IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO

[ ELENCO DI TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO E RELATIVE ALIQUOTE APPLICATE ]

 
Alberto De Marchis

Viterbo – Lo speciale Imu de L’osservatore laziale tra i comuni delle provincie del Lazio.

Nella provincia di Viterbo, nessuna amministrazione ha applicato il massimo dell’aliquota consentita per legge (6 per mille)  riguardo la prima abitazione.  La maggior parte dei Comuni ha ritenuto di lasciare invariata l’aliquota del 4 per mille per l’abitazione principale. Le assisi comunali che hanno invece ritenuto di aumentare l’aliquota sulla prima casa, aggiudicandosi quindi il titolo, assegnato dal nostro quotidiano, di Comuni vampiro sono:  Calcata e Vetralla che hanno deliberato l’aliquota del 5,5 per mille seguiti da Carbognano, Fabrica di Roma, Monte Romano, Monterosi, Nepi, Onano, Tuscania, Vallerano e Vitorchiano che hanno aumentato l’aliquota al 5 per mille.

Le amministrazioni che hanno invece ritenuto di abbassare l’aliquota sulla prima casa rispetto a quella ordinaria fissata per legge e che si aggiudicano il trofeo, virtualmente assegnato dal nostro quotidiano  “Imu 2012” sono: Soriano nel Cimino 3,5 per mille, Sutri 3,8 per mille e Viterbo 3,9 per mille.


Intanto per agevolare i contribuenti  e rendere più facile il pagamento dell’imposta sugli immobili, è stata introdotta anche la possibilità di versare quanto dovuto presso gli Uffici Postali con un apposito bollettino (per evitare lunghe code sarà attivato uno sportello apposito in ciascuna sede), oltre che in banca attraverso il modulo F24. Il bollettino realizzato da Poste Italiane per il pagamento dell'Imu, reperibile in tutte le sedi, si identifica grazie alla dicitura "Pagamento IMU” e al numero di conto corrente che è i medesimo in tutta la penisola. I contribuenti possono pagare in contanti, con carta Postamat e Bancomat oppure effettuare il versamento online con carta di credito (i clienti BancoPostaOnline e BancoPosta Click possono pagare anche con addebito in conto corrente e con carta di credito). Sul sito delle Poste è anche possibile compilare direttamente dal proprio pc il modulo F24, stamparlo e poi recarsi presso l’Ufficio Postale per il versamento effettivo.

[ ELENCO DI TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO E RELATIVE ALIQUOTE APPLICATE ]

 

tabella PRECEDENTI:

08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI LATINA
08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE
07/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI RIETI
06/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA
01/07/2012 CASTELLI ROMANI, LE ALIQUOTE IMU COMUNE PER COMUNE


 




ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO

Redazione

Viterbo – L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha inviato ai Presidente della Provincia di Viterbo una lettera aperta che chiede all'ente locale di intervenire affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque. Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

La situazione del territorio provinciale di Viterbo, gia' assai grave per l'eccessiva presenza di arsenico nelle acque erogate ad uso umano presenta anche altre gravi criticita', come appunto quella relativa alle microcistine tossiche e cancerogene presenti nel lago di Vico.Tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' ai cittadini sia garantita acqua realmente potabile ed affinche' si risanino gli ecosistemi locali dai molteplici fattori di inquinamento che hanno portato a una situazione di degrado assai grave; tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' sia difeso il diritto alla salute e sia rispettato l'ambiente.
 

IL TESTO DELLA LETTERA APERTA

Al Presidente della Provincia di Viterbo
 
e per opportuna conoscenza:
all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo
al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo
al Prefetto di Viterbo
al Commissario straordinario della Asl di Viterbo
 
Oggetto: Richiesta di intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
Signor Presidente della Provincia di Viterbo,
 
a nome dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) le invio questa urgente richiesta di un intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha gia' inviato il 20 novembre 2012 alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'", documento con cui chiediamo che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
 
Si allega alla presente il testo integrale delle Osservazioni citate.
 
Poiche' lei gia' conosce sia la gravita' della situazione del lago di Vico, sia piu' in generale la gravita' della situazione dell'acqua potabile nel territorio provinciale, certamente non le sfugge la necessita' di un impegno anche della Provincia di Viterbo in difesa della salute della popolazione, e quindi nella fattispecie un impegno per chiedere ed ottenere il rigetto da parte della Commissione Europea, ovvero la revoca da parte dei Ministri proponenti, dello scandaloso schema di decreto citato.
 
