The Crew Motorfest, Ubisoft torna in pista alla grande

The Crew Motorfest, disponibile per Pc, Xbox e PlayStation, rappresenta un cambio di rotta vero e proprio per la serie targata Ubisoft. Questo avviene da un lato ispirandosi in maniera fin troppo esplicita alla serie Forza Horizon, dall’altro perdendo di vista gli aspetti che hanno caratterizzato questa proprietà intellettuale sin dagli esordi, finendo per sfruttarli ben poco nel corso di una campagna che rappresenta senza né se né ma la fiera delle playlist. Anche dal punto di vista prettamente strutturale il ripensamento è evidente e vede passare dall’enormità delle precedenti mappe americane ai confini di un’isola hawaiiana, O’ahu, che tuttavia si presenta come uno scenario non solo suggestivo sul piano puramente estetico, ma anche dotato di una maggiore densità e coerenza per quanto concerne i contenuti da affrontare. Così facendo gli sviluppatori di Ivory Tower hanno voluto puntare su di uno scenario in grado di regalare scorci particolarmente suggestivi, specie in alcune ore della giornata, e di confezionare questa nuova esperienza in maniera simile a Forza Horizon. In effetti le sequenze iniziali di The Crew Motorfest riprendono davvero molti degli elementi tipici della serie di Playground Games: dall’alternanza di paesaggi e musiche latineggianti dei titoli di apertura alla fase introduttiva in cui ci si mette alla guida dei tanti veicoli differenti a cui si potrà accedere nel corso della campagna, per arrivare al concetto di festival per gli appassionati di motorsport, che viene presentato poco prima di passare all’editor per la creazione del proprio alter ego virtuale. La struttura su cui si poggia The Crew Motorfest è costituita da un buon numero di Playlist, competizioni di vario tipo dedicate ad una precisa tipologia di veicoli o di gare. C’è infatti la Playlist dedicata al Tuning Giapponese, oppure, rimanendo in tema Sol Levante, quella dedicata all’auto del paese orientale, passando poi a quella dedicata alle macchine classiche dagli anni ’50 in poi, o ancora quella dedicata alle Lamborghini, quella alle gare Off Road, quella alle Motociclette arrivando a Playlist con host più o meno famosi come i folli ragazzi di Donut Media o quella dell’influencer Supercar Blondie che darà l’occasione di guidare delle avveniristiche concept car. Ognuna di queste Playlist andrà a modificare più o meno profondamente anche il panorama delle gare, mettendo i giocatori, ad esempio, in gara di notte in mezzo a sgargianti luci al neon per la Playlist dedicata alle auto Giapponesi, con tanto di enormi dragoni che decorano le strade, oppure la particolarissima saturazione dei colori più soft nelle gare dedicate alle auto storiche. Una scelta non rivoluzionaria, sia chiaro, ma decisamente di effetto e che riesce a donare un’inaspettata varietà ai panorami dell’isola. Ogni Playlist presente in questo nuovo The Crew Motorfest è composta da un certo numero di eventi che è necessario compiere in successione per portarla a termine. Alcune saranno dei veri e propri campionati con punteggio ad ogni tappa e premiazione finale sul podio, altre invece offriranno eventi in cui sarà sufficiente arrivare al traguardo, come le suggestive gare con le auto storiche in cui, non avendo in questo caso l’ausilio del GPS, bisogna raggiungere il traguardo seguendo degli indizi fotografici che appariranno su schermo di volta in volta. Altre ancora invece chiederanno di completare la gara nelle prime tre posizioni, mettendo quasi sempre in condizione di compiere i vari obiettivi senza troppi pensieri. La fase iniziale di Motorfest è abbastanza rigida, visto che oltre alle Playlist non avremo molto altro da fare se si escludono gli sporadici Autovelox, o le brevissime prove di Slalom sparse nelle strade delle Hawaii, ma basterà cominciare a completare le Playlist per sbloccare moltissime sfide secondarie che andranno a riempire la mappa di nuove prove che spaziano dal compiere determinate manovre con una precisa macchina passando per la raccolta di innumerevoli collezionabili sparsi ovunque, arricchendo di molto l’offerta proposta man mano che si va avanti nella carriera. Un aspetto comune a tutte le Playlist disponibili nel gioco è la particolare scelta di mettere i giocatori sempre alla guida di veicoli offerti dal gioco stesso che da un lato dona una varietà notevole, ma che dall’altro lato sacrifica completamente le auto presenti in garage. Una scelta ancor meno comprensibile se si prende in considerazione la gradita possibilità di importare quasi tutte le vetture possedute in The Crew 2, ma che le mette nella non troppo piacevole posizione di semplici comparse che si possono usare a piacimento nel free roaming e nelle gare multigiocatore.

