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Roma

TRASPORTI, PEDUZZI E ALBERTI (FDS): “TROPPI DISAGI, I RESPONSABILI DOVRANNO RISPONDERE”

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Tempo di lettura 4 minuti Dati allarmanti: Nel 2011 soppresse 1515 corse rispetto le 484 del 2009 nella tratta Roma-Lido

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“Destinare al trasporto pubblico i fondi delle Olimpiadi negate; abbandonare il progetto della linea C bocciato dalla Corte dei Conti; revocare le delibere di prolungamento della B1 (Ionio – Bufalotta), trasformandola in metropolitana di superficie; realizzare 500 km di corsie preferenziali; bloccare l’aumento delle tariffe”.

Queste le proposte della Federazione della Sinistra Lazio, annunciate oggi dal capogruppo regionale e dal portavoce romano, Ivano Peduzzi e Fabio Alberti, nel corso di un’iniziativa pubblica organizzata presso la Stazione di Acilia, insieme ai circoli di Rifondazione Comunista di Acilia, di Ostia e di Spinaceto e il circolo Metro Cotral. La manifestazione è inserita nell’ambito della campagna di mobilitazione sul trasporto pubblico locale “Un piano strategico nazionale per il Tpl”, promossa dalla Federazione della Sinistra per denunciare le carenze del servizio e i disagi dei pendolari, con l’obiettivo di elaborare delle proposte condivise per il miglioramento del trasporto. 

“Dal Dossier sulla Roma – Lido, che Rifondazione Comunista ha elaborato nel corso di un’indagine lunga un anno corroborata dalla raccolta di 1400 questionari valutativi compilati e con segnati dagli utenti su un totale di 5000 moduli distribuiti, emerge un dato allarmante: solo nel 2011 sono state soppresse 1.515 corse lungo la tratta Roma Lido, contro le 484 del 2009. Il numero dei treni giornalieri è passato dai 28 del 2009 ai 13 di oggi, ma, di fatto, quelli in attivo quotidianamente sono anche meno, proseguono Peduzzi e Alberti”.

“Riteniamo che la Roma – Lido  – proseguono – debba essere definitivamente trasformata in una ferrovia metropolitana, con tutti i necessari adeguamenti e potenziamenti anche del personale. Un’operazione possibile soprattutto alla luce delle sue caratteristiche: la tratta è già dotata di una infrastruttura, non serve cementificare ulteriormente e non è necessario acquisire, e quindi consumare, altro suolo pubblico”.

“Chiederemo subito all’Atac e agli assessori competenti un incontro per dare voce ai disagi dei pendolari e studiare le possibili soluzioni”, concludono .
 

Dossier sulla Roma – Lido

In gran parte pendolari, lavoratori nell’82% dei casi e studenti nell’11%, in media gli utenti della Roma – Lido utilizzano il servizio tutti i giorni o al limite tre volte a settimana e lo fanno per recarsi nei luoghi di studio o di lavoro.
Questo è quello che emerge dai primi 630 questionari di valutazione del servizio compilati on line dagli utenti della tratta Roma – Lido. 5000 quelli distribuiti a mano nelle stazioni dai circoli di Rifondazione Comunista del Litorale e 1400 quelli complessivamente già restituiti e raccolti.
I dati più significativi riguardano le condizioni delle carrozze e delle stazioni, ma anche la frequenza delle corse e i tempi di percorrenza. Il 93% degli intervistati definisce le vetture scomode e in pessime condizioni igieniche e il 61% ritiene il servizio informazioni praticamente inesistente. Bocciata anche la frequenza delle corse e il tempo di percorrenza complessivo.
Il 63% degli intervistati afferma che il servizio Roma – Lido non ha pregi: per il 75% le vetture sono affollate, per il 62% la frequenza delle corse è scarsa, anche nelle ore di punta o in estate e per il 59% il servizio è  inaffidabilità.
I pendolari hanno anche messo in evidenza il problema della coincidenza delle fermate della Roma – Lido con altri mezzi di trasporto pubblico: l'84% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare altri mezzi quando scende dal treno e l'83% che il servizio non è coordinato con gli arrivi e le partenze degli autobus.

Solo nel 2011 sono state soppresse 1.515 corse lungo la tratta Roma Lido, contro le 484 del 2009. Il numero dei treni giornalieri è passato dai 28 del 2009 ai 13 di oggi.

–    Un treno composto da 6 vagoni toglie dalla strada oltre 1.000 autovetture (con una media di 1,2 persone a bordo);
–    Messe in fila indiana 1.000 autovetture occupano oltre 7 km di strada, con conseguente consumo di carburanti, suolo, materiali vari (pneumatici, lubrificanti ecc) e con emissione di nocivi gas climalteranti;
–    un treno occupa solo circa 100 metri di binario e, con le nuove tecnologie, determina significativi risparmi energetici che contribuiscono peraltro all’abbassamento delle soglie di inquinamento;
–    180 corse al giorno (media potenziale del servizio Roma Lido in condizioni ottimali) tolgono dalla strada oltre 180.000 autovetture;
–    Il servizio Roma Lido a piena potenzialità svolgerebbe oltre 1,5 milioni di km/anno;
–    Studi recenti hanno calcolato che su 1 milione di km percorsi ogni anno dalle autovetture si sono verificati oltre 48.000 feriti e 125 morti in incidenti stradali;
–    gli stessi studi calcolano in una percentuale del 4% (40 miliardi di €) dell’intero PIL italiano per i cosiddetti “costi esterni”, dovuti a spese della collettività per gli effetti dei gas serra, dell’inquinamento atmosferico, del rumore, degli incidenti, della congestione stradale ecc. ;

La ferrovia Roma Lido:
1.    è già dotata di una infrastruttura;
2.    non è necessario costruire alcunché;
3.    non serve cementificare ulteriormente;
4.    non è necessario acquisire, e quindi consumare, altro suolo pubblico;

La ferrovia Roma Lido deve essere definitivamente trasformata in ferrovia metropolitana con tutti i conseguenti interventi sull’infrastruttura e sui treni.
E’ urgente, prima di costruire di nuove stazioni, è urgente pensare al :
–    al ripristino della dotazione del materiale rotabile (il numero dei treni giornalieri è passato dai 28 del 2009 ai 13 di oggi);
–    alla messa in sicurezza dei ponti, del cavalcavia e della sede dei binario;
–    alla tutela del patrimonio pubblico con il ripristino delle recinzioni e l’attivazione di adeguati sistemi di sorveglianza contro i continui furti dei cavi di rame;
–    all’ammodernamento degli apparati di sicurezza relativi alle gestione della circolazione;
–    al rinnovo di quei componenti della rete aerea soggetti a continue “cadute”;
–    alla corretta manutenzione della sede binario anche al fine di scongiurare definitivamente i rischi di caduta alberi e/o rami;
–    alla riattivazione delle capacità manutentive delle officine aziendali.
 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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