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GUIDONIA MONTECELIO – Sull’ordinanza Gualtieri, relativa alla messa in funzione del TMB dell’Inviolata, si fa sentire Claudio Zarro, consigliere comunale di opposizione, co-fondatori del Comitato spontaneo contro l’attivazione dell’impianto. “Quest’atto è un’offesa verso circa 300mila cittadini che vivono nell’ hinterland est della provincia di Roma, ora Città Metropolitana”.
Conosce bene l’argomento, è stato lui a promuovere due anni fa, proprio in questo periodo, lontano dai riflettori della campagna elettorale, il sit-in di protesta al parco giochi vicino all’uscita autostradale, che riscosse un discreto successo. Sua anche la mozione che impegnava l’allora amministrazione, a trazione M5S, all’applicazione della Legge sull’individuazione delle aree ad elevato rischio ambientale (LR 13/2019) dell’esponente di Europa Verde e Presidente della commissione regionale Rifiuti Marco Cacciatore. Utile strumento normativo che poteva – e può – dare una svolta positiva all’annosa vicenda. Proposta ripresa dal sindaco ma rimasta disattesa, combinazione, nonostante la presenza grillina nella maggioranza e giunta di Nicola Zingaretti.
“Il TMB non può e non deve essere attivato”, ribadisce Zarro dall’alto del 10% (3000 voti) ottenuto da candidato sindaco con la federazione di liste civiche Uniti in Comune. “L’ordinanza è un atto d’imperio, un chiaro abuso di potere verso una comunità che non l’ha mai voluto. Lotterò e lotteremo tutti insieme, associazioni, comitati, famiglie, affinché non venga perpetrato questo scempio Roma si renda autosufficiente, chiuda il ciclo rifiuti nel suo Comune”.
Invita i cittadini a partecipare al Consiglio straordinario di martedì, 26 luglio, “per salvaguardia del nostro territorio ed ergerci a barriera umana, ad opinione pubblica contraria ieri, oggi e domani a tutto ciò”. Ed esorta il PD locale ad andare in Regione a far valere la sua posizione, “se realmente contrario, non si limitino alle parole, passino ai fatti. L’accordo con Lombardo al secondo turno sa tanto di compromesso”.
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