Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Christian Montagna
Sousse – Tunisia, costa orientale, due alberghi nel mirino dell’Isis frequentati per lo più da europei si trasformano in luoghi di terrore e morte. Oltre 35 morti tra cui diversi turisti e lo stesso attentatore. Almeno due i terroristi che si sono cimentati in questa strage: uno, armato di kalashnikov sarebbe stato ucciso dalle forze dell’ordine; l’altro, catturato poco dopo. Gli hotel finiti nel mirino sono l'Hotel Riu Imperial e il Port el Kantaoui.
L'Isis contro l'Occidente. Era proprio l'Occidente e gli occidentali gli obiettivi della spiaggia di Sousse. Secondo alcune testimonianze dei sopravvissuti, i terroristi avrebbero scelto le proprie vittime tra i bagnanti della spiaggia. "Siamo di fronte ad un terrorismo autoctono e microcellulare formato da piccoli gruppi difficili da identificare" ha riferito Magdi Allam in merito all'attentato.
I morti. Ancora del tutto ignote le nazionalità delle vittime. Il Ministero non ha ancora effettuato i controlli per risalire alle origini. Sarebbero per la maggior parte tedeschi e britannici secondo quanto riferito dalle radio locali. La zona presa di mira infatti è spesso frequentata da turisti provenienti dalla Gran Bretagna.
Le foto apparse sui social. Sono strazianti le immagini che da Facebook, ad Instagrama a Twitter sono state diffuse: numerosi uomini distesi sulla sabbia in pozze di sangue. Ovunque distruzione e morte in seguito anche ad un’esplosione così come raccontato dai sopravvissuti.
Il racconto dei sopravvissuti. I turisti hanno raccontato di essersi barricati per sfuggire alla furia dei due terroristi. L’attacco non è stato ancora rivendicato ma nei giorni scorsi, lo stato avrebbe lanciato un appello proprio in occasione dell’inizio del mese di Ramadan. Una turista tunisina ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver fatto appena in tempo a fuggire una volta sentiti gli spari. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio”. E ancora, “Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco', così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano “correte! Correte”! Così siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo.”
Correlati