dell’ app a partire dalle 20 di oggi, ha precisato che la società intende “dialogare con le autorità e mostrar loro che si assume le proprie responsabilità “. Anche in Italia, il sorgere dell’app Uber Pop ha scatenato non poche rivolte: in tutte le città, i tassisti sono scesi in piazza per poter ribadire la volontà di essere tutelati nel proprio lavoro. La società è stata costretta a disattivare il servizio e per il prossimo 7 Luglio, è prevista l’udienza sul ricorso di merito. La battaglia contro Uber pop nasce dall’unione di tassisti e Unione Artigiani che legalmente hanno intenzione di combattere l’app. Il tribunale di Milano, lo scorso 26 Maggio aveva ordinato la sospensione del servizio e lo stesso ricorso presentato dai legali Uber è stato respinto.
La filiale italiana dell’azienda ha incominciato a mandare mail ai clienti, chiedendo solidarietà e aiuto nella lotta contro la sospensione. Poi l’appello: “Aiutaci a non fermare il cambiamento”, con il link per pubblicare un tweet indirizzato anche a Matteo Renzi.