VITERBO, L’AIA PRESENTA I NUOVI ARBITRI

Redazione

Viterbo – Nella sede viterbese dell’Aia, l’associazione italiana arbitri di calcio, si è svolta ieri pomeriggio una lezione tenuta dal dirigente del settore tecnico Roberto Bellosono di Rieti. L’esperto dirigente ha esposto ai colleghi viterbesi l’interessante iniziativa “Talent e Mentor Uefa”, con la quale l’Aia segue in maniera assidua i giovani arbitri, guidati ciascuno da un mentor con il quale si confrontano periodicamente. Inoltre, i giovani fischietti inseriti nel progetto hanno l’opportunità di allenarsi presso il polo atletico nazionale, fianco a fianco con i colleghi di serie A e B. A seguire, Roberto Bellosono ha tratteggiato la personalità che deve esprimere un arbitro e ha mostrato e commentato con i colleghi viterbesi alcuni filmati di azioni di gioco dei campionati maggiori, evidenziando e motivando i provvedimenti tecnici e disciplinari. La riunione è stata anche l’occasione per presentare i 20 nuovi arbitri che pochi giorni fa hanno superato l’esame. A ciascuno sono stati consegnati fischietto, taccuino e divisa. A breve saranno designati per le gare dei campionati provinciali.  “Sono molto soddisfatto – dichiara il presidente sezionale Luigi Gasbarri, – venti nuovi ragazzi e ragazze entrano nella grande famiglia dei fischietti viterbesi. Inoltre, proseguiamo l’attività di aggiornamento tecnico dei nostri iscritti. L’obiettivo della sezione è quello di avere direttori di gara sempre più motivati e preparati.”

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VITERBO, LA PROVINCIA HA AVVIATO LE AZIONI DI RIPOPOLAMENTO DEI LAGHI E DEI TORRENTI DELLA TUSCIA

Bolsena (VT) – La Provincia di Viterbo ha effettuato nei giorni scorsi le azioni di ripopolamento della fauna ittica per garantire il proficuo svolgimento delle attività di pesca, sia a livello economico che sportivo, e per tutelare l’ambiente.

Sono stati lanciati nel Lago di Bolsena gli avannotti di coregone prodotti negli incubatoi di Bolsena e di Marta fecondando le uova ricavate grazie alle attività di pesca pilotata. Tre milioni di avannotti sono stati sviluppati nell’incubatoio di Marta, un milione e 500mila in quello di Bolsena. Grazie all’attività di ripopolamento della specie, il lago è in condizione di garantire per l’intero anno quantità di coregone sufficienti allo svolgimento della pesca.

La Provincia, consapevole di come la pesca rappresenti una fondamentale fonte di reddito per i comuni del comprensorio, ogni anno provvede a ripopolare il bacino, favorendo così anche il perfetto equilibrio fra la tutela degli interessi economici dei pescatori e la salvaguardia dell’habitat lacuale.

In base ad accordi pluriennali con le associazione dei pescatori inoltre, la Provincia ha anche provveduto alla semina delle trote in diversi torrenti della Tuscia appositamente individuati per assicurare lo svolgimento della pesca sportiva, pratica molto diffusa sul territorio. Sono state seminate complessivamente 3500 trote della specie Fario e 2000 della specie Iridee suddivise nei seguenti corsi d’acqua:
Torrente Stridolone (Comune di Proceno)
Torrente Vionica (Comune di Castiglione in Teverina)
Rio Paranza (Comune di Vasanello)
Fosso Cenciano (Comune di Corchiano)
Torrente Timone (Comune di Canino e Cellere).

Infine sempre nel lago di Bolsena sono stati distribuiti 84 chili di avannotti d’anguilla. Va ricordato, a tale proposito, che Viterbo è la provincia del Lazio più virtuosa proprio nel ripopolamento della specie.


