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di Cinzia Marchegiani
Canton Ticino (Svizzera) – Una tragedia immane, che risolleva il tema della tutela e del controllo dei minori. Un'altra morte inaccettabile, quella che riguarda purtroppo le conseguenze dovute all’abbandono dei figli, e soprattutto nelle autovetture dove oltre ad essere un luogo pericoloso per i bambini, le alte temperature rendono l’abitacolo una gabbia infernale cui è impossibile resistere. Una bambina svizzero-tedesca di 5 anni è deceduta poco prima delle 20.30 di martedì sera del 21 luglio 2015 in un camping di Muzzano nel Canton Ticino. Stando ad una prima ricostruzione, la bimba è stata lasciata nell’auto della madre. Forse una terribile dimenticanza, ma il Ministero pubblico e la polizia, come di norma, precisano che «le cause sono al vaglio dell’indagine». Ieri, come in Italia, anche in Svizzera è stata una giornata molto afosa. Sul posto gli agenti della Polcom e i soccorritori della Croce Verde di Lugano. La donna e le quattro figlie erano arrivate a Muzzano una settimana fa per trascorrere un periodo di vacanza che si è trasformata in tragedia.
Nonostante i tentativi di rianimazione la piccola è morta sul posto.
La Magistratura ha aperto un’inchiesta coordinata dalla Procuratrice capo Fiorenza Bergomi per chiarire la dinamica ed eventuali responsabilità di quanto avvenuto. È stata richiesta la presenza del Care Team Ticino per prestare assistenza psicologica alle persone coinvolte e agli ospiti della struttura. “Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie – commenta Giovanni D'Agata, Presidente dello Sportello dei Diritti – sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime ed a genitori apparentemente impeccabili e incapaci di fare del male ai propri figli. Quest'ennesimo dramma però dev'essere da monito affinché non accada mai più”.
Dalle notizie emerge che la madre è stata ricoverata all’Ospedale Civico di Lugano, insieme alle altre tre figliole, mentre il padre della bimba è arrivato stamani in Ticino e nel pomeriggio si è recato all’Istituto patologico.
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