TRIVELLE: NON PASSA IL REFERENDUM. RENZI ESULTA: "HA PERSO CHI VOLEVA LA CONTA"

Redazione

I votanti si fermano attorno al 32% con i SI che sfiorano l'80% e i NO al 20%. Pochi e i giochi sono fatti. Affluenza dell'8,13% al referendum sulle trivellazioni alle ore 12. È il dato reso noto dal Viminale, quando sono disponibili le percentuali di affluenza in 6.708 comuni su 8.000. I seggi sono stati aperti alle 7.  Chiamati al voto circa 47 milioni di italiani. Perché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori. E' al 23,48% l'affluenza alle urnealle 19 di sera. Il quesito referendario con cui si chiede l'abrogazione parziale di norme relative alla durata delle trivellazioni in mare, ovvero per l'abrogazione dell'articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). Ma più che sulle trivelle è stata una prova di carattere politico per testare il polso al premier: L'Italia vuole Renzi. Punto. Altrimenti gli oppositori avrebbero votato in massa SI' per lanciare un forte segnale al governo

Esulta Matteo Renzi che giudica il risultato una vittoria contro quei "pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione" che volevano farne solo "una conta" politica. Ma, in parte, si dicono soddisfatti anche i sostenitori del comitato per il SI per aver "acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese".

Ma anche le opposizioni che mettono in cassa 15 milioni di votanti che potrebbero fare la differenza al prossimo referendum sulle riforme in autunno. Ed è proprio sull'interpretazione del voto che si riaccende la polemica politica (da un lato Minoranza Dem, Sinistra, FI e M5s; dall'altra il Pd dei renziani). Per il premier i numeri rappresentano un "risultato netto, chiaro, superiore alle aspettative": "L'Italia ha parlato – spiega – Questo referendum è stato respinto". Il presidente del Consiglio prova ad anticipare gli avversari: "Ora ci sarà la solita triste esibizione dei politici vecchio stile che dichiarano di aver vinto anche quando hanno perso. In politica bisogna saper perdere". Il riferimento, neanche troppo velato, è al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha guidato la pattuglia degli amministratori ribelli nel Pd e si è schierato in prima linea contro le indicazioni dell'esecutivo e del partito. Emiliano non intende deporre le armi: "Abbiamo superato la soglia di 10 milioni di voti che consideravamo necessaria per poter parlare di un successo: il governo dovrà tenerne conto".