 




LAZIO CARCERI, I DETENUTI SONO QUASI IL DOPPIO RISPETTO AI POSTI DISPONIBILI. CARENTE IL 25 PER CENTO DI POLIZIA PENITENZIARIA

 Redazione

Lazio – A fronte di un sovraffollamento che ha raggiunto quasi il 50% (4.834 i posti disponibili nelle carceri, 7.069 i detenuti effettivi) sono sempre più pesanti le carenze di organico fra coloro che le carceri le dovrebbero sorvegliare: gli agenti di polizia penitenziaria. Secondo le ultime stime, infatti, in servizio nelle 14 carceri del Lazio ci sono il 25% di agenti in meno rispetto a quanto previsto dalla dotazione organica (3.166 effettivi contro i 4.136 previsti).

E’, questo, il dato più allarmante che emerge dal Primo rapporto congiunto sulla situazione delle carceri del Lazio – intitolato Emergenza carceri Lazio: i diritti violati dei detenuti, le condizioni insostenibili dei lavoratori – realizzato dal Garante dei detenuti Angiolo Marroni e dalla CGIL Funzione Pubblica di Roma e Lazio.

Nelle carceri della Regione, il tasso di sovraffollamento è del 46%. La metà degli istituti ha un sovraffollamento superiore al 50%. Le percentuali più alte si registrano al Nuovo Complesso di Civitavecchia con l’88% (332 posti, 625 presenti), a Latina con l’85% (86 posti, 161 i presenti) e a Cassino con il 73% (172 posti disponibili, 298 i presenti). In assoluto, il carcere con più detenuti è Rebibbia N. C. , per altro privo di un direttore effettivo, con 1.768 presente a fronte di 1.218 posti disponibili (45%).  In quasi tutte le carceri non ci sono più i vice Direttori, e a Rebibbia Reclusione, il direttore è a part time perché si occupa anche della Scuola di Polizia Penitenziaria di Via Brava.

Il lavoro quotidiano compiuto dagli operatori del Garante (che nel 2012 hanno effettuato quasi 10.000 colloqui con i detenuti) e le testimonianze degli agenti hanno permesso di tracciare un quadro della situazione delle carceri del Lazio che il rapporto non esita a definire “allarmante”.

Il 93% dei 7.069 detenuti sono uomini; il 40% non è un cittadino italiano. Il 44% dei reclusi è in attesa di giudizio definitivo. In carcere, oltre ai 7.000 detenuti, ci sono anche 17 bambini di età inferiore ai 3 anni, figli di detenute madri. Fra la popolazione maschile sono ricompresi anche 23 transessuali, uomini per l’anagrafe ma donne nel fisico, rinchiusi in speciali sezioni delle carceri maschili per evitare il contatto con gli uomini, con tutte le problematiche che ciò comporta.

«Dal rapporto – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – emerge la crisi di tutti gli ambiti che riguardano il complesso pianeta carcere: dalla sanità all’istruzione, dalla formazione al lavoro fino al delicato tema del reinserimento sociale di chi ha scontato la pena, che comprende la scarsità di comunità alloggio e di case di accoglienza e l’estrema difficoltà a garantire un impiego esterno agli ex detenuti. Una situazione destinata a peggiorare visto che il Prap ha comunicato, per il 2013, tagli di budget per le attività culturali, ricreative e sportive ed alle mercedi dei detenuti lavoranti mentre, per le politiche della tossicodipendenza, non ci sono più stanziamenti. In ultima analisi, la drammatica situazione che stanno vivendo le carceri italiane rende inattuabile l’articolo 27 della Costituzione, che prevede che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e debbano tendere alla rieducazione del condannato».

Secondo il Garante, l’ambito più delicato è il Diritto alla Salute. In assenza di statistiche ufficiali, l’esperienza sul campo ha accertato che il 35% dei detenuti è tossicodipendente; circa il 50% assume psicofarmaci e solo il 10% può contare su un sostegno psicologico. Fra i detenuti, anche 25 minorati psichici ed oltre 150 internati provenienti dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le carenze riguardano, soprattutto, l’assenza di una politica regionale per la sanità penitenziaria a 5 anni dal trasferimento delle competenze dal Ministero di Giustizia alle Asl (DPCM 1/4/08), che causa una disomogeneità dei servizi erogati. La mappa dei disagi comprende l’assenza di assistenza sanitaria notturna nel carcere di Rieti, l’assistenza a singhiozzo negli istituti per la carenza di personale, lunghe liste d’attesa per le visite esterne. «Molte problematiche – ha aggiunto il Garante – sono legate al deficit della sanità regionale, che causa ritardi nella redazione dei piani per la salute mentale in carcere, la contrazione dei percorsi terapeutici per i tossicodipendenti e dei programmi in comunità terapeutiche. I mancati pagamenti da parte della Regione hanno causato anche l’interruzione del servizio di Telemedicina in carcere».

Per trovare una soluzione, il Rapporto Garante/CGIL suggerisce l’avvio di una programmazione regionale della sanità in carcere che consenta, fra l’altro, di rendere omogenee le procedure delle ASL, di potenziare le strutture di accoglienza, di garantire il pieno funzionamento delle strutture sanitarie nelle carceri e di finanziare progetti di inclusione sociale.

Un capitolo a parte merita la situazione della Polizia Penitenziaria. Nel Lazio sono in servizio 3.166 agenti contro i 4.136 previsti. Una dotazione inadeguata alle necessità; basti pensare che nel 2001, l’Amministrazione Penitenziaria aveva determinato un organico di 4.136 agenti a fronte di 5.397 detenuti mentre oggi, con 7.069 detenuti, gli agenti dovrebbe essere sempre gli stessi.

«Il lavoro dell’agente di Polizia Penitenziaria è l’emblema dell’impossibilità di essere normali – ha detto Paolo Camardella, segretario regionale CGIL FP Roma e Lazio – Per citare alcuni casi, a Regina Coeli un agente deve controllare tre piani, a Frosinone, il pomeriggio e la notte, le sezioni vengono accorpate, a Rebibbia N.C. e a Regina Coeli il lavoro è aggravato dai piantonamenti in ospedale e dalle traduzioni in altri Istituti e in Tribunali. A Viterbo e Civitavecchia si è aggiunta anche l’acqua all’arsenico, che costringe le carceri a rifornirsi all’esterno».

«Nel rapporto poniamo, alle autorità, alcune domande – ha detto Stefano Branchi coordinatore regionale FP Polizia Penitenziaria – Dove sono gli agenti che mancano rispetto alla pianta organica? Oltre ad essere impegnati in compiti istituzionali, sono utilizzati anche in compiti che non riguardano il loro profilo? Quali risposte intende dare l’Amministrazione? Si continuerà a far conto solo sul senso di responsabilità dei lavoratori e a programmare turni di 12/16 ore fronteggiare le carenza di organico?».

«E’ giunto il momento che le istituzioni facciano sentire la propria voce – ha concluso Silvia Ioli, Segretario Regionale CGIL Roma e Lazio – Non si può più continuare a pensare che, all’interno delle carceri, lo Stato sia rappresentato solo dagli Agenti di Polizia Penitenziaria».

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VITERBO, SI INCENTIVA IL LAVORO ARTIGIANALE E DI ALTA TECNICA SARTORIALE

Redazione

Viterbo – È stato raggiunto un accordo di collaborazione tra l’Associazione Villaggio Querciaiolo e la scuola di Moda dell’Orioli di Viterbo circa la sfilata che ogni anno si tiene sulla magnifica scalinata della Basilica di Santa Maria della Quercia in occasione dei festeggiamenti Viterbesi di Santa Rosa.

