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Roma

TUSCOLO PARCO ARCHEOLOGICO, COSA MANGIAVANO NELLA ROMA IMPERIALE DEL TUSCOLO?

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Tempo di lettura 3 minuti Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini: al via nuova e innovativa campagna di scavi archeologici nel Parco del Tuscolo

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A.P.

È partita la nuova campagna di scavo archeologico a Tuscolo condotta dalla Scuola Spagnola di Storia e Archeologia , che da anni ha avviato il progetto Tusculum, per il recupero e la valorizzazione della città antica (romana e medievale). Una campagna che sarà divisa in due periodi di scavo, il primo dal 9 al 20 luglio per riprendere poi dal 10 fino al 28 settembre 2012. Le ricerche archeologiche saranno focalizzate principalmente nella zona della rocca per dare risposta alle importanti testimonianze emerse dalla campagna di scavo nel biennio 2008/2009 e nello stesso tempo per intraprendere una nuova fase progettuale che punti a diverse discipline aprendo nuove prospettive di ricerca e di studio. Titolo del nuovo progetto che ha preso avvio con la  campagna di luglio e che durerà per i prossimi cinque anni è “Tusculum in epoca medievale: territorio, paesaggio, economia e società”.

“Una campagna di scavo innovativa che permetterà l’acquisizione di numerosi dati – dichiara il Presidente della Comunità Montana Giuseppe De Righi – necessari per capire l’evoluzione della città antica nel corso del tempo, indagando anche sui particolari come l’alimentazione degli abitanti del Tuscolo nel periodo della Roma imperiale. L’avvio di queste nuove ricerche ma soprattutto i risultati all’avanguardia – conclude De Righi –  segnano un altro passo importante e decisivo per l’istituzione del Parco Archeologico di Tuscolo.

L’obiettivo della scuola spagnola è di arricchire il progetto Tusculum attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie ormai assolutamente necessarie per completare le ricerche. Gli archeologi spagnoli hanno infatti acquisito i dati dell’ Ente Spaziale Europeo ed in collaborazione con l’Università di Pescara stanno creando una nuova base cartografica digitale dell’intero sito indispensabile per il censimento delle emergenze archeologiche, delle tecniche edilizie utilizzate e degli eventuali reperti conservati.

Alle attività archeologiche condotte sotto la direzione scientifica della Scuola Spagnola, rappresentata sul campo dalla dott.ssa Valeria Beolchini, collaborano i giovani archeologi della cattedra di archeologia medievale dell’Università di Roma Tor Vergata e il Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”, che fin dalla prima campagna spagnola realizzata nel 1994 fornisce un aiuto prezioso per un proficuo svolgimento delle attività di scavo. Altre collaborazioni avviate con enti spagnoli: Laboratorio di Archeobiologia del CCHS-CSIC (Centro di Scienze Umane e Sociali) di Madrid, Università del País Vasco, Università di Alicante).

Gli interventi di scavo previsti per questa nuova campagna rientrano nell’obiettivo di musealizzazione dell’area archeologica coerente con il progetto di apertura del sito al pubblico e con la creazione del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo che da anni la Comunità Montana sta portando avanti.

Novità importante è che per la prima volta partecipano attivamente all’operazione anche i Comuni di Monte Porzio Catone e Montecompatri con supporti logistici di assistenza agli archeologici di notevole importanza.

“E’ per me motivo di orgoglio avere assunto la carica di direttrice del Progetto Tusculum – dichiara Leonor Peña-Chocarro Vicedirettrice dell’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC e Direttrice del Progetto Tusculum – che dal 1994 costituisce il progetto istituzionale della Scuola Spagnola di Storia e Archeologia a Roma. L’avvio di questa nuova campagna archeologica è la conferma del rapporto di straordinaria collaborazione che nell’arco di questi anni si è venuto a costruire fra l’istituzione scientifica che rappresento e  l’XI Comunità Montana, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e il Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”, enti che anche in tempi economicamente difficili come quelli che stiamo attualmente attraversando hanno continuato a credere e sostenere le nostre ricerche, consentendoci di trovare nuove soluzioni e alternative che hanno reso possibile la prosecuzione dei lavori di ricerca a Tuscolo. Ci auguriamo – prosegue Leonor Peña-Chocarro – che questa nuova fase del progetto che abbiamo appena inaugurato consenta di esplorare e approfondire aspetti della ricerca che fino ad oggi sono rimasti sconosciuti, restituendoci informazioni preziose per poter ricostruire la vita quotidiana degli antichi abitanti di Tusculum: è nostro obiettivo infatti riuscire ad avere maggiori informazioni su come vivessero, quale fosse la loro alimentazione, che rapporto avessero con l’ambiente circostante, obiettivo che ci proponiamo di realizzare utilizzando moderne tecnologie di analisi (archeobotaniche, faunistiche, geoarcheologiche, palinologiche, antracologiche ecc.).

 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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