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, voglia gradire distinti saluti,
 
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)
 
Viterbo, 4 dicembre 2012

tabella PRECEDENTI:

01/12/2012 ALLARME ACQUA POTABILE "TOSSICA E CANCEROGENA": ALTRI SEI DEPUTATI PRESENTANO UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
29/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE
22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
09/09/2012 VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO
28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE


 




TUSCANIA, VIA LIBERA ALL'INDIRIZZO "AGRICOLTURA" PRESSO L'ISTITUTO PROFESSIONALE "ORIOLI"

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Redazione

Tuscania (Viterbo) – “Esprimiamo grande soddisfazione per il via libera del Consiglio provinciale al Piano di Dimensionamento Scolastico contenente la proposta d’istituire, presso la sede distaccata dell’Istituto professionale “Orioli” di Viterbo nel comune di Tuscania, l’indirizzo ‘servizi per l’agricoltura e lo sviluppo del territorio. Una scelta di buon senso che va a beneficio della nostra comunità”. Lo affermano i consiglieri provinciali Fabio Bartolacci e Roberto Staccini.

“Grazie ad un emendamento condiviso e presentato dai sottoscritti – aggiungono – è stato possibile modificare la bozza originaria del Piano così come approdata e discussa nell’apposita commissione consiliare. Infatti, nella prima stesura recependo una proposta avanzata dal Comune di Tuscania, la Provincia aveva inserito di richiedere alla Regione Lazio cui spetta la parola finale in materia di dimensionamento scolastico, un indirizzo tessile da attivare nella sede distaccata dell’Istituto “Orioli” di Viterbo. Una proposta che, in qualità di consiglieri provinciali non ci siamo sentiti di condividere ed avvallare. Tuscania infatti non ha mai avuto una tradizione consolidata in campo tessile, differentemente dall’agricoltura che invece è stata sempre un’importante fonte di reddito per il nostro territorio. In momenti di crisi come quello che stiamo affrontando, il comparto agricolo può infatti offrire un concreto sbocco occupazionale per i nostri giovani attraverso la riscoperta e la valorizzazione della terra come risorsa per lo sviluppo economico. Per questo abbiamo proposto e fatto approvare un emendamento che ha portato a sostituire l’indirizzo tessile con l’istituzione di servizi per l’agricoltura e l’applicazione di materie in grado di fornire agli studenti i requisiti di base per avviare attività imprenditoriali strettamente legate al territorio e alle sue vocazioni. Si tratta – hanno proseguito Bartolacci e Staccini – di una scelta saggia che siamo orgogliosi di aver portato positivamente a compimento. Ringraziamo ovviamente il Consiglio provinciale per aver recepito e approvato le nostre osservazioni e ora speriamo che la Regione approvi in via definitiva i contenuti del Piano”.

 

 




VITERBO, VERTICE IN PREFETTURA PER SCONGIURARE LA CHIUSURA DI VILLA BUON RESPIRO

In ballo le cifre che la Regione Lazio non ha pagato al Gruppo San Raffaele

 

Redazione

Viterbo – “E’ impossibile andare avanti con questo stillicidio, i pazienti di Villa Buon Respiro e le loro famiglie hanno bisogno di certezze sulla localizzazione e sulla continuità dei servizi sanitari offerti dalla struttura. Il personale che continua a lavorare senza stipendio, poi, e che purtroppo rischia il licenziamento va salvaguardato ad ogni costo. Non possiamo permettere un ulteriore depauperamento sanitario del territorio della Tuscia”.

E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, al termine del vertice svoltosi ieri 30 novembre mattina in Prefettura per parlare della critica situazione della struttura viterbese facente capo al gruppo San Raffaele spa. Alla riunione, convocata dal prefetto di Viterbo, Antonella Scolamiero, e tenutasi mentre in piazza del Plebiscito i dipendenti di Villa Buon Respiro manifestavano a gran voce, hanno partecipato insieme al presidente Meroi il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, il direttore sanitario dell’Ausl di Viterbo, Marina Cerimele, i rappresentanti dell’azienda San Raffaele e della struttura Villa Buon Respiro e i delegati sindacali.

“Ringrazio il prefetto Scolamiero che, disponibile come sempre alle richieste delle istituzioni locali, ha riunito questo tavolo per cercare di scongiurare la chiusura di Villa Buon Respiro – dichiara il presidente -, prevista nei prossimi giorni se non si faranno passi avanti nel dialogo con la Regione Lazio. Questa mattina la Ausl di Viterbo ha fatto sapere che è pronta a corrispondere alla struttura il saldo di alcune spettanze per le prestazioni sanitarie offerte, in modo da consentire all’azienda di pagare al più presto almeno uno stipendio ai dipendenti e di mantenere la continuità terapeutica per i pazienti. Ma è necessario che il sistema di corrispondenza dei finanziamenti spettanti alla struttura si stabilizzi una volta per tutte”.