Naturalmente ad ogni vittoria si guadagnano diverse ricompense: dai crediti da investire in nuovi veicoli e nella loro personalizzazione estetica, agli immancabili XP che permettono di crescere di livello sbloccando ulteriori ricompense, titoli e quant’altro, sino al particolare sistema di modifiche tecniche rappresentato in The Crew Motorfest da un originale sistema paragonabile al Loot di un gioco di ruolo. Grazie all’ottenimento di alcune carte dedicate a varie parti da modificare suddivise per rarità, Non Comune, Raro, Epico e Leggendario, e accompagnate anche da un valore numerico che ne indica l’efficacia, modificare il bolide è ancora più intrigante. Queste particolari carte sono anche suddivise per categoria: in una gara dedicata al fuoristrada si ottengono pezzi per questo tipo di veicoli, così come in una gara dedicata alle moto si conquistano parti relative solo a questa categoria e così via. Anche in questo caso però ci si scontra con la scelta di dover usare delle auto a “noleggio” nelle gare, rendendo molto meno interessante ed utile la modifica dei propri veicoli, specialmente nell’ottica del progresso in giocatore singolo. Parlando sempre di veicoli, come da tradizione per The Crew, essi non si limitano solo alle auto, ma si possono usare anche moto, aerei, motoscafi, Monster Truck, fino ad affascinanti prototipi inventati di sana pianta da Ivory Tower arrivando infine al top per quel che riguarda sia le motociclette, con alcune MotoGP disponibili, che per le auto con alcuni modelli di RedBull Formula 1. Naturalmente è possibile affrontare tutte le Playlist con la Crew per un massimo di quattro giocatori e, oltre a questo, si può prender parte anche a gare esclusivamente multiplayer. La prima è la Grand Race, una competizione per 28 giocatori in cui utilizzare tre diverse tipologie di vetture, ognuna per un terzo di gioco. Appena prima di partire si ha la possibilità di selezionare cosa utilizzare in gara. Queste competizioni saranno mediamente abbastanza lunghe e piuttosto impegnative visto anche l’elevato numero di concorrenti che non si faranno troppi problemi a giocare sporco fra tamponamenti e sportellate. Nel Demolition Royale, invece, si prende parte ad un particolare mix tra un Demolition Derby ed una Battle Royale. In questo caso i giocatori saranno un massimo di 32 suddivisi in squadre di un massimo di 4 giocatori ed l’obiettivo è ovviamente quello di eliminare gli altri concorrenti distruggendone le auto con scontri spettacolari. Una volta provocati abbastanza danni è anche possibile trasformarsi in Monster Truck aumentando a dismisura la forza distruttiva per puntare ad essere gli unici sopravvissuti e quindi vincitori. Entrambe queste tipologie di gare sono sempre disponibili e, ad ogni mezz’ora, offriranno un’ambientazione diversa e anche classi di auto coinvolte differenti di volta in volta. Un altro aspetto peculiare di The Crew Motorfest è la presenza dell’Hub, una vera e propria base operativa in cui girare a piedi in un garage virtuale in cui saranno esposte le auto di altri giocatori che si possono ammirare in ogni minimo dettaglio, votare quelle che si preferiscono per il contest mensile legato alle personalizzazioni estetiche ed anche iscrivere uno dei propri veicoli a queste particolari gare. Si può addirittura sedersi al volante di ognuna delle auto presenti, accenderne il motore per sentirlo ruggire, un piacevole extra che consente di ammirare ogni auto presente. All’entrata sarà presente anche un’auto che rappresenta il bundle principale delle auto disponibili all’acquisto. Ovviamente si possono comprare coi crediti di gioco, ma i giocatori più frettolosi e facoltosi potranno anche utilizzare soldi veri per risparmiare tempo, ma non denaro. Sempre all’interno del Hub si può partecipare al Summit Contest, ossia una specie di Playlist Mensile, suddivisa in eventi settimanali, dedicata anche in questo caso ad uno specifico tipo di vetture. Compiendo le varie prove disponibili con le auto adatte, si ottengono ricompense di ogni tipo oltre a salire di livello andando ad accumulare anche i particolari Punti Leggenda. Questi punti possono poi essere investiti per migliorare alcuni aspetti in maniera permanente. Si può ad esempio investirli per ottenere un boost ai punti esperienza guadagnati, oppure ai crediti e così via. Si possono investire fino ad un massimo di 20 punti Leggenda per ognuna delle voci disponibili e questo offre dei bonus ragguardevoli, sebbene ci vorrà molto tempo e moltissime gare per accumularne a sufficienza per ottenere i bonus maggiori. Come da nuova politica Ubisoft, il gioco è localizzato in italiano nei soli testi, mentre il parlato rimane in inglese.

