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Cronaca

TOSCANA: SOLO 500 EDIFICI PUBBLICI MESSI IN SICUREZZA ANTISISMICA

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Tempo di lettura 3 minuti La presidente dell'ordine dei geologi della Toscana Maria Teresa Fagioli: «Su 287 comuni toscani, 92 sono ad alto rischio sismico. Per disastri idrogeologici siamo primi fra le regioni Italiane p

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Redazione

Toscana – Con 35 località colpite e 5 morti, la Toscana è stata tra le Regioni italiane maggiormente interessate dagli effetti dei disastri provocati da frane e inondazioni. Lo rileva il "Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni" elaborato per l’anno 2014 da IRPI-CNR. «La Toscana, nel panorama nazionale, è una delle regioni geologicamente più fragili, con ampie porzioni di territorio soggette a rischio idrogeologico, a rischio sismico e non di rado ad entrambi», commenta Maria Teresa Fagioli, presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana. A dare un'idea della situazione sono i numeri di dell’indagine IRPI-CNR sugli effetti dei disastri idrogeologici. «Siamo primi fra le regioni Italiane per numero di sfollati nel 2014, sono stati oltre 2.000, e secondi nel periodo dal 1964 al 2013, oltre 67.000 con anche 134 morti. Dal punto di vista sismico la situazione non è migliore. Su un totale di 287 comuni 92 sono ad alto rischio, 164 a rischio medio solo 24 sono a basso rischio (delibera GRT n.421 del 26/05/2014)».
Troppe opere ingegneristiche, poca prevenzione. Uno dei problemi della Toscana è quello di avere ancora un esiguo numero di edifici pubblici a noma antisismica, una non sufficiente e adeguata prevenzione idrogeologica e aver dato troppo spazio a opere ingegneristiche di difesa a svantaggio di soluzioni di carattere geologico. «In Toscana, ancora oggi dopo tutti i disastri degli ultimi anni – continua Fagioli – sembrerebbe mancare, tra gli amministratori pubblici e politici, la reale percezione dei rischi sismici e idrogeologici. E ciò si traduce nel preferire interventi di emergenza, con realizzazione ex post di opere ingegneristiche molto onerose, ad un approccio (con costi molto minori) olistico e preventivo, basato sulla conoscenza professionale, eminentemente geologica, del territorio fisico e delle sue dinamiche naturali. Anche se la Toscana è messa sicuramente molto meglio di altre realtà, come geologi toscani siamo stanchi di dover dire così spesso “se solamente ci aveste chiamato prima”».
Troppo pochi gli edifici a norma antisismica. Nella difesa dai terremoti la Toscana è stata la prima regione ad attivarsi sin dal 1997 con il programma VEL, il programma regionale di Valutazione degli Effetti Locali nei centri urbani, edifici strategici e rilevanti. È stato analizzato in dettaglio il rischio sismico dei centri abitati più esposti, e la Toscana è stata una delle prime regioni ad avviare la redazione delle carte di microzonazione sismica. «Nonostante ciò, ancora oggi nella nostra regione il numero di edifici strategici come scuole, municipi, caserme, ospedali, messi in sicurezza è esiguo. A fronte di un totale di diverse migliaia, solo su 1.500 sono stati effettuati gli studi geologico sismici e di questi solo 500 sono stati messi effettivamente in sicurezza».
Minacciati da frane e alluvioni. «La Toscana, anche per il rischio idrogeologico, per quanto avanzate siano le sue normative di settore, è però ancora lontana dal poter garantire una ragionevole tranquillità a tutti i suoi abitanti. Questo anche in conseguenza di una filosofia di approccio al problema che ha privilegiato la realizzazione di opere di difesa (prevalentemente ingegneristiche) rispetto allo sviluppo di una prevenzione, eminentemente geologica».
Non sufficienti i geologi anche in Regione. Anche i recenti disastri, segnalano che all’approccio multidisciplinare è stato preferito quello solo ingegneristico, e neppure sempre di qualità, Torrente Carrione docet. «La recentissima ristrutturazione dell’organico tecnico effettuato dalla Regione, sembra purtroppo confermare lo stesso indirizzo sbilanciato, vedi ad esempio il settore sismico, con solamente 6 geologi 6 lasciati a coprire studi, verifiche e controlli per l’intero territorio regionale». «Una politica miope- conclude Fagioli – che lesina sull’assunzione di geologi e sulla loro promozione a livelli dirigenziali e decisionali nella cura del territorio, degli abitati e della sicurezza degli abitanti che ci vivono, ignorando che ciò si tradurrebbe in una riduzione di spesa pubblica globale ed entità dei danni inevitabili».
 

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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