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Viterbo

TARQUINIA: COMPLEANNO PER IL PROGETTO "ALZHEIMER"

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Tempo di lettura < 1 minutoIl “Progetto Alzheimer” coinvolge un gruppo di otto persone residenti a Tarquinia, seguite da un’equipe di medici, psicologi, assistenti sociali, terapisti occupazionali e operatori sociosanitari.

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Redazione

Tarquinia (VT) – È stato festeggiato sabato 15 giugno, presso il centro socio riabilitativo “Luigi Capotorti”, il primo anno del “Progetto Alzheimer”. Erano presenti il sindaco Mauro Mazzola, l’assessore ai Servizi Sociali Enrico Leoni e il direttore del Distretto 2 dell’Ausl di Viterbo, dott.ssa Fabiola Cenci. Finanziata dall’Amministrazione Comunale, l’iniziativa è coordinata dal Distretto 2 dell’Ausl di Viterbo, che si avvale della Cooperativa Alice. Il “Progetto Alzheimer” coinvolge un gruppo di otto persone residenti a Tarquinia, seguite da un’equipe di medici, psicologi, assistenti sociali, terapisti occupazionali e operatori sociosanitari. Il percorso riabilitativo ha la finalità di contrastare la progressiva perdita delle abilità cognitive, di mantenere costante la capacità di svolgere le attività quotidiane e di offrire un sostegno alle famiglie. «Voglio ringraziare i professionisti che in questi dodici mesi ha svolto un lavoro straordinario. – ha dichiarato il primo cittadino – Continueremo a garantire il nostro sostegno, per erogare un servizio indispensabile ai pazienti e ai parenti». «L’iniziativa ha una forte valenza sociale. – ha affermato l’assessore Leoni – Con questo progetto si vuole migliorare la qualità della vita dei malati, con attività specifiche, e dei familiari, attraverso momenti d’incontro e d’informazione utili ad accrescere la consapevolezza sui disturbi provocati dalla patologia». «Ringrazio l’Amministrazione Comunale per l’aiuto che offre. – ha detto la dott.ssa Cenci – Il nostro “Progetto Alzheimer” è un modello preso da esempio da altre realtà regionali». La demenza di Alzheimer è causata da un’alterazione delle funzioni cerebrali, la quale implica serie difficoltà per il malato nel condurre una vita normale. Colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.