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Cultura e Spettacoli

Taranto: Rino Barillari rende omaggio alla più antica Cattedrale pugliese

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Tempo di lettura 2 minutiEcco alcuni scatti del  “King of Paparazzi” nel Duomo di San Cataldo con il commento del prof. Antonio Fornaro

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Rino Barillari guidato dal prof Antonio Fornaro e dalla giornalista tarantina Titti Battista, dopo aver apprezzato il ponte girevole, il castello aragonese e le meraviglie della incantevole e folkloristica città vecchia, uno dei borghi sul mare più suggestivi di Taranto ricco di monumenti e palazzi in stile barocco e rococò raggiunge la più antica cattedrale pugliese, il duomo di San Cataldo.

L’arcinoto “The King of Paparazzi”, che con il suo obiettivo ha immortalato Papi, Altezze reali, Capi di Stato, vuole rendere omaggio alla comunità tarantina arricchendo le mostre fotografiche con gli scatti del luogo più importante della Città dei due mari.

La Cattedrale pugliese più antica con la sua navata centrale, le colonne sormontate da capitelli di diversa fattura, le pareti interne arricchite di stucchi e affreschi, gli altari e le cappelle gentilizie, la cappella del Sacramento, il fonte battesimale della più antica chiesa bizantina costituito da un unico blocco di marmo rotondo e concavo, sormontato da un baldacchino retto da quattro colonne poligonali su cui poggiano le travi che reggono il cupolino centrale, la tela raffigurante l’ingresso di san Cataldo nella città di Taranto, il “cielo d’oro della Cattedrale”,  il particolare del mosaico sul pavimento realizzato nel 1160 , il Cappellone di San Cataldo con il vestibolo quadrangolare e la cappella di forma ellittica.

Ammirevole lo scatto che immortala lo splendido Cappellone dedicato al Santo Patrono Cataldo. Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi definì tale opera. “La Cappella Sistina del Sud Italia”.

E che dire delle opere scultoree: nelle altre foto sono ritratte due delle dodici statue in marmo di Carrara che adornano il Cappellone. Entrando nello stesso la prima a destra e la prima a sinistra sono opera dello scultore napoletano del ‘700 Giuseppe Sammartino e riproducono San Giuseppe e San Giovanni Gualberto.

E poi ancora vediamo, l’attuale statua argentea di San Cataldo realizzata nel 2003 dallo scultore Virgilio Mortet. Lunga e tribolata è la storia delle statue del Santo. Si iniziò nel 1316 con il mezzobusto e nel 1465 fu realizzata la prima statua intera. La più bella di tutte le statue, fino ad oggi realizzata, commenta il prof. Antonio Fornaro, è stata quella del napoletano Catello rubata nel 1983. L’anno successivo, 1984, l’artista grottagliese, Orazio Del Monaco, realizzò una nuova statua del Santo che ebbe poca fortuna perché risultò essere molto pesante e difficile da portare in processione. Per questo motivo è stata realizzata quello dello scultore Virgilio Mortet.

 

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