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Cronaca

Tangenti, indagato 10 dipendenti gruppo Leonardo e 2 società di Google

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Un giro di mazzette sotto forma di compensi extra o mensili o annuali, provvigioni ‘fuori sacco’ sui contratti aggiudicati e regalie come buoni carburante o da spendere in negozi di computer, telefonia, tv e elettrodomestici, e poi oggetti di valore apprezzabile come penne di marca.

Un sistema architettato, secondo la Procura, grazie anche al supporto di Google Pay, e che ha portato a indagare in base alla legge sulla responsabilità degli enti pure due società del colosso californiano: Google Ireland e Google Payments.

E’ quanto è venuto a galla da una inchiesta del pm di Milano Gaetano Ruta a carico di 14 persone e 3 società, che ieri ha portato i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza nelle sedi della Leonardo a Roma e a Pomigliano d’Arco (Napoli), per acquisire documenti. Le accuse a vario titolo sono riciclaggio, reati fiscali e corruzione tra privati, reato quest’ultimo di cui rispondono dieci dipendenti del gruppo, che risulta parte offesa e che ha collaborato alle indagini.

Al centro della ricostruzione di inquirenti e investigatori c’è una fornitrice di Leonardo, la Trans Part, società di intermediazione nella distribuzione di materiali ed equipaggiamenti destinati ai più diversi settori, da quello militare a quello aerospaziale, dai trasporti fino al petrolchimico. Società con sede a Milano e che vede indagati 4 persone tra manager e dipendenti, i quali, secondo gli accertamenti, in cambio di commesse, ottenute con la rivelazione di informazioni riservate o ‘truccando’ i bandi gara, avrebbero corrisposto ai dipendenti di Leonardo regalie, come buoni benzina o per gli acquisiti in negozi di elettronica e compensi anche sotto forma di contratti di consulenza fittizi: dai 1.500 euro al mese, ai 25/30 mila all’anno, dall’1,5% al 3.5 % di provvigioni sull’aggiudicato. La provvista che sarebbe servita per ‘ungere’ il meccanismo cominciato almeno nel 2015, risulta proveniente da fondi neri che i dipendenti della società fornitrice con sede in corso Sempione avrebbero creato ‘dirottando’ parte dei proventi delle commesse (lecite) su una consociata statunitense. Questa, a sua volta, tra il 2012 e il 2018 avrebbe trasferito, in assenza di giustificazioni contrattuali e contabili, 6 milioni di euro su tre off-shore con sedi, una a Panama, una nel Regno Unito e una in Irlanda.

Per poi far rientrare tale somma in Italia allo scopo di ‘oliare’ i funzionari di Leonardo – alcuni ancora in fase di identificazione, si legge nell’ordine di esibizione atti – ci si sarebbe servirti di due riciclatori i quali, è lo schema ipotizzato, avrebbero usato la piattaforma di pagamento Google Pay. Google Ireland e Google Payments, scrive il pm, avrebbero consentito “il trasferimento di somme di denaro provento di frode fiscale” ostacolando “l’identificazione della provenienza delittuosa”. Attraverso la “interposizione” delle due società non era possibile “risalire all’identificazione del soggetto che ha disposto i bonifici”. “Naturalmente presteremo la massima collaborazione alle indagini”, afferma un portavoce di Google, sottolineando che la società ha ricevuto, “nell’ambito di una più vasta indagine, una informazione di garanzia per una ipotesi di illecito amministrativo – aggiunge – in relazione a movimentazioni finanziarie che sarebbero state effettuate utilizzando le nostre piattaforme”. In particolare, la Gdf ha finora ricostruito che, tra il 2017 e il 2019, le operazioni dall’estero verso l’Italia sono state 25 per un totale di 400 mila euro.

Operazioni che avrebbero visto l’interposizione delle due società di Mountain View nella canalizzazione dei fondi e che ora sono indagate in base alle legge sulla responsabilità degli enti in relazione al presunto riciclaggio, così come Trans Part in relazione ai reati fiscali e al riciclaggio.

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Macabro ritrovamento a Vignale: Il mistero dei resti di neonati in una villetta di Parma

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A Vignale di Traversetolo, Parma, la scoperta dei resti di un neonato e forse di un altro bambino ha sconvolto la tranquilla comunità. I corpi, rinvenuti in un giardino di una villetta abbandonata, hanno portato all’accusa di omicidio e occultamento di cadavere per una ragazza di 22 anni. L’autopsia sul primo neonato ha confermato che il piccolo era nato vivo, ma le cause del decesso restano ignote. Le indagini proseguono sotto il massimo riserbo, con i RIS sul posto e la villetta sotto sequestro.