The Crew Motorfest può contare su un’enorme varietà dei mezzi disponibili. Da questo punto di vista il gioco è una festa vera e propria paragonabile al famosissimo Goodwood Festival che ogni anno fa la gioia degli appassionati di qualsiasi cosa sia mossa da un motore, a scoppio od elettrico. Avere a disposizione un parco vetture così eterogeneo porta ovviamente ad una quantità e varietà di gare davvero soddisfacente, e la scelta di modificare profondamente anche il paesaggio a seconda della Playlist in corso non fa altro che sottolineare tutte queste piacevoli sfaccettature. Peccato che in alcuni casi queste variazioni sul tema riguardano solo oggetti di contorno come enormi gonfiabili e cartelli vari, il gioco dà il meglio di sé quando modifica tutto, come nel caso delle gare dedicate alle auto Giapponesi decisamente d’impatto od anche ai particolarissimi circuiti dedicati al Drift che con le loro interminabili curve portano a decine di metri di altezza dal suolo. Le novità di The Crew Motorfest si estendono anche al gameplay, che presenta un modello di guida sostanzialmente migliorato rispetto al passato, capace di trasmettere in maniera molto più convincente il peso della vettura e di mantenere alto il coinvolgimento durante le gare nel tentativo di bilanciare accelerazione e freno, derapate e boost al fine di evitare impatti che potrebbero rallentarci parecchio. In tal senso si notano alcune importanti accortezze: la prima è l’introduzione di una funzionalità rewind che consente di riavvolgere gli ultimi quattordici secondi di azione, nel caso in cui si rimanga coinvolti in un incidente che potrebbe compromettere in maniera frustrante il piazzamento finale di una gara fino a quel momento perfetta. La seconda riguarda il design dei tracciati, quasi del tutto privi di ostacoli contro cui inchiodarsi e dotati di barriere laterali in curva che permettono di evitare scivolamenti eccessivi quando si arriva lunghi, cosa che potrebbe farci perdere il contatto con i checkpoint. Questi ultimi, peraltro, presentano una certa tolleranza al contatto, pensata per preservare quanto più possibile la fluidità della corsa ed evitare di rovinarla per qualche centimetro. Infine sono presenti diverse opzioni che consentono di scalare l’esperienza di guida sulla base delle proprie preferenze, dai banali indicatori della traiettoria al cambio automatico o manuale, passando per tutta una serie di assistenze elettroniche che possono rendere ancora più concreto e solido l’impianto messo a punto da Ivory Tower. Peccato che poi, quando ci si mette alla guida di un motoscafo o soprattutto di un aereo, questo spessore finisca per dissiparsi irrimediabilmente. Dal punto di vista tecnico The Crew Motorfest include due modalità grafiche su PS5 e Xbox Series X: una a 4K dinamici e 30 fps, l’altra a 1440p dinamici e 60 fps. Quest’ultima è ovviamente da preferire e si comporta molto bene anche sul fronte della nitidezza sugli schermi Ultra HD, sebbene soffra di qualche fastidioso calo di frame rate, di alcune mancanze e di fenomeni di pop-up abbastanza evidenti quando si corre a gran velocità. In generale, la resa visiva di The Crew Motorfest fa il possibile per avvicinarsi al suo più volte citato punto di riferimento, Forza Horizon 5, senza però raggiungere il medesimo livello qualitativo: in alcuni frangenti l’isola di O’ahu appare davvero affascinante e i suoi paesaggi regalano momenti emozionanti, ma quando il sole è alto il sistema di illuminazione tende un po’ ad appiattire gli elementi e alla fine ci si muove un po’ fra alti e bassi. Tirando le somme, il nuovo gioco di corse targato Ubisoft è sicuramente divertente, intrattiene con una rosa di veicoli davvero inimitabile, e lo fa in un panorama bellissimo e attraverso un enorme numero di gare ed eventi. La particolare progressione parte lenta, ma non bisogna temere, infatti il gioco offre moltissimi eventi proseguendo nella carriera. Peccato per alcune scelte che ne intaccano l’anima stessa, sacrificando aspetti che sarebbe stato meglio vedere sottolineati nella giusta maniera, garage personale e modifiche tecniche in primis. Lo stile di guida funziona, ma si inciampa in alcune fasi, come in partenza o quando il comportamento delle vetture cerca di essere verosimile, sbagliando clamorosamente. Fortunatamente l’utilizzo delle assistenze alla guida smussa questi angoli e ne amplifica il divertimento, ma probabilmente rinunciare a qualsiasi velleità realistica, anche la più piccola, avrebbe giovato non poco al gioco. Se siete quindi amanti dei racing games e state cercando qualcosa che affianchi Forza Horizon, allora questo The Crew Motorfest è ciò che state cercando.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 7,5

Gameplay:7,5

Longevità1. 8

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise