VITERBO: TRUFFA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI, 9 ARRESTI

Redazione

Viterbo – Partita dalle prime ore della mattina l'operazione "vento di maestrale", vede impegnati oltre 50 carabinieri del comando provinciale di Viterbo, insieme ai militari di altri comandi provinciali competenti, 25 militari del Noe di Roma e 38 agenti della polizia stradale di Viterbo.

Le indagini. Il blitz, con il quale si sta dando esecuzione nelle province di Viterbo, Roma, Terni e Latina a 9 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip del Tribunale di Viterbo, riguarda la gestione dei rifiuti nella provincia di Viterbo nonché la raccolta e l'igiene urbana della stessa città. Nove le persone destinatarie delle ordinanze, responsabili a vario titolo e in concorso tra loro di truffa, frode in pubblica fornitura, falso materiale, falso ideologico, abuso d'ufficio. Sono in corso di esecuzione anche nove perquisizioni negli uffici amministrativi di enti pubblici a carico di funzionari addetti al settore rifiuti nonche' presso le sedi legali e operative delle società oggetto di indagine ed il sequestro condizionato di un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti




VITERBO: VILLA ROSA A RISCHIO SOPRAVVIVENZA

Redazione

Viterbo – Nella giornata di venerdì 29 maggio  la Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù, denominata Casa di Cura “Villa Rosa” ha inviato una nota con la quale comunica l’inizio delle procedure di messa in mobilità per circa il 50% dei propri lavoratori dipendenti.

"Visti i precedenti incontri tenuti presso la Prefettura di Viterbo alla presenza del Prefetto e del Direttore Generale della AUSL di Viterbo e gli importanti impegni ottenuti dagli stessi, – dichiarano attraverso una nota dall'USB Viterbo – appare incomprensibile la nota diramata dalla Direzione della Casa di Cura. Nella nota di messa in mobilità si evince chiaramente una sostanziale ed importante inversione di tendenza nella gestione economico-finanziaria dal 2009 ad oggi con un progressivo abbassamento delle spese e relativo innalzamento delle entrate; inversione di tendenza dovuta principalmente ai risparmi operati sul personale e, soprattutto, sul cambio del CCNL al personale stesso che ha visto abbassarsi i propri salari per circa 600,00 euro/annui.

Il precedente tentativo di “mobilità” – prosegue la nota sindacale – conclusosi presso la Regione Lazio con gli accordi di “solidarietà” ha messo in evidenza la criticità dello stesso in quanto non è stato possibile applicarlo senza mettere in discussione l’operatività della struttura e, di conseguenza, l’accreditamento della stessa. A tutto ciò va aggiunto che era anche in discussione una trattativa, con la Direzione, per un contributo di solidarietà dei lavoratori, a specificare la disponibilità ed il grande senso di responsabilità dimostrato dagli stessi e dalle Organizzazioni Sindacali che gli stessi rappresentano.

Per quanto sopra – conclude la nota USB -appare veramente incomprensibile ed, a nostro avviso, ingiustificabile l’atteggiamento della Direzione di “Villa Rosa” che oltre a mettere in discussione la “sopravvivenza” di ulteriori 75 famiglie dellintera provincia, mette in discussione l’assistenza di circa 180 pazienti particolarmente fragili e la sopravvivenza della struttura, fino ad oggi “fiore all’occhiello” della Sanità viterbese."
 




VITERBO, UIL FPL: "NECESSARIO RIATTIVARE AUMENTI ECONOMICI"

Redazione

Roma – "Un incontro per avviare il confronto sui fondi e sulle progressioni orizzontali dei dipendenti e la riattivazione, a partire dal 1 gennaio 2015, degli aumenti economici spettanti in base alla disciplina contrattuale della dirigenza, quali l'incremento dell'indennità di esclusività al compimento dei 5 e dei 15 anni per medici, biologi, chimici, fisici, psicologi, così come il passaggio alla fascia superiore della retribuzione di posizione". A chiederlo alla ASL di Viterbo – riferisce una nota – è Lamberto Mecorio, Segretario Generale della UIL FPL di Viterbo. «Richieste sacrosante – prosegue Mecorio – per le quali non abbiamo ancora ricevuto risposta. Ricordiamo infine che la Legge di stabilità, anche se proroga al 31 dicembre 2015 il blocco economico della contrattazione collettiva nazionale, sblocca una serie di materie che erano state vincolate e 'congelatè. Precisamente – sottolinea il Segretario Generale della UIL FPL di Viterbo – il trattamento ordinariamente spettante al dipendente, la definizione del trattamento economico complessivo del dirigente, la consistenza dei fondi per i trattamenti accessori e le progressioni di carriera. Abbiamo inviato le nostre richieste alla ASL – conclude Lamberto Mecorio – il 5 maggio. Aspettiamo risposta».