In ballo ci sono soprattutto le cifre che la Regione Lazio deve al gruppo San Raffaele e che ancora non ha saldato. “Dalla Pisana chiedono a Villa Buon Respiro certificazioni sui lavori di adeguamento e sulla distribuzione interna dei pazienti – continua – che però sono state già certificate e inviate in Regione in precedenza dall’ex direttore generale della Ausl di Viterbo. Credo che procedendo in questo modo non si possa arrivare da nessuna parte, la Regione deve muoversi con maggiore attenzione e con più precisione ed a questo punto sarà fondamentale la nuova riunione di questo tavolo fissata per la prossima settimana a cui parteciperà anche il neo commissario straordinario della Ausl di Viterbo”.

“La salute della gente e il mantenimento dei livelli occupazionali sul territorio della Tuscia sono temi di fondamentale importanza – conclude il presidente della Provincia -. In questo periodo di crisi non è possibile pensare che si costringa un’azienda a mandare a casa centinaia di lavoratori, colpendo così anche le loro famiglie, a seguito della chiusura di una struttura d’eccellenza che eroga servizi di qualità riconosciuti in ambito nazionale e internazionale. Gli assistiti di Villa Buon Respiro e i loro parenti hanno il sacrosanto diritto di vedersi corrispondere le cure necessarie con continuità e sempre nella stessa struttura. Cosa, questa, che verrà meno se davvero la prossima settimana si giungerà ad estreme conseguenze”.

tabella PRECEDENTI: 

30/11/2012 VITERBO, CHIUSURA VILLA BUON RESPIRO. L'APPELLO DELL'UDC AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, AL SINDACO E AL PREFETTO DI VITERBO

  27/11/2012 LAZIO, MEDICI SAN RAFFAELE ADERENTI AL COMITATO PER LA DIFESA DEL SAN RAFFAELE

25/11/2012 VITERBO, LA REGIONE NON PAGA: VILLA BUON RESPIRO A RISCHIO CHIUSURA PER MANCANZA DI FONDI
11/08/2012 LAZIO, PEDICA(IDV): SPERO VERTICI SAN RAFFAELE SMENTISCANO IPOTESI CHIUSURA”
11/08/2012 LAZIO CASO SAN RAFFAELE: SI APRE UNO SPIRAGLIO E IL SOGGIORNO NEL LAZIO SI ALLUNGA
10/08/2012 CASTELLI ROMANI SAN RAFFAELE, TRA VELLETRI E MONTE COMPATRI LA POLITICA SI SPACCA E INTANTO… I CITTADINI CI RIMETTONO LA SALUTE
10/08/2012 LAZIO, LA REGIONE VUOLE PORTARE IL GRUPPO SAN RAFFAELE IN TRIBUNALE
09/08/2012 LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI
06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA


 




VITERBO, CHIUSURA VILLA BUON RESPIRO. L'APPELLO DELL'UDC AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, AL SINDACO E AL PREFETTO DI VITERBO

Redazione

Viterbo – “La sanità viterbese non può collezionare anche questa sconfitta, gli oltre 200 lavoratori di Villa Buon Respiro e i famigliari dei 235 degenti della struttura hanno bisogno di certezze. Il servizio di grande qualità reso dalla struttura viterbese non può essere sospeso. Come gruppo Udc in Provincia, abbiamo per questo chiesto al presidente della giunta provinciale Marcello Meroi e lo chiediamo anche al sindaco di Viterbo, Giulio Marini e al prefetto, Antonella Scolamiero di fare il possibile per far sì che dalla Regione arrivino i fondi per scongiurare la chiusura di Villa Buon Respiro. – Dichiara in una nota Francesco Bigiotti Capogruppo Udc Provincia di Viterbo –  Francamente non crediamo – prosegue Bigiotti – che il territorio meriti e possa sopportare anche questo provvedimento, in ambito sanitario crediamo di avere già dato e non meritiamo questo trattamento.

Per questo rinnoviamo la nostra vicinanza ai lavoratori, ai degenti e ai loro famigliari che in questo momento si stanno battendo per far sì che venga mantenuto ciò che nel nostro paese dovrebbe essere un diritto mai messo in discussione: la salute e appunto il lavoro. Rimaniamo vigili su questa situazione e auspichiamo un celere intervento da parte della Governatrice, Renata Polverini e del Governo, che assicurino i fondi per far sì che una delle strutture più importanti della Tuscia, all’avanguardia in materia di riabilitazione, possa continuare a fornire il suo servizio di qualità ai malati del territorio”.

tabella PRECEDENTI: 

