TASTE OF ROMA. L'ECCELLENZA ALLA PORTATA DI TUTTI

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Presso i giardini dell’Auditorium Parco della Musica, nello scorso fine settimana, si è svolta la quarta edizione della manifestazione Taste of Roma, appuntamento con a cucina di qualità. Come per gli scorsi anni, dodici cuochi, tra i più rinomati della capitale, hanno deliziato gli ospiti con piatti originali. Capitanati dallo chef del ristorante La Pergola all’Hilton, il tedesco ormai naturalizzato romano, Heinz Beck, vero istrione della cucina, riconoscibili dalla folla di clienti e curiosi che affollavano lo spazio del suo ristorante, hanno duellato a colpi di gnocchetti con salsa all’aglio nero, ricci e tartufo estivo, presentati da Cristina Bowerman, ai ravioli di mare, proposti da Angelo Troiani, e decine di altri succulenti piatti proposti dai partecipanti.
Per gli avventori c’era la possibilità di assaggiare piatti preparati da grandi nomi a prezzi veramente abbordabili. I piatti proposti avevano prezzi medi di 6/7 euro, le “eccellenze” potevano essere prese a 10 euro.
Oltre ai dodici ristoranti, l’offerta della manifestazione era completata da alcuni stand di prodotti alimentari di tutti i generi. Presenti i magazzini “Metro”, che non sono un produttore come molti altri stand, ma la cui distribuzione alimentare ha un’offerta, riservata agli esercenti, che spazia su tutte le gamme di prodotti.

Erano inoltre presenti alcuni produttori che incuriosivano il visitatore. Un produttore di cannoli siciliani, invitava i presenti ad assaggiare il gusto dei propri prodotti, ricordando come in siciliano, la parola «tastare» ha lo stesso significato dell’anglofono «taste», uno stand di un produttore di lumache, con teca dove venivano mostrati gli animaletti che brucavano l’erba, lo spazio gestito dal birrificio belga Leffe ha organizzato dei “blind taste”, dove si poteva scoprire alcune curiosità sui sapori di spezie decisamente insoliti, con la ricompensa, per chi si sottoponeva a questa “tortura”, di due assaggi delle loro creature.

Degni di nota sono stati lo stand di Punto Gelato, dove la cortesia di Günter Rohregger, altoatesino trapiantato nella capitale, ha dimostrato come, per fare un gelato di qualità non è necessario essere nati nel caldo siciliano, o aver avuto scuole come quelle napoletane o romane, ma se c’è la passione e la scelta dei materiali di prestigio, il risultato non delude.
Interessante anche lo spazio gestito dalla Regione Lazio, che con Lazioinnova, nell’anno dell’expo, non trascura nessun aspetto dell’enogastronomico laziale. Oltre a presentare le aziende che stanno rappresentando la regione all’expo milanese, nello stand è stato possibile assaggiare molti piatti che hanno reso particolarmente apprezzata la cucina laziale, con spiegazioni e consigli da parte dei cuochi dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani.