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di Silvio Rossi
Era già un’impresa, dopo la prima delle due semifinali, il passaggio di Flavia Pennetta in semifinale, con la brindisina che ha letteralmente strapazzato la numero due del mondo, la rumena Simona Halep. Due italiane in semifinale negli US Open, nel complesso sportivo del Flushing Meadows, a New York, non si erano mai viste. Una che addirittura arriva in finale, ancora meno, tanto che tutti i telegiornali della sera hanno dato un notevole spazio a Flavia e alla sua vittoria.
L’altra azzurra, Roberta Vinci, aveva davanti a lei un’impresa impossibile, affrontare la tennista numero uno al mondo, leader indiscussa del ranking mondiale, nella sua terra. Trovarsi davanti Serena Williams, in una semifinale di un torneo del Grande Slam è quasi come dire aver perso in partenza.
Dopo il primo set, vinto dalla fortissima americana per 6 a 2, nessuno avrebbe scommesso sulla tarantina, quasi intimorita dallo strapotere di Serena. Invece Roberta ha messo il coraggio davanti alla racchetta, e colpo su colpo, ha rimontato vincendo il secondo set per 6 a 4 e portandosi in pareggio.
Al terzo set Roberta Vinci ha compiuto il miracolo. Sul 3 a 3 ha strappato un game all’avversaria, portandosi sul 5 a 3, e resistendo al tentativo della Williams di recuperare, vincendo il terzo set per 6 a 4, e raggiungendo la corregionale (entrambe le azzurre sono pugliesi) alla finale.
Vedere due azzurre che raggiungono insieme la finale di un torneo del grande slam è un’impresa mai successa, oltretutto le vittorie italiane sono state limitate al Roland Garros, nella “vicina” Parigi. Oggi, con la vittoria a New York, nel giorno della grande commemorazione della strage alle Torri Gemelle, le due azzurre hanno regalato all’Italia un sogno.
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