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Esteri

Terrore in Francia, assalto in una chiesa vicino Rouen: prete sgozzato, gli assalitori gridavano "Isis"

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Tempo di lettura 2 minuti Uccisi gli aggressori che avevano preso in ostaggio il parroco e le suore a Saint-Etienne-du-Rouvray

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A.B.
 
NORMANDIA – Sangue, sgomento e incredulità dinnanzi agli occhi dei francesi già affranti e colpiti nell’animo dai precedenti episodi di inaudita violenza che hanno portato una evidente destabilizzazione sociale. Ma la violenza non si ferma, in Normandia due uomini armati di coltelli hanno assalito una chiesa vicino Rouen e preso in ostaggio un sacerdote e diverse fedeli, tra le quali due suore. Al momento dell'irruzione nella chiesa i due assalitori hanno inneggiato all'Isis gridando "Daesh". Gli aggressori, definiti "squilibrati", sono stati uccisi dalla polizia francese. L'arcivescono di Rouen, monsignor Lebrun ha confermato che il parroco padre Jacques Hamel di 86 anni è stato "sgozzato". Il ministero dell'Interno fa sapere che il bilancio è di un morto e tre feriti. Di questi, uno lotta tra la vita e la morte. Il sequestro, cominciato intorno alle 10, è durato circa un'ora. Il quartiere della chiesa Saint Etienne du Rouvray, era stato circondato dalle forze dell'ordine e dalle "teste di cuoio" della polizia, il Bri. Uno dei due assalitori indossava la "chachia", il caratteristico copricapo di lana portato dai musulmani, e aveva la barba. La sezione anti terrorismo della Procura di Parigi ha aperto un'indagine per terrorismo

L'assalto Secondo le prime ricostruzioni dell'orribile attacco, i due, entrati da una porta posteriore della chiesa, hanno bloccato le porte, prendendo in ostaggio il sacerdote che stava celebrando la messa, due suore e due fedeli. Una terza suora è invece riuscita a fuggire lanciando l'allarme

 La chiesa nel mirino La chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray era già stata presa di mira da un fondamentalista islamico: uno studente algerino 24enne, Sid Ahmed Ghani, l'aveva inserita in una lista di alcuni luoghi di culto cattolici da colpire nella zona di Parigi. L'algerino è stato successivamente arrestato dopo aver ucciso una maestra di fitness, Aurelie Chatelain. Dopo gli attentati di chiara matrice islamica a Tolosa e Montauban del 2012, che portarono all'uccisione di tre militari e 4 civili di religione ebraica il governo decise di schierare agenti a protezione di 700 scuole ebraiche e sinagoghe e alle 1.000-2.500 moschee come parte delle operazioni Sentinel. Meno protette, visti i numeri – 45.000 chiese cattoliche, 4.400 protestanti, 2.600 evangeliche e 150 ortodosse – i luoghi di culto cristiani nelle loro diverse articolazioni

Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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