VITERBO, RAGGIRO CON SISTEMA "PHISHING": DENUNCIATO 65ENNE

Redazione

Viterbo – I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Viterbo hanno scoperto e segnalato alla Procura della Repubblica di Viterbo un abile raggiro finanziario posto in essere da un viterbese di 65 anni. Nell'attività fraudolenta, realizzata attraverso il sistema del phishing, ovvero una truffa effettuata su internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, è stato determinante il ruolo del 65enne che, al fine di trarne un vantaggio economico, ha messo a disposizione di ignoti soggetti dell'est europeo le credenziali del proprio conto, sul quale pervenivano somme proventi di truffe effettuate in danno di società, alle quali, a sua volta, erano state carpite fraudolentemente le credenziali dei rapporti bancari. L'ammontare delle somme oggetto di riciclaggio è pari a circa 4.500 euro.




VITERBO, PANICO SU MONTE SORATTE: UNA DONNA CADE IN DIRUPO

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Viterbo – Scivola mentre percorre un sentiero sul Monte Soratte e cade in dirupo rimportando la frattura della gamba sinistra. La centrale operativa del 118 ha attivato l’elisoccorso regionale che ha inviato sul luogo dell’infortunio Pegaso 33, l’eliambulanza dotata del verricello per il recupero dei feriti in zone particolarmente impervie, di stanza a Viterbo. L’incidente è avvenuto oggi intorno alle 13.30. La signora L.V di 55 anni insieme al marito e ad una comitiva di amici era in gita sul monte che si erge solitario ai margini della Valle del Tevere, quando ha messo il piede su un roccia ed ha perso l’equilibrio scivolando una fenditura rocciosa particolarmente difficile da raggiungere. L’elisoccorso regionale che dopo aver imbarcato l’esperto del soccorso alpino è arrivato nei pressi dell’area in pochi minuti. Dall’elicottero che è rimasto in volo sulla perpendicolare del ferito è stato calato il tecnico che ha messo in sicurezza l’area subito dopo il medico che ha verificato le condizioni della signora fasciando la gamba. Successivamente la donna è stata assicurata alla barella e sollevata fino all’elicottero insieme al tecnico del soccorso alpino. Subito dopo con il verricello è stato recuperato il medico. L’elicottero è decollato alla volta del Gemelli dove alle 15,20 la signora è stata presa in carico dal Dea dell’ospedale in codice giallo per una frattura scomposta di tibia e perone.




VITERBO: OPERAZIONE "SILVER & GOLD", 37ENNE ARRESTATO IN CAMPO NOMADI EUR

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Altro tassello aggiunto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Viterbo all'operazione «Silver & Gold» che lo scorso 24 marzo ha portato all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, al riciclaggio di argenteria e lavorati in oro, al commercio di oro senza autorizzazione ed alla falsità in dichiarazioni fiscali. Ieri i militari, che in questo periodo hanno continuato a svolgere accertamenti ed indagini per i tre uomini sfuggiti all'arresto, hanno rintracciato un cittadino romeno di trentasette anni, colpito da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L'uomo, che lo scorso 24 marzo non era stato rintracciato perché fuori dalla propria abitazione, al momento dell'operazione si era rifugiato all'interno del campo nomadi di Roma via Candoni 91 alla Magliana. I carabinieri, avuta la certezza della presenza dell'uomo nel campo, sono intervenuti insieme ai colleghi della Compagnia Carabinieri Roma-Eur bloccandolo e arrestandolo. Dopo la notifica del provvedimento il trentasettenne è stato messo agli arresti domiciliari. Continuano intanto gli accertamenti per eseguire le altre due misure di custodia cautelare ancora mancanti e per raccogliere le fonti di prova che serviranno all'Autorità Giudiziaria inquirente a sostenere l'accusa nel processo.