  27/11/2012 LAZIO, MEDICI SAN RAFFAELE ADERENTI AL COMITATO PER LA DIFESA DEL SAN RAFFAELE

25/11/2012 VITERBO, LA REGIONE NON PAGA: VILLA BUON RESPIRO A RISCHIO CHIUSURA PER MANCANZA DI FONDI
11/08/2012 LAZIO, PEDICA(IDV): SPERO VERTICI SAN RAFFAELE SMENTISCANO IPOTESI CHIUSURA”
11/08/2012 LAZIO CASO SAN RAFFAELE: SI APRE UNO SPIRAGLIO E IL SOGGIORNO NEL LAZIO SI ALLUNGA
10/08/2012 CASTELLI ROMANI SAN RAFFAELE, TRA VELLETRI E MONTE COMPATRI LA POLITICA SI SPACCA E INTANTO… I CITTADINI CI RIMETTONO LA SALUTE
10/08/2012 LAZIO, LA REGIONE VUOLE PORTARE IL GRUPPO SAN RAFFAELE IN TRIBUNALE
09/08/2012 LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI
06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA



CAPRANICA CRISI IDI: I LAVORATORI NON PRENDONO LO STIPENDIO DALL'ESTATE SCORSA

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Redazione

Capranica (Vt) – “Esprimo la solidarietà mia personale e della Provincia di Viterbo ai lavoratori dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, che con grande senso di responsabilità e con molta professionalità continuano ad assicurare servizi sanitari ai cittadini pur non percependo lo stipendio dall’estate scorsa”. Il presidente dell’amministrazione provinciale di Viterbo, Marcello Meroi, interviene sulla delicata situazione che riguarda i lavoratori dell’IDI, che nella Tuscia sono impiegati nella struttura di Villa Paola a Capranica.

“Lo stipendio è l’unica fonte di reddito di questi lavoratori, i quali, nonostante la crisi del gruppo sanitario, non usufruiscono di ammortizzatori sociali – continua il presidente -. E’, quindi, comprensibile che siano ricorsi a proteste estreme, incatenandosi o manifestando il proprio disagio sul tetto della struttura romana. E’ necessario trovare una soluzione a questa vertenza, in modo da far avere ai dipendenti in tempi brevi almeno una parte delle spettanze dovute, garantendo così la sopravvivenza loro e delle loro famiglie”.

L’argomento IDI è stato affrontato questa mattina anche in consiglio provinciale. “La Provincia di Viterbo è disponibile a collaborare con le istituzioni competenti, Regione Lazio in primis, e con l’azienda IDI al fine di giungere al superamento di questa vertenza – spiega Meroi -. Insieme ai consiglieri provinciali, tra cui il sindaco di Capranica Angelo Cappelli, ho perciò ribadito la necessità di avviare il prima possibile il dialogo con i vertici del gruppo sanitario e con gli altri interlocutori coinvolti”.

“Non possiamo permettere – conclude Meroi – che venga messo a repentaglio l’eccellente servizio sanitario offerto dai lavoratori dell’IDI. Villa Paola a Capranica, al pari delle altre sedi del gruppo, rappresenta un polo specialistico di qualità irrinunciabile per il nostro territorio. La sua efficienza, tuttavia, oggi è messa fortemente in discussione dalla situazione delicata che si è venuta a creare e che va assolutamente risolta in tempi brevi, così da salvaguardare i lavoratori e gli utenti”.




VITERBO, SIGLATO L'ACCORDO TRA PROVINCIA E MINISTERO PER L'ATTIVAZIONE DELL'UFFICIO DI GIUSTIZIA RIPARATIVA

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Redazione

Viterbo – Il presidente della Provincia Marcello Meroi ed il Provveditore regionale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso il Ministero della Giustizia Maria Claudia Di Paolo hanno sottoscritto oggi la dichiarazione d’intenti per l’istituzione di un Ufficio di Giustizia Riparativa e di Mediazione Penale e Civile sul territorio provinciale.

Attraverso l’istituzione di questo ufficio, che sarà attivato in fase sperimentale grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, la Provincia di Viterbo, settore Politiche Sociali, intende ricercare e proporre soluzioni che possano favorire la conciliazione sia in ambito penale che civile.  L’obiettivo di fondo è quello di attivare percorsi di giustizia riparativa e di mediazione penale per i soggetti in esecuzione di pena che abbiano maturato un senso di responsabilità e una consapevolezza del danno arrecato alle vittime del proprio reato, ai familiari delle stesse e alla comunità civile. Allo stesso tempo l’Ufficio si propone anche la ricerca di soluzioni conciliative nel superamento di piccole e grandi conflittualità che possano presentarsi in ambito scolastico, urbano, familiare o di vicinato.

