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Cronaca

TORINO PROSTITUZIONE: ARRESTATI 18 SFRUTTATORI GRAZIE ALL'OPERAZIONE "BLUE NIGHT"

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Tempo di lettura 2 minutiL'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestia,della prostituzione e altro

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Redazione

Torino – Il reclutamento delle ragazze avveniva nei Paesi dell'Est e Nord Europa. Le portavano in Italia con la promessa di un posto di lavoro "regolare" in ristoranti, pizzerie e discoteche, ma alla fine le obbligavano a prostituirsi nei locali notturni.

L'operazione "Blue Night", condotta dalla Squadra mobile di Alessandria con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha portato in carcere complessivamente 18 persone. Nel corso delle indagini sono stati cinque gli arresti eseguiti in flagranza di reato, mentre altri due sono stati effettuati durante l'esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, alla falsificazione di documenti validi per l'espatrio, nonché al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Sequestrati preventivamente cinque locali notturni della zona di Alessandria: Leopard, Dollar, Queen's, Black and White e Miami.

L'indagine ha preso il via nel giugno 2012, quando gli investigatori hanno iniziato a indagare sull'incendio doloso di un night, ritenendo che fosse legato a problemi di racket o di rivalità tra locali. Dal monitoraggio dei telefoni di alcuni proprietari di locali è invece uscito fuori il giro di prostituzione che gravitava intorno a night e discoteche della zona.

Le ragazze percepivano circa 80 euro al giorno, venivano fatte entrare clandestinamente nel nostro Paese e alloggiate in appartamenti messi a disposizione da un'agenzia immobiliare compiacente.
Poi venivano distribuite nei locali notturni dove adescavano i clienti e, a volte, avviavano alcune attività "preliminari" in sale riservate.

Le prestazioni sessuali vere e proprie avvenivano fuori dai locali, e il denaro che le ragazze "guadagnavano", veniva tutto consegnato all'organizzazione.

Per assicurare continuità all'attività lavorativa delle prostitute, il gruppo criminale faceva arrivare i loro passaporti nei Paesi d'origine, dove ottenevano i timbri di entrata e uscita dal territorio Schengen, evitando così il rientro in patria delle ragazze.

All'operazione hanno partecipato circa 90 agenti della questura di Alessandria, 30 del Reparto prevenzione crimine di Torino nonché le Squadre mobili di Biella, Novara, Vercelli, Torino e Pavia.