Tricotillomania: perché mi strappo i capelli? Risponde il Centro Psicologia Castelli Romani

La tricotillomania è un disturbo psicologico che comporta il bisogno compulsivo di strapparsi i capelli fino a crearsi delle vere e proprie aree di calvizie, delle dermatiti o delle alopecie determinando anche un forte stato di stress correlato.
Questo disturbo rientra nell’area dei disturbi del controllo degli impulsi, è una situazione patologica che tende a cronicizzarsi nel tempo e, in alcuni casi più gravi, può comportare una compromissione dei rapporti e delle relazioni sociali.
È possibile il trattamento ma l’impegno richiesto è alto e a lungo termine.
L’età di insorgenza è tra i 9 e i 13 anni, con una incidenza maggiore nelle femmine rispetto ai maschi, tra le cause possibili possono essere individuate diverse situazioni tra le quali uno stato
depressivo sottostante, situazioni di stress o di tensione.
Nei casi più gravi dopo lo strappo il capello o il pelo può essere addirittura ingerito – tricofagia -. Le persone che soffrono di questo disturbo avvertono il bisogno ricorrente di strapparsi peli o
capelli perché questo gesto procura uno stato di sollievo e di piacere immediati, una gratificazione o comunque un abbassamento dei livelli di tensione interni precedenti allo strappo.
Il DSM IV definisce la tricotillomania come uno risposta ad uno stato di tensione emotiva che non trova sfogo in nessun altro modo.
Le caratteristiche del disturbo possono modificarsi nel tempo: dallo strapparsi i capelli si può passare allo strapparsi le sopracciglia o i peli di altre parti del corpo, può avere delle fasi più
severe in cui il sintomo è più marcato ad altre invece in cui i sintomi si attenuano quasi fino a scomparire.
La persona che soffre di tricotillomania spesso vive a livello emozionale un forte disagio e un senso di vergogna profondo legato agli effetti dei sintomi e può arrivare ad indossare cappelli o
parrucche per coprire le aree del cuoi capelluto compromesse ma anche a limitare le proprie attività sociali e ludiche per evitare di scoprirsi: smette di andare al mare o di stare all’area aperta
se non può indossare dei copricapi.
La difficoltà nel trattamento della tricotillomania è legata non solo al carattere cronico recidivante che il disturbo assume ma anche al fatto che la persona tende a minimizzare il problema fino a
quando questo non raggiunge uno stato avanzato di compromissione ad esempio del cuoio capelluto.
Toccarsi i capelli, giocare con loro, attorcigliarseli tra le dita è un’attività che molti di noi fanno in modo spontaneo e quasi inconsapevole quando siamo al telefono, quando leggiamo, quando
vediamo un film, dal gioco si può passare con facilità allo strappo senza quasi rendersene conto.
Il trattamento per il disturbo psicologico della tricotillomania è sostanzialmente la psicoterapia che aiuta la persona a dare senso e significato allo stato emotivo sottostante che non elaborato, non
riconosciuto e non compresso può determinare lo stato di tensione e disagio diffuso che trova una soluzione di compromesso – inefficace – nello strapparsi i capelli; lavorare in psicoterapia per dare senso e contenimento a queste emozioni può aiutare il paziente ad abbandonare il sintomo alla ricerca di una forma più funzionale di adattamento.
A livello farmacologico non esistono farmaci specifici per questo disturbo, altri farmaci che possono essere usati per la riduzione del sintomo si rivelano comunque inefficaci e non sufficienti per il
trattamento del del disturbo.

Catia Annarilli

 

CPCR
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Dott.ssa Catia Annarilli
Psicoterapeuta
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