La Provincia individuerà i mediatori che andranno a comporre l’Ufficio attraverso una procedura ad evidenza pubblica, mentre il Provveditorato si impegnerà ad individuare al proprio interno un referente per la realizzazione degli obiettivi alla base della dichiarazione d’intenti. Potranno ricoprire il ruolo di operatori del servizio le persone in possesso di adeguata preparazione per aver espletato percorsi formativi tali da garantire nel complesso competenze in ambito giuridico, sociologico, criminologico, pedagogico e psicologico.

“Attraverso l’attuazione di questo progetto – ha spiegato il presidente Meroi – sarà possibile diffondere la cultura della mediazione e della giustizia riparativa sul territorio, risolvendo molte controversie che rischiano di intasare i tribunali per anni a scapito di chi ha subito un danno sia in sede penale che civile. Far incontrare il reo e la vittima del reato stimolando la ricerca di soluzioni conciliative positive è sicuramente un esempio di grande civiltà giuridica. Chi ha subito un torto ha la possibilità di ricevere in tempi rapidi la giusta riparazione e chi lo ha commesso vede maturare dentro di sé la piena consapevolezza dell’errore compiuto e del danno arrecato alla parte offesa”.

L’Ufficio, la cui attivazione è prevista nel gennaio 2013, svolgerà il proprio lavoro in una dimensione di intervento integrato di rete con tutti i servizi e le istituzioni del territorio per svolgere attività di accoglienza, ascolto ed orientamento delle persone coinvolte in vicende penali con particolare riferimento alle vittime; attività e programmi di mediazione penale e giustizia riparativa; attività di mediazione scolastica in un’ottica di prevenzione dei conflitti. L’accesso ai servizi sarà pubblico e gratuito.


 


 




VITERBO, LA REGIONE NON PAGA: VILLA BUON RESPIRO A RISCHIO CHIUSURA PER MANCANZA DI FONDI

Redazione

Viterbo – I dipendenti di Villa Buon Respiro, struttura sanitaria del gruppo San Raffaele, continuano a non percepire stipendio. Da quanto risulta, l’amministrazione del gruppo non saprebbe quando potrà pagare gli stipendi del mese di ottobre. Tale situazione è sopportata con amarezza ed apprensione da parte dei lavoratori che, con il già misero stipendio che percepiscono nella regolarità , riescono con difficoltà e sacrificio ad arrivare a fine mese. Il rischio è che a pagarne le conseguenze sarà il servizio assistenziale svolto sul territorio dalla struttura. "Esprimo la solidarietà mia e della Provincia di Viterbo ai lavoratori e ai pazienti del centro di riabilitazione di Villa Buon Respiro, la struttura sanitaria del gruppo San Raffaele per la quale in queste ore si parla di possibile chiusura. – Queste le dichiarazioni di Marcello Meroi Presidente della Provincia di Viterbo – Non intendo entra nel merito del contenzioso – prosegue Meroi –  che si è creato tra l’azienda San Raffaele e la Regione Lazio e che ha portato fino ad oggi al mancato pagamento dei fondi necessari alla struttura per sopravvivere e per continuare a erogare in tranquillità il quotidiano ed essenziale servizio sul territorio. Tuttavia ritengo inaccettabile la possibilità di chiudere Villa Buon Respiro, un presidio sanitario di qualità, con professionalità valide, che da anni opera soprattutto nel settore dell’assistenza a particolari patologie. La Tuscia, già fortemente colpita dai tagli nel settore ospedaliero, non può permettersi di perdere un così importante punto di riferimento sanitario, perché si profilerebbe uno scenario veramente drammatico in primo luogo per l’utenza, ma anche per i tanti operatori che perderebbero il lavoro. E’ obbligatorio a questo punto riprendere il dialogo tra Regione Lazio e società San Raffaele per poter valutare tutte le possibili soluzioni che scongiurino la chiusura di Villa Buon Respiro. – Il Presidente conclude – Domani – Lunedì 26 novembre – contatterò personalmente la presidente della Regione, Renata Polverini, per chiederle di istituire, se necessario, un ulteriore tavolo di confronto con tutte le parti in causa: se c’è anche una sola possibilità di superare questo momento difficile, con la disponibilità di tutti credo valga la pena fare un altro tentativo. Il territorio viterbese non può permettersi di perdere anche Villa Buon Respiro."

tabella PRECEDENTI:

11/08/2012 LAZIO, PEDICA(IDV): SPERO VERTICI SAN RAFFAELE SMENTISCANO IPOTESI CHIUSURA”
11/08/2012 LAZIO CASO SAN RAFFAELE: SI APRE UNO SPIRAGLIO E IL SOGGIORNO NEL LAZIO SI ALLUNGA
10/08/2012 CASTELLI ROMANI SAN RAFFAELE, TRA VELLETRI E MONTE COMPATRI LA POLITICA SI SPACCA E INTANTO… I CITTADINI CI RIMETTONO LA SALUTE
10/08/2012 LAZIO, LA REGIONE VUOLE PORTARE IL GRUPPO SAN RAFFAELE IN TRIBUNALE
09/08/2012 LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI
06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA


 




VITERBO, SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEL PRODOTTO "CAROTE IN AGRODOLCE DELLA TUSCIA"

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Redazione

Viterbo – L’assessore provinciale all’Agricoltura e Valorizzazione dei Prodotti tipici locali Franco Simeone ha partecipato questa mattina alla presentazione di “Carote in Agrodolce della Tuscia” il prodotto dell’Azienda Vita Nova di Francesco Pasquini.  L’iniziativa è stata organizzata dal Club Enogastronomico della Tuscia presso il Comune di Viterbo.

“Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori – ha spiegato Simeone – soprattutto perché ho avuto l’occasione di conoscere più a fondo, attraverso documenti e testimonianze, la storia di un prodotto un tempo profondamente radicato nella tradizione contadina della Tuscia e molto importante anche dal punto di vista economico. La produzione delle carote ha purtroppo subito a partire dal 1970 un drastico calo fino a scomparire del tutto. Assistere oggi alla ripresa di una tradizione è senza dubbio un segnale importante che non solo va accolto positivamente, ma va incoraggiato e sostenuto. Come ho avuto modo di ripetere in più occasioni – ha aggiunto l’assessore –  l’agricoltura può essere un importante ammortizzatore sociale nei periodi di crisi, come dimostrano le esperienze del passato quando la risorsa terra si è rivelata fondamentale per assicurare lavoro ai giovani. Incoraggiare gli operatori economici impegnati nel promuovere e sperimentare nuove produzioni in campo agricolo ed enogastronomico – ha concluso – significa scommettere sulla ripresa della nostra economia indissolubilmente legata al rilancio di un’agricoltura di qualità”.




LAZIO, STATO DELLA SICUREZZA E ANDAMENTO DELLA CRIMINALITA'

Rieti si conferma la Provincia con il più basso indice di criminalità

 

Redazione

Roma – L’assessore agli Enti locali e Sicurezza, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi e il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e Legalità, Rosario Vitarelli, hanno presentato ieri 16 novembre l’edizione 2011 del “Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio”, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. Il dossier, che analizza i dati consolidati del 2011 mettendoli a confronto con quelli del quinquennio precedente (2006-2010), fornisce un’attenta fotografia dello stato della sicurezza e della criminalità nei 378 comuni del Lazio. I dati sono elaborati sulla base delle denunce pervenute alle autorità competenti. Complessivamente, nel 2011 si registra un omogeneo incremento dei fatti criminosi nelle 5 province del Lazio rispetto all’anno precedente (da 284.511 mila del 2010 si è passati 311.837 casi nel 2011) ma un decremento rispetto al biennio 2006-2007 (nel 2006 erano oltre 319mila mentre nel 2007 oltre 330mila). Si conferma un maggiore indice di delittuosità o tasso di criminalità (rapporto tra le denunce di reato e la media annuale dei residenti nel periodo in esame) nei comuni lungo la fascia litoranea della Regione compreso il Comune di Roma, mentre la Provincia con il più basso indice rimane quella di Rieti. Continua a destare preoccupazione l’espansione finanziaria della criminalità organizzata soprattutto nella Capitale ed in Provincia di Latina. Degli oltre 311mila reati commessi nel 2011 nell’intero territorio regionale, l’82% si è registrato nella sola provincia di Roma, (nel 2006 in provincia di Roma si concentrava l’84% dei reati complessivi) mentre il restante 18% si è concentrato nelle altre province. E’ da segnalare l’8,27% registrato nella Provincia di Latina, che ha visto un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2006. Complessivamente i reati che hanno subito un maggiore incremento sono le rapine, con un aumento medio su tutto il territorio regionale del 20% (nei 3 anni precedenti il reato era invece in calo) e il traffico e lo spaccio di stupefacenti, aumentati di circa il 25%.Cresciute anche le denunce per furto (+10%) e le denunce per i reati contro la persona. L’andamento del valore assoluto e dell’indice di delittuosità dei delitti, dopo una flessione rilevata negli ultimi 2 anni (2009-2010) rispetto al periodo precedente, nel 2011 si è allineato alla media del triennio 2006-2008, che era più alta.