La scuola proporrà i lavori che le alunne creano durante il corso di studi proposto di Produzione Tessile Sartoriale. Il corso vuole attingere alla lunga vocazione artigianale già presente sul territorio Viterbese. “La collaborazione con l’Associazione è fondamentale, come sostengono le insegnanti della scuola, al fine di creare un’interazione con il territorio e incentivare il lavoro artigianale e di alta tecnica sartoriale legato ad un ambito, la Moda, che, a detta dei nostri grandi stilisti, è uno dei pochi settori che non ha risentito della grande crisi di questi ultimi anni. Una realtà importante, poco conosciuta, ma di forte spendibilità nel mondo del lavoro”. Le esperienze proposte durante il corso di studi, creazione e realizzazione dei modelli, sfilate, visite ai grandi atelier di alta moda, stage, alternanza scuola-lavoro, consentono alle allieve di entrare in contatto con il mondo produttivo locale e nazionale. “Già lo scorso anno due stiliste emergenti viterbesi, Federica Romoli e Valentina Bonucci, hanno presentato i loro modelli durante la sfilata” riferisce il presidente dell’Associazione Villaggio Querciaiolo. “Vogliamo così sostenere e promuovere le varie iniziative finalizzate alla riscoperta e rilancio delle attività artigianali che si stavano estinguendo, e che, complice la crisi, sono state rivalutate come base di rilancio per una nuova ricrescita economica e sociale .
 




CASALE BUSSI: RIFIUTI ROMANI SOTTO MONITORAGGIO DELLA POLIZIA PROVINCIALE

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Redazione

Casale Bussi (VT) – Gli agenti del Nucleo Ambiente della Polizia Provinciale stanno effettuando in questi giorni i controlli di rito sul trasferimento dei rifiuti da Roma all’impianto TMB di Casale Bussi a Viterbo.

 Dal 28 gennaio al 5 febbraio 2013 sono stati conferiti in totale 610.170,00 kg di rifiuti urbani non differenziati. Tutti i conferimenti hanno rispettato il limite giornaliero di 80.000 kg. Contemporaneamente, nei sei viaggi in uscita dall’impianto viterbese effettuati nello stesso periodo sono stati scaricati complessivamente 396.220,00 kg di rifiuti con i tre codici CER.

Il controllo da parte della Polizia Provinciale proseguirà nelle prossime settimane per ulteriori attività di verifica.




PROCENO, CACCIA IN DEROGA: POLIZIA PROVINCIALE DENUNCIA ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA CACCIATORE SPROVVISTO DI PORTO D’ARMI

Redazione

Proceno (VT) – La Polizia provinciale, nel primo giorno di caccia in deroga alle specie colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia, ha denunciato all’A.G. un cacciatore trovato sprovvisto di porto d’armi. Il controllo è stato effettuato nel territorio del Comune di Proceno in località Bolognino in una zona boschiva compresa fra il fiume Paglia ed un pascolo di bovini.  Area dove, come previsto dal decreto del Presidente della Giunta Regionale del Lazio n° T0007 del 30.01.2013 che ha posticipato la chiusura dell’attività venatoria per le specie suddette alla data del 10 febbraio 2013, non è consentita la caccia in deroga in quanto ricadente a meno di 500 metri da zone umide. La Polizia provinciale ha provveduto al sequestro dell’arma, delle munizioni e della selvaggina abbattuta. Il cacciatore denunciato, come molti altri controllati dagli agenti in questi giorni, risultava inoltre non rispettare le norme imposte dal decreto.

La caccia in deroga infatti è consentita esclusivamente da appostamento fisso o temporaneo, molti cacciatori sono stati sorpresi in attività di caccia senza aver approntato il capanno; gli appostamenti utilizzati devono essere collocati a non meno di 500 metri dalle zone umide, frequentate dagli uccelli acquatici, ed a distanza superiore a 500 metri dalle pareti rocciose o parzialmente tali. Inoltre devono essere rispettate le distanze di 150  metri da zone protette, fabbricati e strade, e di 100 metri fra un capanno e l’altro.

Il Consigliere delegato alla Polizia provinciale Salvatore Serra si è complimentato con gli agenti: “ Proprio in previsione del posticipo della chiusura dell’attività venatoria – ha spiegato Serra –  la Provincia ha provveduto ad intensificare i controlli sul territorio per assicurare l’assoluto rispetto delle prescrizioni stabilite dal decreto regionale per la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio faunistico. Controlli che proseguiranno con la massima scrupolosità, ad opera del Corpo di Polizia provinciale, anche nei prossimi giorni”.