A dare l’allarme è stato un vicino, e i resti sono stati ritrovati a distanza di un mese l’uno dall’altro. La comunità di Traversetolo, circa 10mila abitanti, è sotto shock, e i dettagli emersi non fanno che aumentare l’angoscia. Il sindaco Simone Dall’Orto ha descritto il quartiere come un’area benestante e tranquilla, dove nessuno si sarebbe aspettato una tragedia del genere.

Gli inquirenti stanno interrogando la giovane e il suo fidanzato, cercando di capire se la ragazza abbia agito da sola o se ci siano stati complici. Il fidanzato, che ha dichiarato di non sapere nulla della gravidanza, ha affermato che la loro relazione si era raffreddata negli ultimi tempi. Un dettaglio significativo è che la giovane era appena tornata da un viaggio in America, postando foto sui social mentre emergevano le notizie sul ritrovamento del cadavere.

La vicenda è ancora avvolta nel mistero, e si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini, che potrebbero portare alla scoperta di altri corpi e chiarire le dinamiche di questo oscuro dramma.

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Germania, stretta sui controlli ai confini: un esempio per l’Italia?

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Il governo tedesco introduce controlli rigorosi. Italia pronta a valutare la stessa via per la sicurezza nazionale

Il governo tedesco ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere per sei mesi, sospendendo temporaneamente l’accordo di Schengen. L’iniziativa, annunciata dal cancelliere Olaf Scholz e dal ministro dell’Interno Nancy Faeser, mira a combattere l’immigrazione clandestina e identificare potenziali estremisti islamici. Faeser ha dichiarato: “I controlli ci permetteranno di fermare i criminali e proteggere la sicurezza nazionale”.

In Italia, il governo osserva con attenzione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato l’approccio tedesco, affermando che “l’Italia dovrebbe considerare misure simili per garantire il controllo dei flussi migratori e migliorare la sicurezza”.

Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne dell’UE.

Dall’opposizione italiana, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la misura, sostenendo che “questo approccio può danneggiare la solidarietà europea”. Schlein ha insistito sulla necessità di politiche migratorie basate sulla condivisione delle responsabilità tra i paesi membri.

Sul fronte tedesco, i Verdi hanno espresso perplessità, ribadendo che i controlli non devono compromettere i diritti umani e chiedendo una maggiore attenzione agli aspetti umanitari della migrazione. Il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), invece, ha applaudito la decisione, richiedendo controlli ancora più severi.

Queste misure giungono in un momento in cui l’Europa è di fronte a una crescente pressione migratoria, e la cooperazione tra gli Stati membri appare cruciale. L’approccio della Germania, sebbene temporaneo, potrebbe fornire spunti per l’Italia, che sta cercando soluzioni a lungo termine per affrontare la gestione dei flussi migratori.

Meloni: Lavoriamo a soluzioni innovative sui migranti, occhi puntati sul modello Albania

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, ha ribadito la volontà di esplorare nuove strategie per la gestione dei migranti, con particolare attenzione al protocollo Italia-Albania. Meloni ha dichiarato che il progetto richiede ulteriore lavoro, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo in Europa per processare le richieste d’asilo. Sottolineata anche la necessità di intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo forze di sicurezza e intelligence.

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Tentato assassinio a Donald Trump: Fermato un 58enne armato di AK47 in Florida

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Un nuovo attentato contro Donald Trump è stato sventato mentre l’ex presidente giocava a golf nel suo club di West Palm Beach, Florida. Ryan Wesley Routh, 58 anni, proveniente dalle Hawaii, ha puntato un fucile contro Trump. Un agente del Secret Service ha individuato l’arma e aperto il fuoco, mettendo in fuga Routh, poi arrestato senza opporre resistenza. Il sospettato è ora sotto custodia della polizia.

L’FBI ha avviato un’indagine sul tentato omicidio, mentre il movente di Routh rimane oscuro. Tra i suoi post sui social, si evidenzia un forte interesse per la guerra in Ucraina, dove ha tentato di reclutare persone per la causa di Kiev.

L’ex presidente Trump, rassicurando i suoi sostenitori, ha dichiarato: “Sto bene, non mi arrenderò mai”. Questo è il secondo attentato nei suoi confronti in due mesi, aumentando le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati tempestivamente informati dell’episodio. Harris ha espresso sollievo dichiarando: “Sono felice che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Anche Biden ha condannato l’episodio, sottolineando l’importanza della pace e della sicurezza nel paese.

Le misure di sicurezza attorno a Trump sono state intensificate, con la presenza di cecchini a protezione immediata durante l’evacuazione. Le indagini proseguono, mentre l’episodio aumenta la tensione in vista delle prossime elezioni, a soli 51 giorni dall’apertura dei seggi.

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