Nella Provincia di Roma il dato degli omicidi relativo all’anno 2011 (33 casi), seppur in incremento rispetto a quanto verificatosi nell’anno precedente (21 casi), risulta coerente con la tendenza del fenomeno nell’ultimo quinquennio, se si considera che 39 nel 2007, 40 nel 2008 e 40 nel 2009. I casi di omicidio verificatisi nella Capitale nel 2011 sono derivanti: 11, dalla conflittualità tra gruppi criminali, o comunque, da contrasti dovuti alla commissione di attività illecite; 8, dalla litigiosità in ambito familiare; 10, da aggressioni o pestaggi per liti di varia natura; 3, a seguito di rapina. Quanto alle modalità esecutive del delitto, 13 omicidi sono stati attuati con armi da fuoco, 11 omicidi sono stati attuati con utilizzo di armi da taglio, 9 omicidi sono stati attuati con armi improprie o a seguito di percosse. Da rilevare il fatto che nell’anno 2011, in confronto agli anni precedenti, si siano verificati pochi casi di omicidio che coinvolgono cittadini stranieri (4 casi con vittime e autori stranieri e 3 omicidi commessi da stranieri in danno di cittadini italiani). Il dato relativo all’ammontare complessivo dei reati di furto nella provincia di Roma, denota un incremento delle denunce nel 2011 (157.288), rispetto a quello del 2010 (142.851), nel solo comune di Roma, da 115.874 sono salite a 128.667. Decisamente più elevato è il numero complessivo delle rapine consumate, ammontante a 4.221 contro le 3.069 dell’anno 2010. Di queste 3.617 si sono verificate nell’ambito del comune di Roma (a fronte di 2.711), con incremento di circa il 30%. Scorporando il dato in base alle diverse tipologie del reato di rapina si riscontra che nel comune di Roma 1870 sono quelle commesse nella pubblica via, 197 in abitazione e 123 nei confronti di istituti di credito. Meno sensibile è stato l’aumento nella provincia romana dei reati di ricettazione (da 1.919 a 2.003) e dei danneggiamenti (da 30.490 a 31.539). Una inversione di tendenza come nel resto della Regione rispetto all’anno precedente si è registrata, infine, relativamente alle truffe e frodi informatiche che, drasticamente diminuite nel 2010, hanno subito un significativo incremento, passando da 5.932 a 7.887.
Tra gli altri comuni nei quali si registra il più alto indice di delitti contro il patrimonio si confermano quelli ubicati lungo il litorale romano, tra i quali Fiumicino (comprensivo dei dati relativi ai delitti denunciati presso gli uffici di polizia dell’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci) con 3.633 reati di furto e 39 rapine, in aumento di circa il 20% rispetto al 2010, Anzio (1.965 furti e 57 rapine), Nettuno (1.027 furti e 33 rapine), Pomezia (2.333 furti e 51 rapine), Ladispoli (915 furti e 31 rapine) e Civitavecchia, peraltro a sua volta interessata dalla presenza del porto (1.175 furti e 23 rapine).

In Provincia di Latina, gli omicidi volontari consumati hanno avuto un andamento decrescente a partire dal picco massimo del 2006 (con 8 omicidi) sino ai 4 omicidi del 2010, con un incremento nel 2011 (6 omicidi). Negli ultimi due anni il capoluogo pontino è stato teatro di una guerra tra bande criminali legate alle famiglie stanziali di etnia zingara (Ciarelli e Di Silvio) e gruppi contrapposti, sfociati in 3 omicidi e un tentato omicidio a carico di Carmine Ciarelli. Anche il 2011 ha messo in risalto l’elevata incidenza percentuale di segnalazioni di reato accertate nella provincia di Latina rispetto all’intero territorio regionale, essendo caratterizzata, rispetto ad altre province della Regione, da un alto indice di criminalità dovuto anche alla radicata presenza, in alcune zone di quel territorio, di agguerrite organizzazioni criminali soprattutto di stampo camorristico, nonché della criminalità albanese e di quella romena. In leggero incremento il dato relativo all’ammontare dei delitti contro il patrimonio. In dettaglio i furti segnalati salgono da 11.247 del 2010 a 11.804, le rapine subiscono un incremento di oltre il 40% (da 199 a 285), le truffe e frodi informatiche aumentano da 855 a 1.117. Il dato complessivo vede tra i comuni maggiormente interessati dai principali fenomeni delittuosi in esame oltre a Latina (3.888 furti e 123 rapine) quello di Aprilia (1.725 furti e 35 rapine) e Terracina (936 furti e 25 rapine).