VITERBO: 17ENNE ROMENO BECCATO A SPACCIARE DAVANTI SCUOLA

Redazione

Viterbo – Continua l’attività dei Carabinieri della Compagnia di Viterbo nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti all’esterno degli Istituti Scolastici del capoluogo.  I militari, durante un servizio di appostamento all’esterno dell’Istituto Tecnico Industriale di Viterbo, hanno colto in flagranza di reato uno studente 17nne, di origini romene, mentre cedeva una dose di hashish ad un’altra studentessa 16nne. L’immediato intervento dei militari ha permesso di bloccare i due e recuperare lo stupefacente appena ceduto. La perquisizione personale dello spacciatore ha permesso poi di rinvenire ulteriori 2 grammi di haschish che il giovane aveva pronti per la vendita. Alla luce di ciò il giovane è stato denunciato all’autorità giudiziaria per spaccio di sostanze stupefacenti
Nel contesto dello stesso servizio sono stati segnalati all’Ufficio territoriale del Governo oltre all’acquirente altri 3 giovani una ragazza 25nne trovata in possesso di 4 grammi di haschish e 1 di marijuana, un ragazzo 20nne con cinque grammi di haschish e un ragazzo 28nne con un grammo di haschish.
Tutto lo stupefacente sequestrato sarà ora sottoposto ad accertamenti per verificarne il principio attivo.
 




VITERBO: L'ORO VERDE DELLA TUSCIA VA IN SCENA A "EXPOFESTVITERBO"

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Viterbo
– In occasione di Expo Fest Viterbo, la manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale per oggi sabato 25 e domenica 26 aprile in vista di Expo 2015, la Camera di Commercio di Viterbo presenta ”L’oro verde della Tuscia” nei Giardini di Palazzo dei Priori.

L’iniziativa prevede il sabato dalle ore 17,30 alle 20 e la domenica dalle ore 11 alle 20 la degustazione e vendita degli oli extravergine di oliva e DOP Tuscia e DOP Canino, in collaborazione con i Comitati di assaggio Ufficiali Panel VT1 e Panel VT2 di Viterbo. Inoltre il sabato, alle ore 19, percorsi sensoriali con la guida dei Capi Panel VT1 e VT2 Lucia Lancetti e Maria Teresa Frangipane.

Gli oli in degustazione sono delle aziende aderenti all’iniziativa e licenziatarie del Marchio Tuscia Viterbese.
 

L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA DOP CANINO
È un olio extravergine d’oliva ottenuto dalle varietà di olive Canino, Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio, con un’acidità massima dello 0,50%, un colore verde smeraldo con riflessi dorati e un odore fruttato che ricorda il frutto sano e fresco ed un sapore deciso, con retrogusto amaro e piccante, con sentori di cardo selvatico e carciofo.
La zona di produzione ricade nei comuni di Canino, Arlena di Castro, Cellere, Ischia di Castro, Farnese, Tessennano, e parte della superficie dei comuni di Montalto di Castro e Tuscania.

L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA DOP TUSCIA
L’olio extravergine d’oliva DOP Tuscia è ricavato principalmente dalle olive della varietà Frantoio, Canino e Leccino. Le caratteristiche di questo sono un colore verde smeraldo, con riflessi dorati, l’odore fruttato che ricorda il frutto sano e fresco, un sapore di fruttato medio con equilibrato retrogusto di amaro e piccante di intensità variabile ed un’acidità totale massima dello 0,50 %.
La zona di produzione comprende in pratica i comuni della provincia di Viterbo il cui territorio non compresi nell’area di produzione della DOP Canino.
 
I COMITATI DI ASSAGGIO PROFESSIONALI – PANEL VT1 E VT2
Presso la Camera di Commercio di Viterbo sono operanti 2 Comitati di Assaggio Professionali, denominati rispettivamente VT1 e VT2 ed autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con Decreti H-473 e H-474  del 13.8.2007. Ai Comitati, composti da Assaggiatori in possesso di requisiti di idoneità che operano sotto la direzione di un  Capo Panel riconosciuto, è demandata l’analisi organolettica degli oli vergini di oliva, al fine di stabilire la classificazione merceologica del prodotto (D.O.P., extravergine, vergine, lampante) per la sua immissione al consumo. Pertanto le partite di olio che richiedono la certificazione D.O.P. Canino e Tuscia vengono sottoposte obbligatoriamente all’analisi organolettica dei Comitati (panel test).
 
