TARQUINIA, CENTRALE A CARBONE DI TVN: "UN CANCRO MALIGNO E LA CURA NON SONO LE COMPENSAZIONI"

Redazione

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota della lista civica Per Il Bene di Tarquinia

Ecco la nota:

Il Sindaco Mazzola esce sulla stampa contro Tidei come fosse un agnellino spaventato dagli eventi, quasi a voler significare di essere preoccupato della salute dei suoi concittadini, quando tutti sanno che non ci sono agnelli ma lupi intorno alla vicenda delle trattative con Enel, che in fondo vogliono solo i soldi del danno ambientale e sanitario, senza per questo cercare di fermare lo scempio che compie il carbone ogni giorno. Al dunque vi sono solo i soldi delle compensazioni economiche che Enel ancora una volta potrebbe spargere sul territorio e sfamare i lupi che non aspettano altro che una nuova edizione degli accordi stipulati nel 2008. Non sappiamo se Mazzola abbia bisogno di fosforo per ricordare quanto avvenuto negli anni, ma riteniamo doveroso riportare la realtà su un livello più credibile, chiarendo subito che la storia non è come si legge nelle dichiarazioni uscite negli ultimi giorni sulla stampa.
Il sindaco Mazzola cade dalla sedia alla notizia che ci sono 37 criticità che riguardano TVN e l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).  Eppure molte delle problematiche emerse sono contenute nelle osservazioni presentate dal Movimento No Coke Alto Lazio nell’ambito della fase istruttoria per il rinnovo dell’AIA, procedimento a cui il sindaco Mazzola non ha mai voluto partecipare, non avendo a cuore il problema ambientale e sanitario del proprio paese. Ci sono tutti gli atti formali che inchiodano Mazzola alle sue piene responsabilità, i suoi rifiuti ad  ogni richiesta di intervento del comune di Tarquinia nella procedura dell’AIA, le mozioni bocciate, gli incontri negati con le associazioni ambientaliste e lo stesso movimento per evitare di rovinarsi i rapporti con la Spa energetica. Mazzola sembra non ricordare le montagne di documenti posti alla sua attenzione, i consigli comunali infuocati che chiedevano giustizia per le criticità gravi della centrale a carbone; le stesse criticità che oggi lo stesso Mazzola dichiara essere una sua preoccupazione. Che nessuno prenda in giro la verità! Mazzola vuole solo i soldi, come ha già fatto in passato, calpestando il diritto alla salute e il diritto di vivere in un ambiente sano, e con essi, il futuro dell’economia agricola e turistica. “Il sindaco Mazzola, ricorda l’ex consigliere comunale Marco Tosoni, non può mistificare la realtà in questo modo, ricordo ogni momento in cui sono stato messo in minoranza per aver chiesto con tutte le mie forze di ascoltarci ed accogliere le proposte sulla questione del carbone e dell’Aia, ma tutte le mozioni presentate dal sottoscritto sono state bocciate violentemente in consiglio comunale, compresa la richiesta di sottoscrivere le osservazioni, quelle stesse che oggi preoccupano il sindaco Mazzola.” Nelle osservazioni avevamo evidenziato come l’Enel avesse depositato una documentazione estremamente carente e lacunosa, tale da non consentire al pubblico interessato la possibilità di crearsi un quadro di riferimento ambientale e progettuale. Analizzando i dati progettuali, saltò subito all’occhio come l’Ente energetico avesse presentato un bilancio di massa generale NON CONFORME e NETTAMENTE SUPERIORE a quello autorizzato per il medesimo impianto con decreto MAP 55/02/2003, in particolare per quanto riguarda il carbone (+ 600 t/a), l’acqua per uso industriale (+ 2.350.000 m3/a), il calcare (+ 37.500 t/a), l’urea (+6.500 t/a), il Monossido di carbonio CO (+20 mg/Nm3), le acque reflue (+317.500 t/a), i fanghi (+1.250 t/a) e il gesso ( 62.500 t/a) avvicinandosi pericolosamente ai bilanci di massa previsti nell’iniziale progetto a quattro gruppi, giungendo,quindi, ad annullare quasi totalmente i pur minimi benefici conseguenti la riduzione di taglia imposta dalle istituzioni competenti. Grave ed offensivo per la popolazione oltre che per il lavoro della commissione IPPC e dello stesso Ministero dell’Ambiente risultò, inoltre, il fatto che l’Enel, nella domanda di rinnovo, avesse presentato un Piano di monitoraggio e controllo, completamente difforme da quello predisposto dalla Commissione IPPC ed inserito quale parte sostanziale nel recente Decreto di integrazione dell'autorizzazione unica 55/02/2003 del 24-12-2003 emesso a seguito della procedura di riesame. Particolare menzione merita, in tal senso, la reiterata richiesta di ENEL di avere un valore limite di monossido di carbonio di 150 mg/Nm3 che non solo non è conforme a quanto stabilito nel citato decreto di integrazione, ma, soprattutto, non risulta coerente con i valori limite, stabiliti in 50 mg/Nm3, riferibili alle migliori tecniche disponibili, a cui la centrale di Torrevaldaliga Nord dovrebbe essere vincolata come gli altri impianti europei, nonché l’incoerenza tra i flussi di massa e le relative concentrazioni di emissioni per sezione; incoerenza che se non sanata renderà estremamente difficile controlli puntuali sul rispetto dei limiti emissivi. Siamo ancora in attesa di avere dati epidemiologici, o semplicemente dei dati delle emissioni al camino dei TVN che continua a dichiarare di emettere vapore acqueo,offendendo l’intelligenza e la fiducia di un intero territorio che attende giustizia per una schiavitù energetica lunga più di 50 anni.