La Provincia di Frosinone, rispetto alle altre province della regione non ha subito un incremento dei reati contro il patrimonio, anzi per alcune tipologie si è registrata una leggera diminuzione, le segnalazioni di furto (da 5.160 a 5.106), di truffa e frode informatica (da 777 a 806) e di danneggiamento (da 2.145 a 1.993). In controtendenza l’aumento delle rapine (135 rispetto alle 113 del 2010), di cui 34 consumate nel comune di Frosinone, a fronte di 21 dell’anno precedente.

Nella Provincia di Viterbo nel 2011 si evidenzia un aumento rispetto al precedente anno 2010, per quanto concerne i furti, saliti da 4.698 a 5.035, di cui 2.047 denunciati nella città di Viterbo, le rapine, commesse in numero di 61 contro le 48 del 2010, di cui 19 nella città di Viterbo. Nella medesima provincia i comuni con il maggior indice di delittuosità sono oltre al capoluogo di provincia, Orte, Montalto di Castro e Tarquinia.

Nella Provincia di Rieti il numero delle denunce è relativamente contenuto, se rapportato con quello delle altre località del Lazio. In leggero aumento le denunce di furto, passate da 1.808 nel 2010 a 1.820 nel 2011, e delle rapine che sono passate da 21 nel 2010 a 26 nel 2011, delle quali 14 commesse nel solo capoluogo a fronte di 6 nel 2010. Da segnalare l’incremento delle denunce di reato nei comuni di Rocca Sinibalda e Vacone, causato da un aumento dei reati contro il patrimonio.

 


 




VITERBO, LA TUSCIA CELEBRA IL SUO “ORO VERDE”

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Viterbo – Presentate ufficialmente le Feste dell’Olio della Tuscia manifestazione giunta alla settima edizione che anche quest’anno propone fino al 9 dicembre un itinerario tutto da gustare con oltre cento appuntamenti tra stand enogastronomici, degustazioni di prodotti tipici, incontri e visite ai frantoi per assaporare l’olio novello. A promuovere l’evento la Camera di Commercio e la Provincia di Viterbo, con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Associazione nazionale Città dell’Olio. Cinque i Comuni protagonisti: Blera (9 novembre-9 dicembre), Canino (1-9 dicembre), Gallese (24- 25 novembre), Vetralla (1-9 dicembre) e Vignanello (9-18 novembre).

“L’olio rappresenta il nostro oro verde – ha dichiarato Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – di cui dobbiamo andare fieri anche perché possiamo vantare le due Dop Canino e Tuscia che coprono l’intero territorio provinciale. Oggi i nostri produttori sono consapevoli che per competere nei diversi mercati bisogna insistere sulla strada della qualità. E’ stato un percorso lungo, ma credo si staino già raccogliendo i frutti di anni di impegno, supportati anche dagli sforzi compiuti dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni, tra cui la Camera di Commercio che è organismo di certificazione e controllo per le Dop. Ci manca un ultimo ma decisivo tassello: arrivare a realizzare i Consorzi di tutela delle due Dop, ma spero che si superino quanto prima le difficoltà incontrate. Nel frattempo godiamoci l’olio che già da alcune settimane è entrato in produzione e da più parti mi dicono essere di ottima qualità, anche se la resa è decisamente minore. E quale occasione migliore delle Feste dell’Olio della Tuscia per fare una passeggiata nei nostri meravigliosi borghi. Un’opportunità che spero venga colta anche da numerosi visitatori appassionati di turismo enogastronomico, rispetto ai quali abbiamo messo in campo un’articolata campagna pubblicitaria”.

“La presentazione delle sagre dell’olio – ha detto Franco Simeone, assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo –  non vuole essere solo un semplice rituale ma un segnale di continuità, per fare capire agli agricoltori che le istituzioni sono dalla loro parte. A chi sostiene che nei momenti di crisi c’è poco da festeggiare, rispondo che più volte l’agricoltura ha svolto la funzione di ammortizzatore per l’economia in difficoltà. Quando è mancato il lavoro tanti giovani, in passato, si sono rimboccati le maniche e sono tornati nei campi. Non a caso l’agricoltura nella nostra provincia continua ad essere il settore trainante dell’economia provinciale. E’ necessario continuare a puntare sulla qualità e soprattutto su un progetto politico condiviso con le associazioni di categoria e gli operatori del settore per fare in modo, ad esempio, che sulle tavole dei nostri ristoranti vengano promossi principalmente prodotti del territorio, genuini e certificati e con l’impegno e la passione dei nostri agricoltori. Purtroppo negli ultimi giorni ad aggravare le condizioni del settore agricolo ci si è messa pure l’alluvione che ha colpito molte zone del nostro territorio. Gli uffici della Provincia sono stati da me già attivati nel predisporre una vera e propria task force per dare un aiuto concreto alle imprese gravemente danneggiate”.