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Il Codacons fotografa il "caso fiscale" che spinge i cittadini a non pagare le tasse, la UIL denuncia che oggi su 832 comuni su 8.092 del totale hanno deliberato l'aliquota sulla TASI, ma di questi solo 514 Comuni hanno pubblicato sul sito del Ministero dell'economia la loro delibera
Cinzia Marchegiani
TASI o non TASI, l'incubo amletico. Lo strilla forte con un comunicato senza alcuna interpretazione il Codacons: "No a discriminazioni tra contribuenti, il caos spinge i cittadini a non pagare le tasse" . Dai dati diramati dalla denuncia della UIL è emerso che ad oggi solo 832 Comuni su 8.092 del totale hanno deliberato quale aliquota applicheranno sulla Tasi, e di questi solo 514 Comuni hanno pubblicato sul sito del Ministero dell'economia la loro delibera. L'associazione Codacons sempre attenta a dare corretta informazione soprattutto nel tutelare ogni consumatore, troppo spesso classificati in cittadini di serie A e serie B si esprime in merito. Così il Presidebnte Codacons, Carlo Rienzi con una nota cerca chiarezza: "Sulla Tasi regna ancora troppa incertezza e la circostanza secondo cui solo pochi comuni hanno deliberato l’aliquota, potrebbe creare evidenti disparità di trattamento tra contribuenti, con date di pagamento differenziate a seconda dei comuni di residenza. A pochi giorni dalla scadenza della prima rata, lo Stato dovrebbe dare risposte certe ai cittadini chiamati al pagamento della Tasi, Il caos che si sta determinando è intollerabile e, oltretutto, potrebbe spingere gli utenti a non pagare le tasse con danni pesantissimi per il Fisco."
Il clima d'incertezza ed economica sembra remare contro i contribuenti che ad oggi non sanno ancora che fare e soprattutto discriminati.
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