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TARQUINIA, IST. TEC. COMMERCIALE "VINCENZO CARDARELLI: AL VIA I PROGETTI DI FORMAZIONE E PRE-QUALIFICAZIONE DEI FUTURI GEOMETRI

Redazione

Tarquinia (VT) – Nell’ambito della ormai consolidata collaborazione tra l’I.I.S. “Vincenzo Cardarelli” e il Collegio dei Geometri della Provincia di Viterbo, l’istituto di Tarquinia ha organizzato due programmi di formazione volti al completamento della preparazione dei futuri geometri professionisti.

Nello specifico, si tratta di un “Corso Autocad 2D” che consentirà agli studenti l’acquisizione delle conoscenze di base del programma di disegno maggiormente utilizzato negli studi professionali, e di un “Corso Coordinatori della Sicurezza” necessario per l’acquisizione della abilitazione all’esercizio delle attività di coordinatore della sicurezza nei cantieri, senza obbligo di iscrizione all’albo. I percorsi formativi vengono erogati dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati con propri docenti e con rilascio di attestazioni valide secondo la disciplina vigente. «I corsi proposti – spiega il dirigente scolastico Laura Piroli – rappresentano l’ampliamento didattico e formativo di un percorso di studi, l’attuale corso “Costruzioni, Ambiente e Territorio” (i Geometri del vecchio ordinamento) che, grazie alla collaborazione tra la scuola e l’ordine professione dei Geometri, rappresenta una delle soluzioni più attuali al rapido inserimento dei nostri giovani nel mondo professionale. Gli studenti – prosegue il dirigente – vedono così valorizzata la propria scelta educativa, tramite l’approfondimento delle specializzazioni maggiormente richieste oggi dal mercato del lavoro». «Si tratta di un’iniziativa importante, – precisa il docente Odoardo Basili – perché potenzia il nostro obiettivo, vale a dire l’avviamento dei ragazzi ad una attività ancora necessaria e con numerosi sbocchi professionali. È necessario sottolineare che con il diploma del nuovo ordinamento niente è cambiato riguardo alla possibilità di esercitare la libera professione. Semmai – conclude Basili – una parte del percorso è stata addirittura semplificata, in quanto il tirocinio post-diploma necessario a sostenere l’esame di abilitazione ed intraprendere immediatamente la professione è stato ridotto da 24 a 18 mesi». Inoltre, sempre nell’ambito della collaborazione con la scuola, è lo stesso Collegio dei Geometri che si fa carico di gestire l’accesso dei neo diplomati ai percorsi di tirocinio presso gli studi professionali presenti nella zona di residenza degli stessi.




LAZIO, EMRGENZA ACQUA ALL'ARSENICO NELLE CARCERI: ALLARME A VITERBO, LATINA E CIVITAVECCHIA

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Lazio – Quattro carceri interessate in tre diverse città, con oltre 1.600 detenuti – oltre agli agenti di polizia penitenziaria e a tutte le altre figure che vivono e lavorano in carcere – alle prese con il drammatico problema dell’acqua all’arsenico.

E’ una vera e propria emergenza quella che sta denunciando, in queste ore, il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

La scadenza della deroga accordata, alla Regione Lazio, dall’Unione Europea per l'uso di acqua destinata a consumo umano con elevati livelli di arsenico, sta causando gravi disagi anche in diverse carceri della Regione. Interessate dall’emergenza sono, infatti, il carcere “Mammagialla” di Viterbo (719 detenuti), quello di Latina (158 reclusi, fra cui 32 donne), le due strutture di Civitavecchia, il “G. Passerini” (118 detenuti) e il “Nuovo Complesso” (627 presenti, fra cui 42 donne).