IL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE

È stato istituito nel 2003 dalla Camera di Commercio di Viterbo per contraddistinguere e promuovere prodotti e servizi realizzati nella provincia di Viterbo e che rispondano a determinati requisiti di qualità e tipicità. L’identificazione dell’origine delle produzioni e il rispetto dei disciplinari di qualità sono verificati e garantiti dall’Ente camerale attraverso il Comitato di gestione e controllo del Marchio Tuscia Viterbese.
Il Marchio Tuscia Viterbese nasce per soddisfare l’esigenza degli operatori di raggiungere ed essere ben visibili presso mercati di consumo più vasti, anche internazionali, che non sempre sono alla portata delle piccole aziende locali.
Il Marchio collettivo, quindi, promuove prodotti e servizi identificandoli sotto la stessa origine, rappresentata dal territorio della Tuscia viterbese. Al contempo, gli stessi prodotti a marchio promuovono il territorio in quanto espressione diretta di un ambiente che, in virtù delle proprie peculiarità ambientali e sociali, si presenta propizio allo sviluppo di un’enogastronomia ed un  artigianato di qualità.
Nell’ambito dei prodotti a Marchio Tuscia Viterbese sono stati approvati, in particolare, i disciplinari di produzione dell’olio extravergine di oliva a DOP Canino e DOP Tuscia.
 




VITERBO: BOCCI E OLMI CONFERMATI OSSERVATORI ARBITRALI. MUZZI E SCORSINO I NUOVI ENTRATI

Redazione
Viterbo
– La sezione di Viterbo dell’associazione italiana arbitri potenzia il settore degli osservatori arbitrali. Infatti, Andrea Bocci di Viterbo e Silvano Olmi di Tarquinia, osservatori arbitrali entrambi in forza all’Aia di Viterbo, sabato scorso a Roma hanno frequentato e superato con successo il corso di aggiornamento obbligatorio.
Inoltre, domenica, a Ostia Lido, Francesco Muzzi e Alessandro Scorsino entrambi di Viterbo hanno brillantemente superato l’esame d’idoneità ed entrano a far parte degli osservatori arbitrali provinciali guidati da Antonio Nigro.

“La conferma di Bocci e Olmi e i nuovi ingressi di Muzzi e Scorsino – dichiara il presidente della sezione Aia di Viterbo, Luigi Gasbarri – rafforzano ulteriormente un settore importante del nostro sodalizio. Gli osservatori arbitrali viterbesi, sotto la guida di Antonio Nigro, stanno svolgendo un ottimo lavoro.”
 




VITERBO, 10 ANNI DI ARSENICO NELL'ACQUA: DALL'ISDE PRECISE INDICAZIONI PER IL RISARCIMENTO SANITARIO

Redazione
Viterbo
– Si è svolta  sabato 11 aprile 2015 a Viterbo, presso la sala degli Almadiani, la conferenza sul tema “Arsenico: cosa è bene sapere, ricordare e fare”.
La conferenza nell’ambito delle iniziative organizzate dal comitato “Non ce la beviamo “ per la seconda Giornata  di studio dedicata al tema : “Acqua bene comune”,  ha visto una rilevante presenza di cittadini, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.
La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment), ha introdotto la sua relazione medico-scientifica con la  considerazione che proprio dal mancato rispetto dell’articolo 32 della Carta costituzionale in materia di tutela della salute, così come dal mancato rispetto del Decreto Legislativo 31/2001 – che fissa i parametri di salubrità e potabilità delle acque ad uso umano – attraverso il ricorso all’istituto della deroga, ha avuto origine l’esposizione cronica all’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, di oltre un milione di cittadini italiani.

Per oltre un decennio, ha proseguito la dottoressa Litta, le popolazioni  interessate da questa problematica ambientale e sanitaria, ed in particolare quelle del Lazio, sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed esposte a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia di assoluta ed accettabile certezza per esposizioni croniche: l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda infatti di porre in atto interventi ed azioni per portare questo valore il più possibile vicino allo zero.
Eppure i periodi di deroga, come disposto dal succitato Decreto legislativo, avrebbero dovuto avere la durata più breve possibile e comunque non superiore ai tre anni durante i quali si sarebbero dovuti realizzare impianti capaci di ridurre ed eliminare l’arsenico dalle acque e così  risolvere definitivamente ed efficacemente questo problema.

Nei periodi di deroga, sempre secondo quanto previsto anche dalle disposizione europee, alle donne in gravidanza e ai bambini (per i noti effetti dell’arsenico anche sullo sviluppo cerebrale – incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie -) si sarebbe dovuta assicurare acqua con il minor quantitativo possibile di arsenico, sempre al di sotto di 10 microgrammi/litro, meglio se a contenuto zero, e acqua con le stesse caratteristiche avrebbero dovuto utilizzare le industrie alimentari.
L’arsenico è infatti classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon.

