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Viterbo

TARQUINIA UNIVERSITÀ AGRARIA, VERSO IL CIPPATO E MAI PIÙ RAMAGLIE IN TERRA NEI BOSCHI

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Tempo di lettura < 1 minutoL'assessore Boni: «apriamo alla tecnologia»

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di Gennaro Giardino

Tarquinia (VT), la crisi del mercato della legna da ardere, il modificarsi delle stagioni, aprono a forme di utilizzo dei boschi comunque redditizie per  l’Ente, legate alla produzione energetica. L’aggiudicazione dei boschi avvenuta con delibera di giunta, il 18 novembre, e il ritrovato impegno con la ditta Barili, leader nel settore, apre una nuova era per l’Università Agraria. Meccanizzazione compatibile con le esigenze del bosco e cippatura del legno in loco, sono i punti salienti dell’accordo. Sull’esempio della Regione Toscana, un modo nuovo e meno impattante di tagliare il bosco. Il mancato taglio può provocare danni seri al bosco stesso. Le matricine lasciate devono poi avere il giusto tempo di ripresa, consentendo il pascolo solo nel momento adatto. Nell’ambito della tutela antincendio vanno rimosse anche le ramaglie in terra. Molte aziende boschive reputano conveniente lasciare sul posto i rami e prendere un verbale. Non questa volta, perché la cipattura rende vantaggioso anche l’uso delle ramaglie. Importante anche il vantaggio per  il servizio di legna da ardere comunque mantenuto. Lotti da 15 quintali, uno per famiglia a un prezzo di quasi 50 centesimi al quintale inferiore rispetto allo scorso anno, per una disponibilità complessiva di circa 6000 quintali, distribuita in pezzatura lunga presso il centro aziendale della Rocaccia. Presto sarà pubblicato l’avviso con tutti i dettagli necessari.