«L’impossibilità di utilizzare l’acqua ad uso umano – ha detto il Garante – per gli elevati valori di arsenico sta causando non pochi problemi in diverse carceri. Mentre, all’esterno, le autorità si stanno organizzando con distributori di acqua depurata, in carcere questo ancora non avviene. Ed i liberi cittadini, rispetto ai detenuti, hanno anche l’opportunità di spostarsi per prelevare acqua non contaminata. I reclusi sono attualmente costretti o a bere l’acqua dei rubinetti o a pagare, di tasca propria, bottiglie di acqua minerale per bere, cucinare e per la cura personale. La salute dei cittadini è un diritto inviolabile, e la sua tutela ci impone di assumere ogni tipo di cautela. Un principio che vale a maggior ragione quando si parla di chi lavora nel carcere e delle persone private della libertà che spesso non possono, anche per motivazioni di carattere economico, scegliere l’alternativa più sicura».   

A Viterbo – dove già due anni fa il Garante fu protagonista di una polemica con il locale gestore idrico sui livello di arsenico riscontrati nell’acqua utilizzata nel carcere – la direzione del carcere ha chiesto urgentemente l’installazione di un potabilizzatore per tutelare la salute dei detenuti e degli operatori e l’ordine e la sicurezza all’interno dei reparti detentivi. La struttura, che attualmente ospita 719 detenuti a fronte dei 444 posti disponibili, ha un fabbisogno di almeno 400 mc di acqua al giorno. L’urgenza inderogabile del potabilizzatore è legata al fatto che l’invio di acqua potabile garantita dal gestore idrico, è vanificata dal fatto che  il serbatoio del carcere, dove questa confluisce, è unico, e dunque l’acqua potabile si mischia con quella contaminata, vanificando la fornitura stessa. Inoltre l’impianto del carcere non è frazionabile e fornisce acqua a tutte le strutture, comprese le cucine dei detenuti e quella degli agenti, il bar, le sezioni detentive per l'utilizzo diretto (bere, cottura, reidratazione e ricostituzione alimenti, uso personale, docce etc.)

A Civitavecchia, a seguito della scadenza della deroga, il Sindaco Pietro Tidei, con ordinanza del 31 dicembre scorso, ha vietato l’acqua contaminata per uso potabile, per la cura dell’igiene personale e per la preparazione degli alimenti ordinando, contestualmente, al gestore idrico di garantire – fino al termine dell’emergenza – un adeguato rifornimento di acqua potabile (5/6 litri al giorno) ad ogni cittadino, compresi quelli detenuti nelle due carceri cittadine, dove ancora non è stato risolto il problema dell’installazione di potabilizzatori.

Analoghe problematiche si riscontrano nel carcere di Latina dove, nonostante l’emergenza, i detenuti continuano ad utilizzare l’acqua che esce dai rubinetti.

Al fine di sollecitare un intervento urgente nelle carceri interessate, il Garante ha inviato una lettera ai sindaci di Viterbo, Civitavecchia e Latina ed ai Prefetti di Viterbo, Roma e Latina. «Le mie prerogative istituzionali – ha scritto Marroni – mi impongono per legge, d’intervenire di fronte a seri rischi che possono ledere i diritti dei detenuti. Uno dei più importanti è il diritto alla salute, alle cure ed alla prevenzione sanitaria. Quello che sta accadendo rispetto al problema arsenico, è una lesione grave a questo diritto per tutti i cittadini liberi; a maggior ragione per i cittadini detenuti, costretti ad utilizzare solo l’acqua inquinata del carcere, non potendo approvvigionarsi altrove. Le chiedo di intervenire presso gli Enti gestori del Servizio idrico, per assicurare, con qualsiasi mezzo  approvvigionamenti idrici sani al carcere. Questo, oltre che per garantire il diritto alla salute, anche per assicurare ordine e sicurezza negli istituti».

 

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CIVITA CASTELLANA, TAGLIO DEL NASTRO PER LA NUOVA PALESTRA DELL'ISTITUTO COLASANTI

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Redazione

Civita Castellana (VT) – Lunedì 21 gennaio p.v. alle ore 10,30, il presidente della Provincia Marcello Meroi, inaugurerà a Civita Castellana la nuova palestra dell’Istituto Giuseppe Colasanti sita in via Francesco Petrarca.