Mazzola piagnucola e si lagna al vento per l’esclusione dal tavolo di confronto  tra Enel ed il comune di Civitavecchia in un patetico tentativo di farsi invitare dal colosso energetico che ha ben altre preoccupazioni che la tutela della salute dei cittadini, ovvero trovare alleanze nei comuni limitrofi  per riuscire a mangiare nel piatto delle compensazioni. Al dunque c’è un sindaco di Civitavecchia che potrà limitare drasticamente la portata inquinante della centrale a carbone di Civitavecchia, ed un primo passo lo ha fatto presentando le 37 criticità ad Enel, di cui molte già  rivendicate dal Movimento No coke  al tavolo del Ministero per il rinnovo dell’AIA.  Ora la partita è aperta: Tidei riconferma anche al Green Day Live  contro la megadiscarica di non voler monetizzare i danni alla salute, vediamo come proseguirà in questo percorso; ma, come per l’Ilva di Taranto, nessuno provi a mistificare: il carbone uccide, eccome! Fa un morto al giorno come ha dimostrato lo studio di Greenpeace, inutilmente attaccato da Enel SPA che ha perso la causa e la faccia. Mazzola inizi a smetterla di giocare con i soldi delle compensazioni e si occupi, invece, come il suo ruolo richiederebbe, della salute dei cittadini. Ci domandiamo quali azioni  ha posto in essere negli ultimi 5 anni per difendere la salute e l’economia di Tarquinia? Dormiva oppure aveva paura di perdere i soldi delle compensazioni di Enel. Oggi Mazzola chiede un fronte unico contro il carbone non rendendosi conto che quello c’è sempre stato, anche senza di lui, anzi malgrado lui; un fronte che non ha mai smesso di lottare, anche nel silenzio colpevole delle istituzioni, Mazzola ed il suo compare Moscherini in primis, e che ha continuato a chiedere giustizia denunciando le inadempienze dell’ente energetico, rappresentate oggi nelle 37 criticità.
Mazzola non conosce le criticità, perché non ha mai voluto incontrare il Movimento No Coke  né ascoltarne le ragioni, perché non si è mai preoccupato per l’inquinamento massiccio che denunciavamo ed ha preferito giocare con quel carrozzone chiamato Consorzio per la gestione dell’osservatorio ambientale dei sindaci, che, nonostante sia stato sconfessato dal Ministero e dalla Regione Lazio, ha continuato a spendere soldi senza produrre e/o controllare nulla né, tanto meno, pretendere almeno il rispetto dei limiti imposti dall’AIA. “I giorni in cui si poteva far fronte unico, sono lontani” dichiara Marco Tosoni “con Mauro Mazzola nessun fronte unico è possibile, lui è inaffidabile e, come ha fatto 5 anni fa, potrebbe tradire di nuovo, ancora una volta per monetizzare una lotta, che oggi gli farebbe comodo riavere ai suoi comandi. Noi non alzeremo il prezzo a nessuno, vada da solo in piazza, ma anche in Procura e nelle sedi competenti, e ci dimostri che realmente vuole salvaguardare la salute di tutti” Per il Bene di Tarquinia non è un prodotto elettorale; c’era prima delle elezioni e ci sarà ancora al fianco dei cittadini, con grande dispiacere del sindaco, che si preoccupi piuttosto di tutte quelle promesse elettorali che oggi non può più mantenere, compresi i soldi delle compensazioni evaporate prima delle elezioni.

tabella PRECEDENTI:

05/09/2012 TARQUINIA, SICUREZZA DELLA CENTRALE ENEL TORREVALDALIGA NORD DI CIVITAVECCHIA.