Sempre l’assunzione cronica di questo elemento è indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
L’esposizione ultradecennale e fuorilegge a questa sostanza, insieme alla mancanza di una corretta e diffusa informazione, e  insieme alla mancata  distribuzione di acqua idonea alle persone e alle industrie alimentari, non è rimasta senza conseguenze per la salute delle popolazioni in termini di aumento di rischio per cause di morte e malattie correlate all’esposizione all’arsenico, come purtroppo certificato da diversi studi epidemiologici che non hanno fatto altro che confermare quanto già evidenziato da decenni di studi e ricerche internazionali; come ha evidenziato la referente dell’Isde citando gli studi condotti anche sulla popolazione residente nella Provincia di Viterbo e in particolare lo studio  “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio; lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità “Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell’esposizione alimentare all’arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio”; i risultati dello studio Sepias – Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica – realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche; e il recentissimo studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010” concluso nel 2014 e realizzato sempre  dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio che ha dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all’arsenico nelle acque; in particolare quest’ultimo studio ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalità per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

La dottoressa  Litta trattando poi la specifica situazione del Comune di Viterbo, ha fatto notare come debba essere ottimizzata la gestione dei dearsenificatori in quanto solo il loro funzionamento efficiente e costante può garantire subito acqua salubre e potabile alla cittadinanza e come sia necessario intervenire per ridurre l’esposizione ad altri fattori inquinanti delle persone, e in particolare delle donne in gravidanza e dei bambini, istituendo anche un registro comunale degli impianti e delle attività ad elevato impatto ambientale e sanitario.
La rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente ha rinnovato un forte appello alle istituzioni affinché sia garantito a tutte le persone l’accesso all’acqua potabile; e un altrettanto forte appello affinché le istituzioni impediscano che ulteriori agenti inquinanti possano contaminare le falde acquifere.
A conclusione della relazione la dottoressa  Litta ha rinnovato l’appello (espresso  più volte  anche  congiuntamente  alla sezione viterbese della Fimmg –  Federazione italiana medici di medicina generale, e all’Ordine dei medici di Viterbo) perché nei confronti delle popolazioni esposte si attui subito una sorta di “risarcimento sanitario” ovvero: informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni della provincia di Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie; studi di monitoraggio dello stato di salute delle persone e in particolare dei bambini per patologie correlabili anche all’esposizione all’arsenico (disturbi del neurocomportamento e neoplasie dell’età pediatrica), attraverso progetti  di prevenzione che prevedano l’esecuzione di visite ed esami mirati, totalmente gratuiti e in strutture pubbliche e che possano almeno in parte “risarcire” a livello sanitario  il danno subito  a causa dell’esposizione ad una sostanza tossica e cancerogena come l’arsenico.
 




VITERBO: IN AUMENTO NELLA TUSCIA LE IMPRESE INDIVIDUALI DI STRANIERI

Redazione
Viterbo
– Cresce il numero di imprese condotte da extracomunitari nella provincia di Viterbo registrando un aumento rispetto al 2013 del 6,5%. È quanto emerge dall’indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere sui dati 2014 del Registro delle imprese delle Camere di commercio, in cui è stato riscontrato che nella Tuscia su 24.583 imprese individuali 1.285 sono condotte da imprenditori originari dei paesi extracomunitari. Una quota quindi pari al 5,23% del totale delle imprese individuali, comunque inferiore rispetto al peso che le stesse hanno nell’intera nazione che è del 10,3%.

Marocco (24%), Albania (8%), Senegal (8%) e Cina (7%) sono i paesi di provenienza  delle comunità imprenditoriali straniere più rappresentate. Per quanto riguarda il settore di attività il 59% di queste ditte individuali straniere svolge la propria attività nel settore del commercio (763 imprese individuali), seguito dal settore delle costruzioni con il 13% e agricoltura 6%.

Mettendo a confronto i dati relativi alla nazionalità ed al settore emerge che  nel settore del commercio le imprese individuali  più presenti sono gestite da imprenditori di nazionalità marocchina, seguiti dai senegalesi e dai cinesi. Nel settore delle costruzioni i più attivi sono gli imprenditori individuali di nazionalità albanese, moldavi e macedoni così come nel comparto agricolo.