Si tratta di una struttura nuova, progettata e realizzata dalla Provincia di Viterbo per assicurare a studenti e docenti spazi idonei alle loro esigenze, dove svolgere l’attività didattica con piena funzionalità ed efficienza.

 

 

 

 




ELEZIONI POLITICHE E REGIONALI: LE INDICAZIONI DELLA PREFETTURA DI VITERBO

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Redazione

Viterbo –  In vista dello svolgimento delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio p.v., la Prefettura di Viterbo precisa che le giunte municipali da martedi’ 22 a giovedi’ 24 gennaio 2013 dovranno stabilire e delimitare gli spazi da destinare alle affissioni di propaganda elettorale dei partiti o gruppipolitici che partecipano con liste di candidati. Coloro che intendono “fiancheggiare” una di queste liste devono far pervenire ai comuni, entro il 21 gennaio 2013, richiesta di concessione degli spazi per le affissioni di propaganda elettorale.

Da venerdì 25 gennaio p.v. ha inizio il divieto di alcune forme di propaganda, quali il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico, la propaganda elettorale luminosa o figurativa a carattere fisso in luogo pubblico, con esclusione delle insegne delle sedi dei partiti, e la propaganda luminosa mobile.

Nel medesimo periodo, e quindi da venerdi’ 25 gennaio, la propaganda elettorale fonica su mezzi mobili e’ subordinata alla preventiva autorizzazione da parte del sindaco o, nel caso in cui si svolga sul territorio di piu’ comuni di questa provincia, da parte del prefetto di viterbo.

Dalla stessa data del 25 gennaio sono accordate a ciascuna lista tariffe postali agevolate per gli invii di materiale elettorale. Sul sito www.poste.it saranno consultabili le istruzioni delle poste italiane s.p.a. ai propri uffici e le modalita’ da osservare per usufruire di tali agevolazioni.

Inoltre, a partire da sabato 9 febbraioe sino alla chiusura delle operazioni di voto è vietato rendere pubblici o diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori, anche se tali sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto.

E’ invece ammessa la propaganda figurativa trasportata su mezzi mobili, anche laddove gli stessi siano adibiti al trasporto di persone, sempreche’ i mezzi siano itineranti.

Si precisa, altresì, che laddove i veicoli recanti propaganda sostino in aree private, ancorché di pertinenza, e siano comunque visibili dalla pubblica strada, il divieto sancito dall’art. 6 della l. 4.4.1956, n. 212, vige ugualmente e l’organo verbalizzante ordinerà la rimessa in pristino della situazione per riportarla a norma.

Dal giorno antecedente la votazione, e quindi da sabato 23 febbraio e fino alla chiusura delle operazioni di voto, sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, le nuove affissioni di stampati, giornali murali e manifesti.

Nei giorni destinati alla votazione e’ vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali.

E’ consentita la nuova affissione di giornali quotidiani o periodici nelle bacheche poste in luogo pubblico, regolarmente autorizzate alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi.


 


 


 


 




VITERBO, MALTEMPO: OPERATIVI I MEZZI DELLA PROVINCIA, SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO

Redazione

Viterbo – Dalle prime ore di questo pomeriggio sta nevicando in gran parte della Tuscia. La situazione al momento è sotto controllo e non si evidenziano particolari criticità. I mezzi della Provincia sono operativi nei punti in cui le precipitazioni sono più abbondanti per garantire la percorribilità delle principali arterie provinciali.
L’assessore provinciale alla Viabilità Giovanni Maria Santucci raccomanda di mettersi in viaggio solo se strettamente necessario e se si è provvisti di catene o pneumatici da neve. Per ricevere informazione sullo stato della viabilità provinciale sono stati attivati due appositi profili Facebook “Viabilità Provincia di Viterbo” e “Provincia di Viterbo” e ci si può collegare al sito istituzionale dell’ente all’indirizzo www.provincia.vt.it.