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Roma

TRIBUNALE DEI MINORI, IL GIUDICE ANGELA RIVELLESE DISPONE IL DEFERIMENTO AL CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DEL DIFENSORE DI MAMMA STEFANIA

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Tempo di lettura 3 minuti Il deferimento,secondo l'avvocato, non sarebbe inerente a questioni relativi l'udienza e al suo svolgimento

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'avvocato Antonio Matonti che segue il caso di Stefania D'Acunto presso il Tribunale dei Minori di Roma per il rietro dei minori in famiglia.

"L’avv.  Antonio Matonti dichiara di aver subito forti intimidazioni e compromissione del diritto di difesa delle proprie assistite in seguito a comportamenti del giudice Angela Rivellese in forza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma che ha impedito la partecipazione delle parti ivi comparse ad un’udienza tenutasi in data 11 ottobre 2012, per il caso della signora Stefania D’Acunto, sostenuta nella sua lotta dall’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, alla quale nel corso del mese di Settembre  2007 le sono stati sottratti – con prelievo manu militari all’uscita di scuola –  i due figli minori all’epoca di 2 e 7 anni, ancor oggi in casa famiglia.Invero il detto Giudice, adducendo questioni non pertinenti allo svolgimento dell’udienza – ed anzi prodromi alla stessa e collegati con l’indicazione del luogo dove le parti alle quali era stato impedito di presenziare avrebbero dovuto attendere – ha disposto, simultaneamente all’apertura dell’udienza, il deferimento del sottoscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per questioni – giova ripetere – non inerenti l’udienza ed al suo svolgimento e che, oltre a non costituire comportamento giuridicamente rilevante, risultano del tutto avulse all’ufficio ed alle funzioni ad esso spettanti. Altresì quel Giudice ha svalutato – tra l’altro in maniera immotivata – l’opera del Legale, arrivando a dire che lo stesso avrebbe, nel corso dell’udienza, fatto domande inutili ad alcuni partecipanti. Sempre quel Giudice, oltre ad aver consentito ed espletato una  precedente udienza in insanabile difetto di contraddittorio – per omessa comunicazione di cancelleria cui Egli è tenuto a verificare – non ha ancora disposto la convocazione delle parti in ricorso d’urgenza presentato i primi di settembre 2012 e relativo ad un tentativo di suicidio di uno dei due minori per cui pende procedimento. Si evidenzia inoltre come i minori sono stati a suo tempo sottratti alla madre adducendo motivi di disordine e sporcizia all’interno della propria casa di campagna, unitamente alla presenza di numerosi cani ed animali all’interno del giardino dell’abitazione (ed allora i Rom?), senza disporre alcunché in ordine alla limitazione della capacità genitoriale della madre, per inesistenza di conflittualità, posto che il padre naturale ha fatto perdere ogni traccia. Ciononostante, oggi, a distanza di cinque anni, il Tribunale è in procinto di decidere su detta limitazione sol perché la madre ha giustamente denunziato le Assistenti sociali per inadempienze connesse ad omessi incontri ed esami medici richiesti dalla Pediatra, Dr.ssa Sanna, ai quali non è stato dato corso. Non dimenticando, infine, come nel corso degli anni ed a più riprese (almeno tre volte), il Pubblico Ministero, rappresentativo dell’interesse della legge, ha sempre espresso parere favorevole per il rientro dei minori in famiglia, tant’è che la madre, per questo motivo, si è  premurata di prendere in locazione altro immobile nell’abitato romano nel quale allocarli per il caso auspicato di rientro in famiglia. "

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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