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TERRACINA: TUTTE LE INFO DEL COMUNE SUI PANNELLI ELETTRONICI INFORMATIVI IN CITTA'

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Tempo di lettura 2 minuti Da ieri sono in funzione, e serviranno per comunicare con i cittadini da tre punti strategici per Terracina. Passeranno da lì tutte le informazioni utili da parte del Comune

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Redazione

Terracina (LT) – Non è stato affatto facile, ma finalmente le complesse relazioni tra il comune di Terracina e la ditta Aesys fornitrice dei pannelli elettronici presenti in città si sono risolte positivamente. Da ieri i tre maxi schermi di piazza Mazzini, piazzale della Stazione e piazza 4 novembre (Borgo Hermada) sono entrati in funzione. Vale la pena allora ricostruire l'annosa vicenda così da fornire puntuale informazione a quanti giustamente si sono posti legittime domande sul mancato utilizzo degli stessi.
Il progetto, finanziato in parte con fondi regionali e in parte con risorse comunali, nasce alla fine del 2009, sotto la precedente amministrazione, che decide tipologia e numero dei pannelli oltre che la ditta (Aesys) a cui affidare la fornitura.
Come era prassi della precedente amministrazione nessuno pagò la ditta che si ovviamente si rifiutò di consegnare i tabelloni elettronici. Subentrato il sindaco Procaccini, recuperati i fondi comunali necessari (circa 40mila euro), l'Aesys consegnò i pannelli che gli operai comunali prontamente installarono in città, collegandoli alla rete elettrica solo ad ottobre del 2012. Si evitò così al comune la tripla beffa di dover pagare una penale all'Aesys, di dover rimborsare integralmente la regione Lazio per il finanziamento ricevuto e poi distratto, e senza neppure avere i benedetti tabelloni informativi per cui erano stati destinati!
Sembrava la fine dell'incubo, purtroppo non lo fu. Restavano da saldare alla ditta ancora 8mila euro, la quale si rifiutò di consegnare le chiavi per l'attivazione dei pannelli. Ora, essendo il debito maturato antecedentemente al 2011, rientrando nella massa passiva del dissesto finanziario, risultava legalmente impossibile per l'amministrazione saldarlo senza incorrere in procedure sanzionatorie da parte della Corte dei Conti.
In quest'ultimo anno è stata svolta una complessa e costante opera di mediazione con i vertici della ditta fornitrice, anche il concorso personale e diretto del sindaco. Al termine della quale l'Aesys, apprezzando gli sforzi compiuti dall'amministrazione, e in virtù di un contratto di manutenzione ordinaria degli impianti, ha consentito lo sblocco definitivo della querelle.
Da ieri sono in funzione, e serviranno per comunicare con i cittadini da tre punti strategici per Terracina. Passeranno da lì tutte le informazioni utili da parte del Comune per quanto riguarda il traffico e la mobilità, le emergenze pubbliche, i numeri utili, gli eventi turistici in corso, etc…
"Si chiude così, con un altro piccolo successo l'ennesima logorante vicenda legata ad una cattiva amministrazione del passato che ha disastrato la nostra città" – dichiara il sindaco Procaccini – "Affrontiamo ogni ostacolo sul cammino di risanamento della città, sapendo che i risultati arrivano solo dopo un duro lavoro e talvolta senza che nessuno neanche sappia delle difficoltà che dobbiamo affrontare ogni giorno. Ma tant'è, il destino ha voluto che questo fosse il nostro compito. Sorridiamo qualche minuto di fronte a un problema risolto e ci rituffiamo subito nell'acqua alta dei tanti problemi ancora di risolvere. In conclusione, un saluto ed un ringraziamento ai dirigenti comunali che hanno lavorato alla soluzione del caso. Bene così".

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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